Domenico Mignano, Antonio Montella, Massimo Napolitano, Marco Cusano, Roberto Fabbricatore:
questi i nomi dei cinque operai di FCA Pomigliano licenziati dopo una manifestazine di protesta per l’ennesimo suicidio nel loro reparto-confino e la politica anti-operaia dei Marchionne e degli Agnelli-Elkann.
In secondo grado FCA perse, ma non accettò di reintegrare gli operai nonostante la sentenza lo ordinasse esplicitamente: fino a oggi hanno pagato lo stipendio pieno ai cinque, pucrhé non varcassero ancora i cancelli ricominciando a far sindacato autorganizzato e vincente all’interno della fabbrica, tra i compagni operai sfruttati e oppressi.
Insieme ai suoi compagni di fabbrica e di lotta, Mimmo aveva più volte invitato Di Maio a portare la solidarietà sua e del Movimento 5 Stelle agli operai FCA fuori dai cancelli della fabbrica del napoletano, dove tuttavia l’allora candidato premier non si fece mai vedere.
Qui: articolo “[FCA] Pinoccchio-Marchionne continua a mentire agli operai: basta chiacchiere, inziamo subito la mobilitazione dei lavoratori e delle lavoratrici!“…
Qui sotto: il comunicato dei cinque licenziati politici e quello degli operai autorganizzati Fiat-Fca.
CI VOGLIONO TUTTI ALLINEATI E COPERTI
Qual è stato il nostro reato?
Aver denunciato che le politiche FIAT hanno creato tra gli operai un disagio che ha portato alla disperazione molti di loro, motivo questo di diversi suicidi.
Avevamo torto?
Assolutamente no.
Dieci anni di “piano Marchionne” hanno fatto guadagnare miliardi di euro agli azionisti, ma hanno peggiorato le condizioni di vita e di lavoro degli operai.
Anni di lavoro bestiale per meno della metà di loro e cassa integrazione per l’altra metà.
Perché la sentenza è uscita oggi, dopo mesi dal dibattimento?
Perché non un mese fa o tra un mese?
Perché oggi la FIAT comunica ai sindacalisti riuniti, il suo piano di ristrutturazione che prevede migliaia di esuberi che gestirà inizialmente con la cassa integrazione.
E’ un messaggio chiaro agli operai: state zitti e calmi e accettate di uscire dalla fabbrica alle mie condizioni altrimenti fate la fine dei vostri cinque compagni.
Molti parlano di libertà, di democrazia, di diritto di opinione.
Per gli operai tutto questo non esiste.
Per i padroni e i suoi funzionari della politica e dello stato sono solo degli schiavi che servono per arricchire una minoranza di parassiti.
Questo deve essere il loro ruolo e devono accettarlo in silenzio, se si ribellano se criticano, se si organizzano contro chi li costringe a questa condizione devono essere annientati con la disoccupazione, i licenziamenti, la miseria.
Lo diciamo subito: la loro è un’illusione perché non potranno mai piegare un’intera classe.
I CINQUE LICENZIATI FIAT-FCA
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Nel pomeriggio del 6 Giugno 2018 la corte di cassazione ha deciso di confermare come la prima volta il licenziamento ai danni dei compagni operai della Fiat di Pomigliano sindacalisti autorganizzati nel SI Cobas Mimmo, Antonio, Marco, Roberto, Massimo.
Esprimiamo la massima solidarietà politica , umana e sindacale a loro e a tutti quelli che combattono una vita per I diritti e una dignità sociale
.Insieme ad alcuni di loro proprio da noi abbiamo dato vita agli operai autorganizzati del gruppo fiat fca indipendentemente dalla tessera sindacale, appunto per l’unità di azione dei lavoratori.
Rinnoviamo pur nelle nostre indipendenze sindacali il filo conduttore di un grande progetto dalla base preparandoci per una grande assemblea nazionale.
A loro va il nostro abbraccio, pertanto il 9 giugno 2018 dichiariamo sciopero di 8 ore su tutti I turni di lavoro alla Fiat-Fca stabilimento di Termoli, aderisce allo stesso anche la FLMUniti Cub di Termoli confermando lo stesso sul sabato notte e domenica pomeriggio del 10 giugno.
Termoli, 6 Giugno 2018
SOA Sindacato Operai Autorganizzati aderenti in Fiat Fca Termoli
Operai Autorganizzati Nazionale Fiat Fca