CampaniaCobasInternazionaleLogisticaMetalmeccanici

[FCA] La nave comincia ad affondare

RAPPRESAGLIA IN FUNZIONE ANTISINDACALE NEI CONFRONTI DEL SI COBAS FCA DI POMIGLIANO 

Ieri volantinaggio alla FCA di Pomigliano e nuovamente ad orologeria il Commissariato di Polizia di Acerra – su commissione della direzione aziendale – in pochi minuti si é precipitato dai cancelli della fabbrica (ingresso 2 e 4) e per la seconda volta veniamo identificati con la richiesta di un documento di riconoscimento; il tutto in presenza di decine di operai a cambio turno tra le 13,30 e le 14.

Non ci faremo intimidire, né tantomeno fermare dalla Fiat-Fca ormai senza un piano industriale, mentre si avvicina la fine per legge dei contratti di solidarietà (in scadenza a settembre) che mette a serio rischio migliaia di posti di lavoro.

Continueremo a vigilare per informare gli operai delle gravissime condizioni di lavoro, specialmente in relazione agli aumenti dei ritmi di lavoro a cui sono sottoposti gli addetti dei vari reparti.

La Fiat-Fca da un lato spreme a ritmi olimpionici gli addetti ai vari reparti collegati alla lavorazione della Panda e dall’altro tiene migliaia di operai in cassa, con ingenti e illeciti finanziamenti pubblici… il tutto con accordi sindacali.

Ora basta! 

SI COBAS FCA

Noi restiamo ai nostri posti, come sempre nonostante le intimidazioni delle guardie che abbiamo ricevuto ieri e l’ultima volta (vedi video): evidentemente, l’azienda é impaurita dall’azione di informazione e protesta dei licenziati politici Fiat-Fca:

Intanto, in Serbia nuovo scioperano degli operai FCA, dopo la lunga dura lotta di pochi anni fa finita con il clamoroso tradimento degli “alti papaveri” burocrati dei sindacati padronali, come sempre bravi solo a svendere i lavoratori.

Anche in Messico, i lavoratori delle cosiddette “maquiladoras” (fabbriche di proprietà di capitalisti stranieri) dedite alla produzione e all’assemblaggio dei ricambi per auto (settore vitale dell’economia nazionale) sono in sciopero da diversi giorni rivendicando aumenti salariali e migliori condizioni di lavoro.


LA NAVE COMINCIA AD AFFONDARE

Calano le vendite della Panda e la FCA continua a perdere in borsa.

I piani fasulli della dirigenza si sgonfiano, ma nessuno ha il coraggio di dire la verità.

Dove sono finiti i sindacalisti che festeggiavano il “piano di rilancio” con torte e spumante?

La FCA è alla frutta e dirigenza e sindacalisti sono allo sbando.

Gli azionisti FCA per dieci anni hanno guadagnato a Pomigliano arrivando a produrre oltre 200.000 Panda all’anno con meno di tremila addetti mentre gli operai perdevano un sacco di soldi con cassa integrazione, cds e contratto separato.

Ora gli azionisti cercano una via di fuga.

Ci hanno fatto credere che volevano produrre l’auto elettrica investendo cinque miliardi in tre anni, quando i concorrenti diretti hanno investito decine di miliardi già da tempo.

Era una bufala dichiarata, ma hanno fatto di tutto per farcela credere.

Ora si appendono alla ecotassa dicendo che la crisi dipende da quella.

Altra bugia: l’ecotassa non riguarda la maggior parte dei modelli FCA.

Intanto spremono il limone fino all’ultima goccia.

Si faranno addirittura dei sabati di recupero mentre voci insistenti parlano di cassa integrazione in estate.

Cosa c’è dietro quest’altro “piano” della FCA?

Le vendite calano, ma ci chiedono di lavorare di sabato.

La fabbrica chiude a breve, ma, nel frattempo fanno aumentare la produzione ancora di più. 

L’azienda sta semplicemente mettendo a terra il numero maggiore possibile di Panda… prima di chiudere.

Ricordiamoci la recente vicenda OTTIMAX.

Il padrone diceva che andava tutto bene e svuotava i magazzini con sconti esagerati.

Alla fine i magazzini li ha chiusi e i cento addetti sono in mezzo alla strada.

Come mai non ci sono comunicati ufficiali sulla chiusura dei mesi estivi?

Che fine ha fatto il calendario del piano industriale di novembre tanto festeggiato?

Perché ci chiedono sabati di lavoro con i piazzali pieni di macchine?

In fabbrica si respira una brutta aria.

Sembra una nave che sta per affondare.

Tutti lo sanno tranne i marinai alle macchine, tutti gli altri si preparano ad abbandonarla.

Gli azionisti se ne andranno con le borse piene, i sindacalisti troveranno lavoro e carriere nell’organizzazione sindacale.

E noi operai?

Le illusioni sono finite tutte.

Anche la paura delle rappresaglie oramai, perché il licenziamento lo rischiamo tutti.

Se lo stabilimento chiude ci saranno un pò di ammortizzatori sociali per tutti e poi la miseria della disoccupazione.

Siamo ancora in tempo.

La partita non è chiusa.

Se ci organizziamo e facciamo sentire il peso della massa ne dovranno tenere conto e dovranno trovare loro le soluzioni.

Se continuiamo a stare zitti abbiamo già perso.

Al sabato di lavoro si risponde con lo sciopero!

S.I. COBAS FCA POMOGLIANO