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[PUBBLICOIMPIEGO] Inps: no ai tagli al salario accessorio!

NO AI TAGLI AL SALARIO ACCESSORIO!

Nella prima videoconferenza sul Reddito di Cittadinanza proprio la direttrice generale, Gabriella Di Michele, “illustrando le nuove sfide” o meglio l’aumento dei carichi di lavoro che le/i lavoratrici/tori dell’INPS avrebbero dovuto affrontare, in seguito ai nuovi adempimenti collegati a “pensioni quota 100” e “reddito di cittadinanza”, aveva assicurato che già assolvendo a tali adempimenti veniva ampiamente garantito il pagamento dell’incentivo in tutte le sedi territoriali.

A distanza di 9 mesi queste promesse vengono smentite dalla dura realtà dei fatti che vede una serie di sedi, tra cui quelle dell’area milanese, a rischio di tagli al salario accessorio sulla base di un sistema di rilevazioni statistiche ormai del tutto inaffidabile e soprattutto inadeguato rispetto al ruolo di assistenzialismo sociale attribuito da tempo all’INPS.

Tra le cause che determinano alcuni valori negativi nella rilevazione dei dati statistici vanno evidenziate in particolare: il meccanismo perverso di assegnare livelli di produttività sempre più gravosi alle sedi riconosciute come “virtuose” dalle rilevazioni statistiche, il crescere progressivo degli adempimenti, il mancato funzionamento delle procedure informatiche, l’aumento dell’afflusso di pubblico agli sportelli, l’elevato numero di pensionamenti parzialmente compensato dalle recenti nuove assunzioni che non risolvono ancora l’annosa carenza di organico.

Ma per le sedi dell’area milanese la causa principale della débacle sul fronte dell’incentivo è derivata dal fatto che nel corso dell’anno è stato variato il CLUSTER, disaggregando Milano dalle altre sedi metropolitane (Roma e Napoli) e aggregandola a sedi quali Brescia, Torino, Firenze che presentano una complessità inferiore.

Insomma nonostante le promesse della nostra direttrice generale, il riconoscimento per aver gestito carichi di lavoro superiori, anche in termini di gestione dell’utenza, viene ricompensato con il taglio dell’incentivo, le cui conseguenze abbiamo già toccato con mano nella busta paga di agosto, ma che rischiano di farsi sentire in modo ben più grave nei prossimi mesi, determinando un taglio importante al nostro salario.

Ma non basta, dalle bozze sul rinnovo CCNL  e del regolamento di disciplina che stanno circolando in questi giorni emerge, in modo sempre più chiaro, che una parte del salario accessorio sarà legata alla valutazione della performance individuale (con quali criteri di “trasparenza” possiamo ben immaginare)  con la possibilità di ulteriori decurtazioni sul salario accessorio e di provvedimenti disciplinari gravi (licenziamento senza preavviso) nel caso di valutazione negativa per tre anni consecutivi.

Per noi del SI COBAS è necessario realizzare all’INPS iniziative di lotta per salvaguardare le condizioni lavorative ed economiche delle/i lavoratrici/tori oltre che i servizi offerti all’utenza!

ALLE/I LAVORATRICI/TORI DELL’INPS E DEL PUBBLICO IMPIEGO DEVONO ESSERE GARANTITI VERI AUMENTI SALARIALI ED UN SALARIO ACCESSORIO STABILIZZATO E SOTTRATTO ALLA DISCREZIONALITÀ’ DELLA DIRIGENZA!

2 dicembre 2019                                                                      

S.I. COBAS Pubblico Impiego