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Dielle, arrivano i licenziamenti – Oggi nuovo sciopero

dielle cassina de pecchi

dielle cassina de pecchi

Questa mattina, Venerdì 1 Agosto, nuovo sciopero in risposta ai licenziamenti annunciati, di seguito il comunicato.

 

Gli avvenimenti connessi allo sgombero del presidio di Cassina de’l’impianto Pecchi, sono giunti finalmente al loro compimento più naturale. I padroni affermano così in maniera unilaterale l’intenzione di seppellire l’accordo in prefettura e, con esso, eliminare dalla scena gli operai che hanno osato ribellarsi alla propria schiavitù salariale.

 

Sfruttando cinicamente la morte (in circostanze accidentali che restano ancora da chiarire del tutto), del presidente della Ecoservizi, la cooperativa che ha sostituito la vecchia Fast Service, il quale aveva manifestato l’intenzione di garantire l’applicazione dell’accordo, la Dielle dichiara apertamente di non voler più ammettere nessuno degli operai in sciopero dentro la sua proprietà (già è il padrone che seleziona i suoi schiavi!) e la Fast service, la vecchia cooperativa, il cui amministratore delegato è imparentato con la proprietà, decide di sostituire la procedura di CIG con…. un licenziamento di massa e cioè di tutti i 60 operai del Si.Cobas.
Intanto giunge conferma che anche la Ecoservizi (la cooperativa che ha ricevuto l’appalto al posto della Fast Service, dal 31 luglio (oggi) è fuori dai giochi e verrà sostituita, forse da un consorzio bresciano
Questa la cronaca.

 

Non dubitiamo dell’intelligenza di nessuno per arrivare a trarre le debite conclusioni
Ciò che conta davvero è che gli operai in lotta, dopo aver incassato la solidarietà economica e politica dell’assemblea nazionale dei delegati del Si.cobas, continuano la loro battaglia, convocando un’assemblea pubblica per mercoledì prossimo alle 18 (davanti ai cancelli o Ina altra sede che verrà comunque resa pubblica in tempi utili) per decidere come proseguire il percorso iniziato il 18 maggio

 

La proposta in discussione si basa su 3 punti:

 

1) convocare pubblicamente un presidio davanti ai cancelli per rivendicare l’applicazione dell’accordo del 27 giugno e impedire che altri operai sostituiscono i 60 licenziati
2) Lanciare una manifestazione pubblica, davanti alla Prefettura, per denunciare la complicità politica delle istituzioni, con lo sfruttamento operaio e l’azione anti-sindacale della Dielle
3) Costituire un coordinamento attivo e solidale che organizzi gli operai licenziati per rappresaglia politica e sindacale, capace di aumentare il numero stabile di operai impegnati a promuovere azioni di lotta efficaci davanti ai cancelli di ciascuna fabbrica definendo calendario e modalità appropriate

 

Se i padroni pensano che gli operai arretrato di fronte alla loro potenza (o crisi?) si sbagliano di grosso.
La lotta della Granarolo a Bologna che vincere è possibile e che lottare è indispensabile
Seguiremo il loro esempio!

 

Si.Cobas Milano