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Comunicato CLCLF- SI Cobas sulla chiusura dell’iniziativa di protesta a Piazza Municipio

Comunicato CLCLF- SI Cobas sulla chiusura dell’iniziativa di protesta a Piazza Municipio

ORA TUTTI A NOLA PER IL REINTEGRO DEI 5 LICENZIATI

Stamattina alle 11.00 circa Mimmo è sceso dalla gru, esausto ma felice per l’abbraccio collettivo delle centinaia di compagni giunti in corteo a Piazza Municipio. L’annunciata presenza di Renzi a Napoli, che era alla base sia della manifestazione che della lunga protesta dei licenziati Fiat, si è tradotta nell’ennesimo dietrofront del capo del governo, per il quale la città di Napoli sembra oramai diventata una vera e propria zona rossa.

Dopo sei durissimi giorni di permanenza in cima alla gru del cantiere della Metro Municipio, la decisione di scendere, compiuta in maniera collettiva da Mimmo insieme agli altri quattro licenziati, al SI Cobas e ai numerosi solidali che hanno appoggiato il presidio di questi giorni, è la scelta di chi è consapevole di aver raggiunto tutti gli obiettivi che questa forma di protesta si poneva, ovvero: a) rompere il muro di silenzio della stampa e dei mass media sui licenziamenti politici in Fiat; b) denunciare e smascherare i fiumi di retorica con cui il governo, i partiti e le istituzioni locali cercano di nascondere gli effetti drammatici delle loro politiche di austerity che non fanno altro che alimentare ulteriore miseria, sfruttamento, e disoccupazione; c) lanciare un monito alle numerose vertenze in atto nella nostra regione, dall’Alenia alla Whirlpool, denuciando il ruolo complice della triplice sindacale CGIL-CISL-UIL nelle ristrutturazioni attualmente in atto e indicando come la lotta dura e a viso aperto sia l’unica alternativa alla macelleria sociale voluta da padroni e governo; d) costruire un ponte con il resto del movimento di opposizione al governo Renzi affinchè quest’ultimo assuma in maniera decisa nella propria agenda l’intervento nei luoghi di lavoro a partire dalla lotta contro licenziamenti e ristrutturazioni.

In questi sei giorni abbiamo potuto constatare che malgrado le grandi difficoltà a ricomporre un fronte proletario in grado di scardinare i piani della controparte, la scintilla accesa da Mimmo e dai licenziati di Pomigliano con la loro azione a Piazza Municipio ha dato frutti di gran lunga superiori alle attese.

L’ampia manifestazione di solidarietà mostrata da ampi settori sociali ci indica la strada.

Al contempo, la difficoltà di gestione della vicenda da parte di governo, regione e forze repressive sono state evidenti: pur arrivando al punto di negare per due giorni acqua e cibo a Mimmo, i servi della Fiat sono stati messi oggettivamente in scacco da un piccolo gruppo di licenziati politici che giorno dopo giorno hanno saputo disinnescare i teoremi repressivi tesi a presentare la protesta come un semplice problema di ordine pubblico e di sicurezza del cantiere di piazza Municipio. Il partito dell’ordine che va dal PD di De Luca alla destra di Caldoro e attraversa l’intero arco istituzionale (con l’unica eccezione dell’amministrazione comunale di Napoli che ha speso importanti parole di solidarietà con i manifestanti), supportato dalla grande borghesia nazionale e locale e protetto dai manganelli e dai blindati messi a disposizione della questura, in questi giorni è passato dall’arroganza al silenzio, e dal silenzio all’imbarazzo: l’imbarazzo tipico di chi, una volta messi a nudo le sue responsabilità e i suoi crimini, non sa che pesci prendere e prova come ultima via d’uscita a rifugiarsi nei tristi fatti di cronaca di ieri per non veder definitivamente rovinato il proprio squallido teatrino elettorale in vista delle imminenti regionali.

Mimmo stamattina è sceso dalla gru. ma la battaglia dei licenziati Fiat è solo agli inizi: il 21 maggio a Nola si terrà l’udienza per il reintegro, e tutti coloro che hanno sostenuto la protesta di questi giorni sono chiamati ad uno sforzo straordinario per far si che quel giorno il grido di orgoglio, di riscatto e di emancipazione operaia lanciato dalla gru di Piazza Municipio arrivi ancor più chiaro e forte
fin nelle aule del tribunale.

REINTEGRO IMMEDIATO PER I 5 LICENZIATI FIAT DI POMIGLIANO
CONTRO IL JOBS ACT DI RENZI E LO SQUADRISMO DI MARCHIONNE 
LAVORARE MENO, LAVORARE TUTTI E A SALARIO PIENO
SOLIDARIETA’ CON I FACCHINI SDA DI BOLOGNA IN LOTTA CONTRO I LICENZIAMENTI

SOLO LA LOTTA PAGA
UNITI SI VINCE

Comitato di Lotta Cassintegrati e Licenziati Fiat
SI Cobas Napoli