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Processo di Basiano, vincono gli operai

Sono trascorsi 18 mesi di distanza dalla mattanza sociale e militare di Basiano (70 operai licenziati, 19 arresti, 30 feriti fra cui 2 gravi). Un aggressione militare che ha sancito lo schieramento definitivo e inequivocabile dello stato democratico dalla parte del sistema di caporalato e sfruttamento rappresentato dalle cooperative.
Oggi è terminato il primo processo a carico degli operai licenziati. La sentenza è stata netta: assoluzione con formula piena e trasmissione degli atti alla procura per indagare sulle responsabilità delle forze dell’ordine in relazione al pestaggio subito dell’imputato.
La sentenza non fa certo giustizia del torto subito dagli operai né permette di colpire al cuore gli interessi di classe che hanno partorito quel livello di violenza.
Gli applausi dei solidali presenti in aula non sono stati quindi un tributo alla giustizia finalmente ripristinata, ma piuttosto un saluto al movimento di lotta dei facchini, e più in generale della classe operaia immigrata, che sta cominciando ad avere un suo peso politico e ad incidere anche all’interno rei luoghi preposti a difendere lo stato borghese e gli interessi capitalisti.
Il fatto che da Basiano in poi il movimento sia costantemente cresciuto a livello nazionale è la prova più tangibile che la repressione, costante permanente contro gli opera che si organizzano e lottano, non solo non è onnipotente ma a volte finisce per alimentare ulteriormente la lotta di classe stessa. La determinazione operaia è la discriminante.
6 dicembre 2013 – SI COBAS