CORONAVIRUS IN SALSA LOMBARDA!
Alcune considerazioni di fondo vanno svolte nel vedere le conferenze stampa giornaliere della regione Lombardia, in particolare quella del 28 Febbraio 2020 dove i vertici regionali, (a partire dal presidente Fontana che è rimasto contagiato dalla sua segretaria dimostrando una vera sottovalutazione) hanno schierato tutti i professoroni superpagati per fargli affermare che tutto va bene e che la regione Lombardia ha assolto al meglio il compito di contenere la diffusione del virus covid19; in parole povere per dire che il modello Lombardo, “fiore all’occhiello” per tutto il paese, ha strutture, tecnologie e conoscenze per vincere il virus facendo elogi sproloquiosi a tutto il personale che si dedica a fare sacrifici in questo momento critico.
Ascoltando con attenzione la conferenza stampa di un’ora è del tutto evidente il contrario di quanto affermano sia i professoroni che i vertici regionali, e cioè che brancolano nel buio più assoluto su come rispondere creando una psicosi da paura virus, e che i tagli ai posti letto e la chiusura di interi reparti effettuati in questi ultimi dieci anni in tutta la regione (all’ospedale di Rho hanno chiuso in questi giorni di febbraio 2020 il fiore all’occhiello esistente da 30 anni : la terapia intensiva neonatale) hanno portato a questa situazione critica di non avere i posti necessari nelle rianimazioni e nei reparti se il virus dovesse aumentare i contagi (per un portatore ne contagia 2,5) riaprendo addirittura il vecchio ospedale militare di Baggio con personale delle cooperative a tempo determinato.
I vertici regionali lombardi stanno pensando, per far fronte alla criticità del virus, di richiamare in servizio medici e infermieri in pensione.
Se lo faranno dimostreranno di essere degli incapaci a dare risposte serie e concrete ai cittadini.
Invece di far scorrere le graduatorie concorsuali e assumere tutto il personale necessario, visto che il governo ha messo a disposizione 2 Miliardi di euro per il personale, pensano sempre a difendere il sistema privato perché aspettano, o sperano, che passi la bufera da covid19 in modo da poter continuare a privatizzare e tagliare il personale per questo il loro richiamo al personale è uno sproloquio offensivo verso di loro.
La privatizzazione e l’aziendalizzazione (attuata da tutti i governi di destra e di sinistra, in Lombardia 20 anni di centro destra-leghista con tanto di sentenze per corruzione) e il taglio del personale ha portato a questo sfacelo.
C’è voluto un virus a mettere in discussione e far cadere la maschera che il sistema lombardo non è il fiore all’occhiello tanto vantato a livello mediatico ma solo un travaso di soldi dal pubblico al privato.
Anche se noi lo denunciamo da oltre 20 anni c’è voluto un virus per farlo cadere.
In questi ultimi 10 anni sono stati tagliati in Italia 70.000 posti letto ( si è passati da 6 a 3,7 per mille abitanti) e il sistema italiano è passato al 22° posto su 35 paesi occidentali, e la precarizzazione è cresciuta a dismisura per favorire i privati e abbassare il costo degli addetti all’assistenza creando una carenza di organico spaventoso di decine di migliaia fra medici, infermieri e o.s.s. .
Tutto il pubblico impiego ha perso negli ultimi 10 anni una massa salariale di 10 miliardi l’anno (100 miliardi totali) che hanno intascato padroni e sanità privata.
Riprendere la lotta è più che mai necessario.
2-3-2020
SI COBAS PUBBLICO IMPIEGO