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[FIRENZE] In Prefettura, Zara chiama “diritto d’impresa” la rappresaglia antisindacale: la lotta dei lavoratori di Reggello continua, sciopero occupazione e boicottaggio!

Nulla di fatto al tavolo che si é tenuto ieri in Prefettura sulla vertenza Zara.

Al tavolo hanno partecipato, oltre alla societá Zara Italia, l’appaltatore DHL e il subappaltatore Consorzio UCSA.

Presenti anche le istituzioni del Comune di Reggello e della Regione Toscana.

Nessuna proposta che salvaguardi i 39 posti di lavoro é arrivata da parte datoriale, mentre Zara si é limitata a rivendicare la propria “libertá di impresa” e di fatto a confermare quanto stiamo affermando da settimane: non c’é nessuna “crisi” commerciale della societá a motivare la chiusura del magazzino di Reggello, ma solo la volontá di massimizzare i profitti.

Fino all’aprile dello scorso anno, infatti, i lavoratori di Reggello hanno lavorato in condizioni gravissime di sfruttamento e caporalato: non solo paghe misere, turni disumani e assenza di diritto alla malattia o alle ferie, ma addiritura la restituzione ai caporali che gestivano l’appalto di una parte delle retribuzioni.

Non é evidentemente un caso che la chiusura arrivi proprio a seguito del percorso di vertenza che ha portato nel magazzino l’applicazione del contratto nazionale e l’ “espulsione” dei caporali con il superamento del precedente sistema di sfruttamento.

Un sistema che continua invece ad essere operativo negli altri cantieri dell’appalto Zara, come abbiamo potuto verificare come organizzazione sindacale.

Al tavolo in Prefettura la Regione Toscana ha confermato la volontá di aprire un tavolo di crisi, atteso per la prossima settimana, mentre attraverso l’interessamento della parlamentare Ehm la vicenda é arrivata in queste ore sui tavoli del MISE. Stasera una delegazione dei lavoratori incontrerá i gruppi consiliari del Comune di Reggello.

Di fronte a situazioni del genere le istituzioni non possono limitarsi ad essere arbitro super partes, ma dovrebbero schierarsi dalla parte della difesa dei posti di lavoro e dei diritti e avere il coraggio politico di opporsi ai vergognosi piani della multinazionale Zara.

L’occupazione del magazzino di Reggello iniziata il 10 febbraio continuerà quindi ad oltranza, come le iniziative di agitazione e boicottaggio del marchio Zara.

Sindacato Intercategoriale COBAS

Coordinamento Provinciale di Firenze