Una donna di 46 anni, ad uno sportello dell’INPS di Torino, nel quartiere popolare di Barriera di Milano, il 27 giugno u.s. ha tirato fuori dalla borsa una bottiglia di alcool, se l’è versata addosso e si è data fuoco, fra gli sguardi allucinati degli impiegati e degli utenti in coda intorno a lei (che poi hanno fatto il possibile per salvarla dalle fiamme).
Questa donna alla quale va tutta la nostra solidarietà ha perso il proprio lavoro sei mesi fa perché l’azienda in cui era occupata ha chiuso i battenti, da allora è disoccupata e stava disperatamente cercando di ottenere un qualche sussidio che le permettesse di tirare avanti….
Riportiamo un post anonimo apparso su facebook che ben riassume la drammaticità della vicenda e sottolinea bene dove vanno cercate le responsabilità di vicende come questa:
“Mi chiamo Concetta, sono in fila all’INPS ‘Torino Nord’. Mi chiamo Concetta e ho 46 anni, risiedo a Settimo Torinese, nell’hinterland del capoluogo piemontese. C’è fila e la mia rabbia respira la rabbia di tanti, se ne nutre. Mi chiamo Concetta e sono stata licenziata il 13 gennaio: facevo le pulizie in una birreria, il ‘Befed brew pub’ di via Ariosto 36 bis. Dieci anni di fatica per un servizio che la birreria ha poi ‘esternalizzato’. Mi chiamo Concetta e sono disoccupata, la fila scorre lenta e la mia rabbia monta. Una vertenza sindacale per ottenere almeno il Tfr, la ‘Naspi’, l’indennità di disoccupazione, che non arriva. Ma è arrivato il mio turno: signorina a che punto è la pratica? Come? Ci vogliono tempi tecnici? Altre verifiche? Ecco, sento la rabbia che monta ancor di più e un senso d’impotenza che non mi lascia scampo: tiro fuori dalla borsa due bottigliette di alcol e, stappatane una, mi spruzzo addosso il liquido infiammabile appiccando le fiamme prima che mi possano fermare…” Concetta è ricoverata nella Rianimazione del Cto con ustioni in particolare a torace, braccia e volto. Mi scuso per aver provato ad interpretare i suoi pensieri, ma vi riporto le sue testuali parole urlate in mezzo alla gente in fila prima di cospargersi il corpo di alcol e appiccare le fiamme con un accendino: “Mi hanno licenziata, sono esasperata, non ce la faccio più”.
Ecco a voi il Jobs Act, la Legge Fornero e le controriforme del lavoro di questi ultimi anni. Eccole le leggi che uccidono pensionati e lavoratori ogni giorno, mascherandosi abilmente da “riforme del mercato del lavoro”. Forza Concetta, non mollare, non la dar vinta a chi ci vorrebbe tutti morti. Forza Concetta, ti vogliamo bene in tanti e tifiamo tutti per te, anche se non ti conosciamo!!”
Non occorrono molte parole o analisi per commentare questa ennesima triste vicenda.
Basta affermare con forza che i tentativi di suicidio o i suicidi di chi non trova lavoro o il lavoro lo ha perso e non riesce a trovarlo, le morti sul lavoro e per lavoro, sono veri e propri “CRIMINI DI STATO”!
NON SERVONO RIFORME DEL LAVORO ALL’INSEGNA DEL MASSACRO SOCIALE IMPOSTO DALLA TROIKA EUROPEA. SERVONO LEGGI CHE GARANTISCANO UN LAVORO, UN SALARIO ED UNA PENSIONE DIGNITOSI, CIOE’ ADEGUATI AL COSTO DELLA VITA, PER TUTTI.
NON SERVE UNA RIFORMA DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE IMPRONTATA ALLO SMANTELLAMENTO DEI SERVIZI OFFERTI PER FAVORIRE UN PROCESSO DI PRIVATIZZAZIONE SENZA NESSUNA GARANZIA.
E PENSARE CHE il Governo salva le banche venete stanziando miliardi di euro ma al contrario non salva quei lavoratori che come Concetta perdono il lavoro e vengono ridotti alla esasperazione. Perché? Perché ormai con il pretesto della crisi da tempo si sta progressivamente cancellando lo Stato Sociale nel nostro paese. Sono stati cancellati i diritti conquistati duramente dal movimento dei lavoratori a partire dallo Statuto dei lavoratori (legge 300/1970). VOGLIONO CANCELLARE
DEFINITIVAMENTE IL DIRITTO DI SCIOPERO!
NON SI AZZARDINO POI A PROVARE DI ATTRIBUIRE UNA QUALCHE RESPONSABILITÀ AI LAVORATORI DELL’INPS ED IN PARTICOLARE A QUELLI CHE CI METTONO LA FACCIA AGLI SPORTELLI DELLE SEDI TERRITORIALI. Anzi se caso mai qualcuno della classe politica e dirigente volesse realmente verificare quali sono le problematiche dei cittadini che si rivolgono all’Inps oppure le criticità che quotidianamente vanno affrontate dai lavoratori INPS ha solo da affiancare tali lavoratori agli sportelli DELLE SEDI TERRITORIALI INPS CHE NON SONO STATE ANCORA CHIUSE.
“Mi hanno licenziata, sono esasperata, non ce la faccio più” ha gridato la donna che si è data fuoco all’INPS di Torino. Era disperata: a questo livello potrebbero arrivare facilmente anche altri… SE NON DICIAMO BASTA ALLA MACELLERIA SOCIALE IN ATTO NEL NOSTRO PAESE.
DOBBIAMO MOBILITARCI TUTTI INSIEME PER:
- OTTENERE LAVORO, SALARIO E PENSIONE DIGNITOSI, CIOE’ ADEGUATI AL COSTO DELLA VITA, PER TUTTI!
- FERMARE LO SMANTELLAMENTO DEI SERVIZI DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E LA CANCELLAZIONE DEL DIRITTO DI SCIOPERO!
CHE LA CRISI LA PAGHINO I PADRONI ED I LORO GOVERNI!
29 giugno 2016
S.I. COBAS PUBBLICO IMPIEGO