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[XPO] Sciopero nazionale: indietro non si torna!

Piacenza, Pontenure, Trezzano… stamane é partito in tutta Italia lo sciopero nazionale contro XPO LOGISTICS.

Una lotta che affonda le sue radici indietro nel tempo e che interseca lotta economica e lotta alla repressione.

È di un anno fa infatti la lotta per l’adeguamento salariale e dei livelli nel magazzino di Pontenure, “percora nera” rispetto agli altri magazzini dove è presente il S.I. Cobas grazie alla collaborazione fra la multinazionale e l’allora fornitrice particolarmente ideologica contro gli operai perchè “vicina” al PD.

Nell’ambito di quella lotta maturarono i licenziamenti di due RSA del S.I. Cobas, licenziamenti che spostarono la lotta sul piano nazionale provocando la reazione solidale di tutti i magazzini.

Le due RSA vennero infine reinserite, ma XPO tentò di vendicarsi “politicamente” denunciando 150 fra operatori sindacali e lavoratori.

Oggi, di fronte alla proposta di ritiro della denuncia a carico dei lavoratori ma non per gli operatori e con il mantenimento di una richiesta di risarcimento economico, nuovamente tutti i magazzini del colosso francese si fermano per protesta sfruttando al contempo la cricostanza per avanzare pretese di magazzino: dalle stabilizzazioni necessarie a Piacenza al venir meno della turnazione oraria 7/7 e della quota sociale-rapina voluta da UGL e CGIL a Pontenure (già ridotta da 3.000 euro a 500 grazie alla nostra lotta in gennaio).

Ciò conformemente alla linea del S.I. Cobas, che vede in ogni contrasto all’incedere repressivo la possibilità per rilanciare in termini di lotta e conquista salariale.

Non vi è altra possibilità per le operaie e gli operai di questo paese se vogliono sopravvivere alla stagione del razzismo istituzionalizzato e dall’attacco ai diritti sindacali inagurata dal PD e oggi portata avanti da Salvini.