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[PUBBLICO IMPIEGO] Inps: la mobilitazione dei lavoratori della sede di Roma Monteverde ci riguarda tutti

LA MOBILITAZIONE ALL’INPS DI ROMA MONTEVERDE E’ UNA SFIDA CHE RIGUARDA TUTTE/I LE/I LAVORATRICI/TORI DELLE SEDI INPS!

Le lavoratrici ed i lavoratori della sede INPS di Roma Monteverde, con una mobilitazione messa in atto dalla RSU già dal 7 gennaio u.s., hanno messo in evidenza la grave ed insostenibile situazione di disagio che riguarda la stragrande maggioranza delle sedi INPS.

E’ evidente che la progressiva carenza di organico, condizioni di lavoro sempre più difficili, età media elevata, elevata esposizione al rischio stress correlato lavoro e scarsa organizzazione determinano inesorabilmente un peggioramento dei servizi offerti all’utenza, che sempre più numerosa si rivolge a tale Istituto. 

La crescente affluenza alle sedi INPS è principalmente dovuta ad un progressivo aumento di adempimenti attribuiti a tale Ente ed alla sopravvalutazione della tanto sbandierata telematizzazione.

Di fatto le poche assunzioni già effettuate e quelle promesse per il 2019 non riusciranno nemmeno a garantire il cosiddetto “turn over” cioè la sostituzione delle/i lavoratrici/tori già in pensione o che cesseranno dal servizio nel corso del 2019.

All’INPS vertici e dirigenza non trovano soluzioni adeguate alle problematiche delle sedi ed insistono con una organizzazione, rivelatesi all’evidenza fallimentare, basata sulla valutazione e misurazione della “performance” cioè  il contributo apportato, da un singolo individuo o da un’intera struttura organizzativa, per il raggiungimento delle finalità e degli obiettivi dell’amministrazione, connessi alla realizzazione dei propri compiti istituzionali.

Ma all’INPS la dirigenza che dovrebbe valutare e misurare la performance si è preoccupata di collegare tale performance all’effettivo miglioramento della qualità dei servizi?

Non sembra che sia così, né per le/i lavoratrici/tori che operano agli sportelli e né per l’utenza che agli sportelli si rivolge sempre più aggressiva e disperata. 

A tutto questo va aggiunto che l’INPS continua ad abbondonare il territorio chiudendo strutture che assicuravano  la concreta e necessaria vicinanza dell’INPS ai cittadini.

Concludiamo ponendo l’attenzione su un articolo del 17 febbraio u.s. (l’unico), che si allega, in merito alla mobilitazione della sede INPS di Roma Monteverde del 13 febbraio u.s., apparso sul web.

Il resto della stampa sembra negli ultimi anni attenta soprattutto alle dichiarazioni dell’ormai ex presidente Boeri ed in questi giorni ai cambiamenti al vertice dell’INPS.

In realtà la nomina dei vertici dell’INPS poteva e doveva essere disposta dal governo ben prima della prevista scadenza del mandato di Boeri.

Non ci aspettiamo, in ogni caso, una discontinuità rispetto al passato sul piano delle disposizioni che verranno adottate da parte di chi sarà al vertice dell’INPS e/o dalla dirigenza! 

Dobbiamo, però, integrare l’articolo allegato segnalando nuovamente il licenziamento di un lavoratore della sede di Roma Monteverde, disposto in seguito a presunti errori in alcune pratiche di una specifica lavorazione.

Questo licenziamento, come già evidenziato in precedenti comunicati, va annullato non solo perché è ingiusto e sproporzionato rispetto a quanto contestato ma anche perché finora l’Amministrazione non ha fatto chiarezza in merito a quanto evidenziato in un nostro recente comunicato, che si allega.

Inoltre questo licenziamento pone una questione determinante: se un lavoratore può essere licenziato per presunti errori in pratiche controllate e firmate da chi ha la responsabilità di verificare la correttezza delle pratiche, allora, considerate le problematiche riscontrabili nelle sedi più volte denunciate, tutte/i le/i lavoratrici/tori dell’INPS sono a rischio di licenziamento?

22 febbraio 2019                                                 

S.I. COBAS Pubblico Impiego  

Si allegano:

– articolo da FLIP del 17 febbraio 2019 “La sede Inps di Roma Monteverde è al collasso”

– comunicato del SI COBAS Pubblico Impiego del 12 febbraio 2019 “DA MOLTE SEDI INPS VIENE LANCIATO UN GRIDO DI ALLARME: NO ALLO SMANTELLAMENTO DEL’INPS!”


“La sede Inps di Roma Monteverde è al collasso.”

Di  Virgilio Violo e Hamid Masoumi

I dipendenti della sede INPS Monteverde di Roma dal 7 gennaio sono in agitazione, le assemblee sono  quotidiane e i dipendenti e le sigle sindacali  rivendicano la centralità della funzione del servizio pubblico dell’ente. 

Per gli utenti la fila avanti alla sede per il disbrigo delle pratiche inizia alle sei del mattino, scene apocalittiche.

Inevitabili le conseguenze sul servizio al pubblico, in particolare agli sportelli.

Pratiche che vengono evase dopo mesi e mesi, addirittura anni, con tutto ciò che ne consegue per il disagio, non solo morale, ma anche economico (310.000 abitanti circa).

La sede (53 dipendenti in totale) è al collasso e nulla viene fatto dalla dirigenza dell’ente per sopperire a questo grave disagio che da tempo viene segnalato e denunciato.
 
La situazione per una sede considerata di frontiera non è  più sopportabile.

Sia per i dipendenti che per l’utenza.

