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S. I. COBAS SANITA’ GENOVA: CONTINUA LA BATTAGLIA SULLE FASCE, ANCHE IN RSU!

Alleghiamo nuovo volantino del ‘Comitato per la progressione di fascia’ che fa il punto sull’assemblea dei delegati RSU presso l’IRCCS San Martino IST di Genova, convocata il 04/02/2016 proprio per decidere quale posizione l’RSU avrebbe dovuto portare al tavolo delle trattative con l’azienda, in merito alla situazione che ormai si trascina da anni di mancato riconoscimento da parte della controparte della fascia (una sorta di scatto d’anzianità) per almeno un migliaio di dipendenti.
Inutile nascondere la soddisfazione nel verificare come di fatto dopo una lunga battaglia (assemblee, volantinaggi, raccolte firme, ecc…) le posizioni del ‘Comitato’, dove operano tanti compagni e delegati S. I. Cobas, siano riuscite a imporsi all’interno della RSU. Stabilendo quindi che in trattativa con l’azienda si andrà a rivendicare, senza mediazioni e tecnicismi, il passaggio di fascia per tutti, la garanzia del meccanismo d’automatismo svincolato da criteri aziendali arbitrari (vedi ECM, pagelline, profili disciplinari, ecc…), la rivalutazione delle posizioni organizzative e dei coordinamenti!

Un buon risultato frutto anche del lavoro e dell’iniziativa portata avanti dai lavoratori e delegati appartenenti al Comitato! La soddisfazione del risultato raggiunto non deve, però, far dimenticare che in realtà la battaglia vera comincia adesso, essendo all’interno della trattativa che queste rivendicazioni e questa prospettiva andranno difese con determinazione e coerenza!


FASCE: IN RSU PER DIFENDERE L’INTERESSE GENERALE E NON QUELLO DI UNA MINORANZA!

Il giorno 4 febbraio 2016, l’Assemblea dei Delegati RSU ha avuto uno svolgimento ordinato e regolare. Erano presenti anche lavoratori, senza diritto di voto, che hanno concorso a dare compostezza allo svolgimento dei lavori. Esperienza,questa, che andrebbe promossa per gli incontri futuri. Dal dibattito e negli indirizzi che sono emersi si è registrata l’eco delle pressioni che i lavoratori, in vario modo, hanno esercitato sulle loro Organizzazioni e sui singoli delegati.
La RSU ha recepito la spinta elementare che, dal basso, rivendica una tenuta del trattamento economico. Nelle attuali condizioni, segnate dal blocco dei contratti e dal peggioramento delle condizioni di vita, la rivendicazione dell’avanzamento di fascia è un primo momento di difesa concreto!
L’aver promosso come Comitato una campagna, quando tutto era silenzio, ha contribuito ad incanalare nella giusta direzione questa esigenza. Sulla strada per realizzare questo obbiettivo si è da troppi anni frapposto lo sperpero di ingenti risorse per finanziare Posizioni Organizzative e Coordinamenti. Questa linea non è più giustificabile a fronte della continua semplificazione delle strutture e dei servizi: tagli, accorpamenti, chiusure. E’ ingiustificato l’affollamento di chi ha sempre meno da coordinare!
Questo non solo determina un danno al trattamento salariale della stragrande maggioranza dei lavoratori ma, per la disparità di trattamento, alimenta veleni e mina il clima delle Unità Operative. Se veramente si vuole perseguire una qualificazione del lavoro, questa “linea” del premio ai solo “organizzatori” del lavoro svolto dagli “organizzati” (noi) non è la strada giusta. Solo una significativa riduzione del numero o del costo delle P. O. (meglio ancora agire su entrambi le cose: scelga l’azienda come procedere!) potrà dare motivazione alle performance delle Unità Operative e dei singoli.

LA RSU HA, COSÌ, SCELTO DI RAPPRESENTARE GLI INTERESSI GENERALI E NON DI UNA SOLA MINORANZA ELITARIA! COSÌ DOPO UN VIVACE DIBATTITO È PASSATA LA PROPOSTA CHE È COSÌ ARTICOLATA:

1. Assegnazione della fascia a chi è rimasto escluso nell’ultima tornata;
2. Iniziare ad assegnare una nuova fascia a tutti gli altri;
3. Rivalutare le Posizioni Organizzative e i Coordinamenti.

Non ha senso (non per i lavoratori) creare di fatto un automatismo per le P.O. (che da contratto andrebbero valutate anno per anno), introducendo, invece, discrezionalità allo scorrimento delle Fasce (ECM, pagelline, profilo disciplinare ecc.) il cui unico criterio dovrebbe essere quello del riconoscimento dell’anzianità di servizio e con essa l’esperienza “vera” maturata sul campo. Prima che si passasse al voto delle proposte, l’assemblea dei delegati ha preso l’impegno di sostenere nei confronti della controparte la proposta di maggiorana.

COMITATO PER LA PROGRESSIONE DI FASCIA – IRCCS SAN MARTINO IST

SCARICA IL VOLANTINO DEL COMITATO

ULTERIORE MATERIALE
La nostra posizione sulla contrattazione per la progressione di fascia