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[CONTRIBUTO] Il brutale assassinio di George Floyd: un pensiero a caldo, solidarietà nella lotta ai compagni in protesta

Pubblichiamo qui sotto questo contributo – il testo scritto d’impeto “Il brutale assassinio di George Floy ” – ricevuto dalla redazione de Il Pungolo Rosso e già disponibile sul loro sito.

Questa crisi sanitaria e sociale, che sta provocando i primi scioperi spontanei nelle fabbriche dopo decenni, e diviene ora anche crisi economica e finanziaria, mette alla prova i sistemi capitalistici, in Italia e nel mondo intero, e scuote le coscienze in settori della nostra classe cui si chiede di lavorare comunque, anche in assenza delle condizioni di sicurezza che vengono invece imposte al resto della popolazione.

Per la prima volta da decenni assistiamo a scioperi spontanei nelle fabbriche.

Anche nella lotta per ambienti di lavoro sicuri e adeguati dispositivi di protezione individuale, e nelle difficoltà di coloro che sono lasciati a casa con un futuro incerto, deve crescere la coscienza della necessità di lottare per superare questa società divisa in classi.

Contro le ideologie da “unità nazionale” tra sfruttati e sfruttatori.

Il virus globalizzato mette inoltre in chiaro l’inconsistenza delle prospettive di autonomie locali/localistiche, e delle scorciatoie “sovraniste”.

L’unica strada è quella internazionalista, dell’unione tra i proletari di tutto il mondo.

S.I. Cobas


Il brutale assassinio di George Floyd

Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo testo scritto d’impeto.

Guardare prima il video del distretto 3 della Polizia dato alle fiamme tra la notte del 28 e del 29 maggio 2020.

La gente afro-americana di Minneapolis è in rivolta dopo il brutale assassinio di George Floyd da parte degli agenti di polizia.

Alla protesta non ci sono solo gli afro-americani, partecipa stavolta anche molta gioventù bianca proletaria e precaria.

L’assassinio di George Floyd non solo è l’ennesimo, brutale omicidio razzista compiuto dalle forze dello Stato; oggi più che mai è l’altra faccia di un sistema sociale che ha in disprezzo la vita umana, e obbedisce solo alla sete di profitto.

E’ l’altra faccia della violenza delle grandi imprese dell’agro-industria e della produzione della carne che impongono a migliaia di lavoratori (principalmente immigrati latinos) di rischiare la salute senza alcuna protezione, per cui più di 15 mila lavoratori si sono ammalati in fabbrica di Covid-19 e centinaia ne sono morti.

Sono gli Stati Uniti di Trump che sostiene che gli impianti industriali di lavorazione della carne e dell’agro-industria devono produrre costi quel che costi.

Ce lo dicono i più di 60.000 operatori sanitari che si sono ammalati di Covid-19.

Ce lo dicono i più di 100.000 morti a causa del Covid-19.

Ce lo dice l’omicidio di George Floyd.

Ma gli Stati Uniti hanno anche una anima proletaria (in quanti lo dimenticano!), che non vuole soggiacere a questo stato di cose.

Ce lo dicono gli scioperi degli Essential Workers della logistica, di Amazon, di FedEx, degli ospedali, delle fabbriche dell’agro-industria, dei centri commerciali, della Ford.

Ce lo dice la rabbia proletaria di Minneapolis di questi giorni, di queste ore, e di altre città solidali nella protesta, New York, Denver, Oakland, San Francisco, Chicago…

Nel video i giornalisti TV si domandano: sono ore che la violenza e la distruzione del distretto di polizia va avanti, senza che né altre forze di polizia, né i pompieri, né la “Guardia Nazionale” (chiamata lì ad intervenire e rimettere ordine nelle strade con i militari) sono lì ad impedirlo.

Per quanto “primordiale”, questa rabbia già ora provoca le defezioni nel corpo del mostro che non appare così  invincibile ed intoccabile come in certe apologie geo-politiche.

Il distretto di polizia brucia con i manifestanti che alimentano le fiamme…

E qui in Europa, in Italia? Anche qui, governo Conte, banche e padroni, non vi vedo così sbruffoni.

Visualizza anteprima video YouTube ‘This Is Something None Of Us Have Seen In Our Lifetimes’