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[ITALIA] La nostra “fase 2”: riprendiamoci le piazze e l’agibilità sindacale!

La nostra “fase 2”:

RIPRENDIAMOCI LE PIAZZE E L’AGIBILITA’ SINDACALE!

SCIOPERIAMO PER DIFENDERE LA SALUTE E I SALARI!

A più di due mesi dall’esplosione della pandemia di coronavirus, i fatti dimostrano drammaticamente quanto il SI Cobas ha denunciato con forza fin dall’inizio del “lockdown”:

  • l’emergenza si è trasformata in una vera e propria carneficina (ad oggi quasi 27 mila morti ufficiali) a causa dei decenni di tagli alla spesa sanitaria che hanno portato al collasso di gran parte degli ospedali nele zone più colpite dal virus;
  • Per la maggioranza dei lavoratori la “fase uno” non è mai esistita: durante tutto il periodo di quarantena obbligatoria, il 55% delle aziende hanno continuato a produrre merci e beni non essenziali persino nelle zone più colpite dal contagio, in spregio a ogni divieto e il più delle volte in violazione delle più elementari norme per la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori. Il tutto con la complicità e il “silenzio-assenso” di governo, Prefetture e sindacati confederali.
  • Per questi motivi, le fabbriche, gli stabilimenti e i magazzini (al pari degli ospedali) sono diventati il principale vettore di contagio. Migliaia di operai hanno trasmesso il virus ai loro colleghi e ai loro familiari e tanti sono morti, al punto che qualche giorno fa persino l’INPS ha riconosciuto ufficialmente che chi ha continuato a lavorare in queste settimane ha un rischio di ammalarsi maggiore del 25% rispetto al resto della popolazione. Gli operai sono stati quindi stati mandati in guerra in nome dei profitti e della “produzione nazionale” mentre i padroni e i loro capi e capetti restavano comodamente a casa.
  • Le misure di emergenza varate dal governo Conte garantiscono ancora una volta l’arrosto ai padroni (400 miliardi di sgravi e agevolazioni) e lasciano ai lavoratori solo il fumo: delle già misere tutele previste dai DPCM (su tutte l’anticipo di CIGS e FIS da parte delle banche) ad oggi non si vede neanche l’ombra, e di questo passo tra qualche settimana saranno milioni i lavoratori che non potranno mettere il piatto a tavola, aggiungendosi ai milioni disoccupati, finte partite-Iva, precari e lavoratori al nero già oggi ridotti alla fame.

Ora, con l’epidemia ancora pienamente in corso, migliaia di nuovi contagiati e centinaia di nuovi morti ogni giorno, si decide di “riaprire” tutte le attività, ma vogliono continuare a tapparci la bocca, impedendoci di fare assemblea, di scioperare, di manifestare il nostro pensiero e il nostro dissenso, pena le denunce, le multe e i manganelli!

Il CoViD sta diventando un facile pretesto per imporre uno Stato di Polizia senza precedenti, dove si può uscire solo per produrre, farci sfruttare senza tutele e consumare, per poi vietarci ogni forma di vita sociale e costringerci a stare tappati in casa in nome del “contenimento”.

Contro questa tragica farsa dobbiamo rispondere qui e ora!

Non siamo carne da macello!

Il 30 aprile e il 1 maggio scioperiamo e lottiamo!

La crisi la paghino i padroni: patrimoniale del 10% sul 10% più ricco, tutela piena della sicurezza, della salute e dei salari per tutti; anticipo immediato di CIGS e FIS a carico delle aziende; rilancio della sanità: pubblica, gratuita e universale; piena libertà di sciopero, di iniziativa sindacale, sociale e di manifestazione; basta spese militari.

SI COBAS NAZIONALE