A seguito del blocco messo in atto dai lavoratori licenziati presso i cancelli del magazzino Carrefour di Pieve Emanuele, lo scorso martedì 29 aprile era stato ottenuto un incontro presso il Comune alla presenza del sindaco, quale garante, tra S.I. Cobas e le controparti, Consorzio GECO e Carrefour. Come prevedibile, per parte padronale non è pervenuta alcuna proposta conciliabile, o che minimamente si avvi alle richieste, poste in essere dalla vertenza sindacale e sostenute da due mesi di lotta fuori dai cancelli del magazzino e dai supermercati, dei lavoratori organizzati nel S.I. Cobas.
Gli operai non hanno perciò potuto fare altrimenti che abbandonare un tavolo di trattativa inutile e lesivo della dignità di ciascuno di loro. All’alba del giorno successivo, giovedì 8 maggio, in risposta alla provocazione, i lavoratori si sono ripresentati davanti ai cancelli del magazzino per dare continuità all’azione di lotta, rivendicando nuovamente il rispetto dei propri diritti e di conseguenza il reintegro sul posto di lavoro alle condizioni previste dal proprio contratto nazionale.
A fronte di sei ore consecutive di blocco totale delle merci, il serafico atteggiamento di CARREFOUR, unito alla supina passività del Consorzio GECO, ha partorito come unico risultato il tentativo di repressione violenta della protesta attraverso l’impiego delle forze dell’ordine pronte a schierarsi. Si è constatato quindi come, per l’ennesima volta, la logica del padronato voglia ridurre la mobilitazione operaia ad una mera questione di ordine pubblico, a fronte invece di inoppugnabili rivendicazioni di ordine sindacale rispetto alle illegittimità cui sono stati oggetto i lavoratori.
In conseguenza di ciò, gli operai si sono prontamente riuniti in assemblea sospendendo il presidio sino a nuova, imminente mobilitazione.
I lavoratori non cedono alle provocazioni di CARREFOUR e cooperative!
Attraverso queste lotte, sta prendendo corpo una critica strutturale allo sfruttamento del lavoro mediato attraverso il sistema cooperativistico, sorretto legislativamente da diversi governi e perno della sottrazione di diritti e salario ai danni della classe lavoratrice, nell’attuale fase del capitalismo italiano.
Per questo, i cancelli dei magazzini di Pieve Emanuele si uniscono idealmente a quelli di IKEA di Piacenza, dove la repressione ha provocato un ferito grave tuttora in ospedale, a quelli della TNT di Teverola, ai lavoratori del caricamento notturno del Carrefour di Assago ed alle istanze di tutte e tutti gli operai e proletari in prima linea contro lo sfruttamento!
S.I. Cobas Pavia
Sindacato di Base Pavia
Comitato di lotta dei lavoratori dei magazzini Carrefour di Pieve Emanuele