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[FERMO] Aggiornamento da Ambruosi-Viscardi: i 140 licenziati continuano la lotta, al prossimo giro saremo ancora di più

AGGIORNAMENTI DA AMBRUOSI-VISCARDI (Fermo)

I 140 licenziati SI Cobas continuano imperterriti il presidio, ma nel primo pomeriggio è successo di tutto.

Dapprima le forze dell’ordine, dopo aver indossato caschi e manganelli, hanno dovuto desistere dalle cariche, trovandosi in evidente difficoltà sia a causa della determinazione e delle ragioni da vendere degli scioperanti, sia anche per via della preponderanza numerica del nostro presidio.

A quel punto i padroni della famiglia Ambruosi, assetati di sangue e con l’acqua alla gola per le consegne di giornata andate perdute, non potendo contare sulla mano militare della Questura, hanno iniziato ad aizzare i camionisti contro il presidio.

Uno di questi ha iniziato ad avanzare verso i licenziati seduti a terra arrivando sul punto di investire tutta la prima fila, e lo sciopero di oggi si stava per trasformare in tragedia!

Ancora una volta crumiri, servi sciocchi del padrone, mettono a repentaglio le nostre vite!

Ma non finisce qui: verso le 16,00 i padroni, dopo che il loro chiaro disegno criminale è apparso evidente persino alla Questura di Fermo che dopo il tentato investimento ha abbassato caschi e manganelli, hanno tentato la carta del raid squadristico, arruolando i crumiri per una vera e propria spedizione punitiva contro il presidio.

Anche stavolta sono stati respinti, sebbene siano riusciti a far cadere gran parte dei non licenziati nella trappola della guerra tra lavoratori e abbiano utilizzato un gruppo di schiavi obbedienti per combattere contro chi ha scelto di dire no alla schiavitù e alla paghe da fame.

Quel che è accaduto oggi è di una gravità inaudita: il SI Cobas denuncerà in tutte le sedi e farà piena luce sui torbidi affari di Ambruosi-Viscardi, sulla scarsa qualità dei suoi prodotti e sulla violazione sistematica dei diritti e della dignità dei suoi lavoratori.

Oggi delegazioni del SI Cobas nazionale hanno portato il loro sostegno al presidio da Milano, Bologna e Napoli.

Al prossimo giro saremo ancora di più.

La lotta continua, fino a un minuto in più del padrone.

28 novembre

SI Cobas nazionale