Inevitabile il corto circuito tra la domanda di prestazioni da parte di una utenza quantitativamente e qualitativamente rilevante e la scarsità dei dipendenti.

Lo stato di agitazione continuerà finché non ci saranno cambiamenti concreti da parte dell’istituto.

Per il momento l’unico cambiamento certo è “quota cento” e “ reddito di cittadinanza” che vedranno, come se non bastasse, l’esodo di alcuni dipendenti, per cui l’organico diminuirà di almeno 10 unità, scendendo da 53 a 43 circa.

A tutto ciò va aggiunto il decurtamento dello stipendio ai medesimi dipendenti da circa due anni per non raggiungere i risultati prefissi dalla dirigenza.

La miscela è esplosiva.

Nel loro comunicato la RSU lavoratrici e lavoratori INPS della Sede di Roma Monteverde sottolineano che la richiesta è assolutamente superiore rispetto alla risposta che si è pronti a dare e che  “la dignità non ha prezzo“.

Domenica, 17 Febbraio 2019

Link al video: clicca qui.

Nota a cura del S.I. COBAS:

Nel video vengono intervistati oltre ad alcuni cittadini-utenti un delegato della USB ed una componente della RSU della sede.

Il S.I. COBAS dichiara da subito la propria disponibilità a sostenere la mobilitazione in corso all’INPS di Roma Monteverde, con l’obbiettivo di estendere la mobilitazione ad altre sedi INPS, incentivando la massima partecipazione delle/i lavoratrici/tori al di là dell’appartenenza sindacale.


DA MOLTE SEDI INPS VIENE LANCIATO UN GRIDO DI ALLARME: NO ALLO SMANTELLAMENTO DELL’INPS!

Continua la mobilitazione all’INPS di Roma Monteverde: cicli di assemblee del personale indette dalla RSU, già dal 7 gennaio, e domani 13 febbraio dalle 8:00 davanti alla sede volantinaggio delle/i lavoratrici/tori per informare l’utenza in merito alla situazione emergenziale che interessa ormai la stragrande maggioranza delle sedi INPS.

Già il 16 gennaio u.s. la RSU ha proclamato lo stato di agitazione delle/i lavoratrici/tori. Nella relativa nota della RSU (che si allega), tra i motivi della mobilitazione si legge anche: Provvedimenti disciplinari gravi e sproporzionati rispetto alle presunte violazioni contestate.

Infatti, all’INPS di Roma Monteverde ad un lavoratore è stata comminata la sanzione disciplinare del licenziamento con preavviso per presunti errori in una tipologia di pratiche.

Diciamo subito che se viene licenziato un lavoratore con la motivazione di aver commesso alcuni presunti errori in buona fede in una specifica tipologia di lavorazione vuol dire che tutte/i le/ lavoratrici/tori dell’INPS rischiano il licenziamento.

Da molte sedi INPS viene lanciato un grido di allarme, nel vuoto…. perché ad oggi ignorato dall’Amministrazione: NO ALLO SMANTELLAMENTO DELL’INPS!

Ma cosa succede nelle sedi INPS?

La progressiva carenza di organico diventa ormai insostenibile mentre aumentano gli adempimenti attribuiti ai dipendenti.

Allo sportello il rapporto con il pubblico diventa sempre più difficile.

Le procedure informatiche troppo spesso non funzionano correttamente.

Nessuna soluzione adeguata viene trovata per l’annoso e vergognoso fenomeno del mansionismo.

Manca la necessaria formazione per l’acquisizione delle competenze.

Non viene effettuata una reale valutazione dello stress correlato-lavoro, nel rispetto delle indicazioni dell’INAIL.

La stragrande maggioranza del personale non viene affatto valorizzato anzi
subisce un codice disciplinare con sanzioni pesantemente inasprite.

L’Amministrazione non può ignorare la drammatica situazione delle sedi INPS, facendo pagare il prezzo più alto alle/i lavoratici/tori!

Ma quali sono i presunti errori commessi dal lavoratore della sede di Roma Monteverde che hanno determinato il licenziamento con preavviso?

Gli viene contestata l’irregolarità di 44 pratiche – riscatti ex art. 13 L. 1338/62, rendite vitalizie – lavorate dal 2005 al 2015.

Tali pratiche però sono state controllate e sottoscritte da almeno 8 diversi funzionari/dirigenti che si sono succeduti nel corso degli anni.

Come è mai possibile che l’INPS a distanza di anni contesta come irregolari pratiche di cui è stata certificata la regolarità dai funzionari ai quali l’INPS, dietro pagamento di specifica indennità, assegna la responsabilità del controllo, che è stata regolarmente esercitata?

Perché sono state contestate al lavoratore in questione anche pratiche di rendita vitalizia lavorate da altri operatori e cioè quelle dal 2005 al 2010?

E’ evidente allora che ci troviamo di fronte a una falla nell’organizzazione del lavoro se l’Amministrazione si accorge dopo anni che in una sede alcune pratiche di una specifica tipologia, (lavorate nel tempo da diversi operatori/funzionari) sono state elaborate in modo ritenuto non corretto dall’Istituto.

Una falla che certamente non può essere scaricata su chi si trova al più basso gradino della scala gerarchica!

Si chiede che l’Amministrazione faccia chiarezza in merito al licenziamento del lavoratore della sede INPS di Roma Monteverde nell’interesse di tutte/i le/i lavoratrici/tori dell’Istituto.

Un licenziamento che in ogni caso va annullato perché del tutto sproporzionato considerati i contenuti delle contestazioni.

Le responsabilità vanno cercate semmai in un’organizzazione del lavoro da bocciare!

12 febbraio 2019

S.I. COBAS Pubblico Impiego