Giornata di lotta intensa nei magazzini Carrefour in Lombardia e Piemonte
Il picchetto a Pieve Emanuele continua: appuntamento dalle 5 di domattina (29 marzo) in via Aldo Moro
Tre vertenze che impattano pesantemente gli interessi della mutinazionale francese della grande distribuzione, e delle aziende di logistica che ne garantiscono i profitti di vendita, si sono pesantemente e positivamente intrecciate nella giornata di oggi:
– Ore 5: inizia il picchetto ai magazzini Carrefour di S.Cristina (PV) gestiti dalla multinazionale della logistica Kuehne-Nagel, a fronte di un cambio appalto in cui la stessa Kuehne-Nagel rifiuta di coinvolgere il SI.Cobas (unico sindacato effettivamente rappresentativo nell’impianto con il 50% della forza lavoro iscritta) nelle operazioni legate al cambio appalto cercando cioè di mettere in discussione il mantenimento dei livelli occupazionali e le condizioni economiche conquistate con gli scioperi di dicembre (4 in un mese)
Nel pomeriggio, dopo il ritorno in magazzino dopo i picchetti a Caneri (vedi punto successivo) il consorzio CBS (quello entrante) cerca di convocare un incontro per lunedì con gli operai che prontamente rifiutano pretendendo il riconoscimento della rappresentanza sindacale provinciale.
Il consorzio entrante cambia a questo punto strategia e, pressato dalla necessità di subentrare ufficialmente il 1 aprile, fissa l’incontro per lunedi alle 13, ben sapendo che un’eventuale insoddisfazione degli operai produrrà automaticamente un picchetto per martedì
– Ore 7: Comincia lo sciopero del neonato Cobas di Cameri (NO) in un analogo magazzino (sempre Carrefour, sempre Kuehne-Nagel) in cui gli operai attivi lamentano la mancata applicazione del CCNL (utilizzo strutturale del cottimo, enormi differenze salariali, assunzioni e licenziamenti continui). A loro sostegno giungono 50 scioperanti di S.Cristina per aprire una vertenza unica con Carrefour/Kuehne Nagel, congiungendo le rivendicazioni Il blocco dura fino alle ore 12,30 e ottiene un incontro con la Kuehne-Nagel per mercoledì alle ore 13
Da segnalare, a fronte del rifiuto della prefettura di Novara di accorrere in soccorso dei padroni, l’utiluizzo dei delegati interni della CGIL (che rappresentano un settore che, spaccandosi la schiena, grazie al cottimo e agli straordinari, gode del privilegio di stipendi da 2000€ e oltre) che hanno chiesto apertamente l’intervento della forza pubblica per rimuovere il picchetto e si sono poi resi parte attiva della convocazione del tavolo, pur di salvare gli interessi aziendali e la loro “condizione di privilegio”
– Ore 8: Riprende il blocco (il terzo in dieci giorni) al magazzino Carrefour di Pieve Emanuele a fronte di 25 licenziamenti (operati dal consorzio Geco con la complicità codarda e divisionista della CGIL) nel solito cambio appalto truffaldino. Con il consieto appoggio di SDA e DHL e del cobas di Pavia, 50 lavoratori in picchetto lavoratori si conquistano le simpatie degli autisti a le neutralità militare dei carabinieri.
I dirigenti Carrefour e la Digos, di fronte al blocco totale delle merci in entrata e in uscita, propongono allora un nuovo incontro in prefettura (fallimentare quello di venerdì scorso) ma i lavoratori licenziati, che cominciano a raccogliere anche la solidarietà di coloro che continuano a lavorare nell’impianto (esclusi i delegati e i i militanti dei confederali) “rifiutano e vanno avanti” e
conseguentemente si organizzano per dormire davanti ai cancelli e chiamano tutte le forze operaie e solidali a proseguire la battaglia anche domattina con la convocazione di una nuova mattinata di lotta a Pieve Emanuele a partire dalle 5, orario di inzio previsto per le indispensabili operazioni di recupero della giornata di oggi completamente persa
Come se non bastasse la giornata è stata completata da altri due scioperi
– Fiege Borruso di Brembio (LO) Chi ha memoria di questa lunga battaglia nella logistica ricorderà senz’altro il picchetto di 15 giorni a Capodanno 2008. Con gli anni gli operai hanno ottenuto l’applicazione di buiona parte del CCNL ed oram a fronte dell’ennesimo cambio appalto improvviso (ma tutto interno al consorzio che ha la gestione del magazzino), decidono di partire all’attacco e rivendicare il riconoscimento non solo del diritto al mentenimento del posto di lavoro e delle condizioni economiche maturate , ma anche della retribuzione di malattia e infortunio. Lo sciopero rientra alle 11 dopo aver ottenuto garanzie precise sulla continuità e l’apertura della trattativa su malattia e infortunio nell’incontro che avverrà lunedì
– Frigoscandia di Cornaredo (MI): A fronte del tentativo aziendale di rintuzzare l’offensiva del Cobas per ottenere il rispetto integrale del CCNL la committente ipone un cambio appalto colpendo, contemporaneamente con provvedimenti disciplinari che portano al licenziamento in tronco di 15 dei 35 attivisti. Per gli altri 20, nel tentativo di spaccare il fronte sindacale e godendo dell’appoggio crumiro e criminale dei confederali, propongono di integrare gli antri 20 “superstiti della rappresaglia antisindacali” ma attraverso un ulteriore cooperativa
SI COBAS
Milano 28.3.2014