Gli scioperi degli scaffalisti Elpe impiegati presso i punti vendita Basko, Ekom, Carrefour a fine 2018 hanno avuto l’indubbio merito di mettere il dito sulla piaga di un settore come quello del commercio dove la giungla degli appalti e subappalti, il mancato rispetto delle norme contrattuali, l’utilizzo di forza lavoro esternalizzata e mal pagata e personale diretto spesso inquadrato con rapporti di lavoro parasubordinato (tirocini, apprendistato, ecc…) sono la quotidianità per migliaia di lavoratori e lavoratrici.
Le diverse giornate di sciopero a cui abbiamo dato vita certo ponevano direttamente il problema della mancata applicazione da parte della cooperativa del contratto collettivo di riferimento, ma più in generale richiamava alle propria responsabilità le committenze, ossia proprio quelle grandi catene della distribuzione organizzata, che per anni – volendo essere magnanimi – avevano permesso il crearsi di quella situazione di sfruttamento e illegalità, di cui ora anche l’Ispettorato del Lavoro sembra iniziare ad accorgersi.
A qualche mese di distanza da quelle giornate di mobilitazione mentre per i lavoratori e le lavoratrici addette presso gli appalti Carrefour, dove é subentrata una nuova società fornitrice del servizio, vi é stata una parziale sistemazione delle condizioni lavorative, Ekom e Basko hanno pensato bene di rispondere alle problematiche sollevate reinternalizzando il servizio di carico della merce, facendo quindi si che si aprisse una procedura di licenziamento collettivo – tutt’ora aperta – per almeno 10 lavoratori della cooperativa LOG 12 (ELPE).
Questo significa che, quegli stessi lavoratori esternalizzati addetti al rifornimento degli scaffali che per lungo tempo avevano dovuto subire buste paga irregolari, mancata applicazione della normativa contrattuale, mancato pagamento della maggiorazione notturna e straordinaria si vedono oggi messi in ferie forzate e tra pochi giorni probabilmente licenziati, causa “riorganizzazione interna” di Basko ed Ekom che hanno deciso di non rinnovare il contratto d’appalto con la cooperativa, ma di effettuare il carico degli scaffali tramite proprio personale.
Ancora una volta a pagare il conto di queste “riorganizzazioni” sono in toto i lavoratori, tanto quelli della cooperativa – che stanno di fatto perdendo il proprio posto di lavoro – quanto i dipendenti diretti di Basko ed Ekom che si vedono appesantire il proprio carico di lavoro, già oneroso, con nuove e pesanti mansioni.
Mentre la cooperativa alza le mani dicendo di essere costretta al licenziamento vista l’impossibilità d’inserire i lavoratori in esubero su altri cantieri, Basko ed Ekom si negano ad ogni confronto con lavoratori e sindacato, nascondendosi dietro il dito, declinando ogni responsabilità legale rispetto il futuro di questi lavoratori, non proponendo alcun possibile percorso di riassorbimento degli esuberi.
Aziende e grandi catene commerciali che hanno fatto della propria “genovesità” un marchio di fabbrica, non alzano un dito per evitare altri 10 licenziamenti in un territorio ligure già martoriato da questo punto di vista.
Uno scenario che stride poi ancor di più a fronte dei numerosi annunci di ricerca di tirocinanti che campeggiano in bella vista sui siti internet di Basko ed Ekom.
Provare per credere!
Ma se si ha bisogno di personale, perché non attingere da chi magari per mesi e anni si é spaccato la schiena dentro questi punti vendita?
Da chi ha per mesi “sbancalato” migliaia di colli e riempito scaffali e banchi sui quali si sono servite e hanno fatto la spesa migliaia di persone?
Limitare il sottobosco di appalti e subappalti nella grande distribuzione é sicuramente doveroso, ma se ciò si riduce all’aumento dei carichi di lavoro per dipendenti diretti e l’utilizzo indiscriminato di tirocinanti e rapporti di lavoro parasubordinato – dove dietro un rimborso di 400 euro si richiede spesso un impegno lavorativo di 8, 9,10 ore – allora il tutto si traduce nell’ennesima beffa per i lavoratori, nell’ennesimo peggioramento di salario e condizioni di lavoro per tutti, nell’ennesimo azzeramento di ogni esperienza di lotta e di organizzazione!
Occorrono delle risposte e garanzia occupazionale dei lavoratori Elpe oggetto del licenziamento collettivo aperto sui cantieri Ekom e Basko!
Anche nel settore del commercio occorre rialzare la testa!
Salario, diritti, dignità! Unità dei lavoratori diretti e indiretti!
Coordinamento provinciale S. I. Cobas Genova