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Sanità e salute e ……. tagli lineari!

Affrontare i problemi della sanità italiana è compito arduo visto che abbiamo almeno 2  sistemi sanitari(centro nord /centro sud) con un grado di efficienza spaventosamente differente e nei quali gli operatori sanitari sono sottoposti a turni che spesso violano le normative vigenti in quanto a turni di riposo ed ore di straordinario.

Il dato politico sul quale vogliamo porre l’attenzione sono i tagli alle spese sanitarie decretati dagli ultimi governi.
A questa politica sanitaria si deve aggiungere il collasso economico di alcune regioni del sud che sono state commissariate dal precedente governo.
Trovare una soluzione ai problemi solo dalla prospettiva della rivendicazione dei diritti di chi lavora è insufficiente perché clientelismo e mancanza di controllo sulla qualità delle prestazioni sanitarie, mancanza di risorse di molte regioni, ha causato un corto circuito destinato a decretare la fine del sistema sanitario nazionale come fino ad oggi l’abbiamo conosciuto.

Sono ormai diversi anni che le regioni, dichiarando di non aver più risorse a causa dei tagli dei finanziamenti statali, praticano la politica della riduzione dei posti letto giustificando questa decisione con il fatto che ad un numero x di abitanti deve corrispondere un numero x di posti letto.

Questa politica sanitaria ha fatto emergere, anche in regioni dove il fenomeno era sconosciuto, la piaga dei posti letto aggiunti ovvero la presenza di pazienti ricoverati nei corridoi,causa la forte mobilità sanitaria da regioni che non garantiscono servizi dignitosi.

Veramente le regioni non hanno più  risorse ?
I tagli del governo sono drastici ma la spese inutili e clientelari, per gli amici degli amici non sono state toccate. Resistere ad una crisi di sistema  con questi palliativi è una pura illusione destinata a terminare quanto prima.

Le spese inutili, che vorremmo azzerare subito, sono legate alla nomina di un numero enorme di posizioni organizzative, di coordinatori, e in area medica, alla prassi dei doppi primari (universitario ed ospedaliero) .

Se poi sia possibile avere dei costi standard nazionali, nell’acquisto di presidi tanto meglio, a patto che la qualità dei presidi stessi sia certificata  e non scada, come spesso capita nelle gare, al ribasso.

La chiusura di molti posti letto ha causato in alcune regioni del sud l’incremento notevole della mobilità  sanitaria a scapito di alcune regioni del centro nord, che confidano di veder pagate queste prestazioni.

Che queste spettanze vengano pagate da regioni commissariate è un ‘utopia che presto si rivelerà con tutta la sua forza devastante.
Intanto le regioni, meta del pellegrinaggio alla ricerca di un posto letto, non garantiscono, se non dopo mesi di lista d’attesa, il ricovero o l’esecuzione di esami.

I dipendenti si illudono di essere salvi, fanno finta di nulla, si crogiolano nelle promesse clientelari, pensano che il sindacati confederali grazie al fatto che sono affini ad una parte della compagine di governo, possano risolvere in qualche modo i problemi.

Questa illusione è destinata ha durare ancora poco tempo.

Organizzati con noi !

Luglio 2013 – S.I. COBAS SANITÀ