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[PUBBLICOIMPIEGO] Lavoratori Inps: necessario unire le lotte dei lavoratori pubblici e privati

ALLE RSU DELLE SEDI INPS PER LA DIFFUSIONE A TUTTE/I LE/I LAVORATRICI/TORI

E’ NECESSARIO UNIRE LE LOTTE DEI LAVORATORI PUBBLICI E PRIVATI PER DIFENDERE I DIRITTI DI TUTTE/I COME IL DIRITTO AD UN VERO STATO SOCIALE!

Il S.I. COBAS esprime solidarietà ai lavoratori e alle lavoratrici dell’INPS dopo gli episodi di violenza verificatisi in alcune sedi a danno dei malcapitati impegnati allo sportello e dopo l’ignobile e strumentale attacco dell’organizzazione di stampo fascista Casapound che ieri ha tappezzato di finti necrologi gli ingressi delle sedi INPS, in decine di città italiane.

E’ evidente che Casapound questa volta vuole sostenere la propaganda strumentale delle destre contro il governo “giallorosa” (5S+PD), alimentando una campagna di denigrazione che da tempo viene  architettata contro i dipendenti pubblici con lo scopo nemmeno celato di smantellare i servizi della pubblica amministrazione a vantaggio dei privati.

Noi del S.I. COBAS non abbiamo governi o politicanti di turno amici. E tantomeno non parteggiamo strumentalmente per questa o quella parte politica. Semmai ribadiamo la necessità di lottare per realizzare un sindacalismo conflittuale nel pubblico impiego per la difesa dei diritti dei dipendenti pubblici come dei cittadini che si rivolgono alla Pubblica Amministrazione e per un ripristino di un vero  Stato sociale finalizzato al benessere psicofisico e sociale di tutte/i.

Denunciamo che l’attacco quasi quotidiano da una parte della stampa e di politicanti di turno ha trasformato l’INPS in capro espiatorio e questo clima purtroppo ha reso ingiustamente i lavoratori e le lavoratrici dell’INPS vittime sacrificali della rabbia di molti lavoratori e cittadini. Lavoratori e cittadini che, è bene ricordare, sono già duramente provati dai tagli allo Stato sociale e dalla progressiva precarizzazione del mercato del lavoro verificatesi in questi ultimi 30 anni e sono stati definitivamente affossati dalla grave crisi economica determinata dall’emergenza sanitaria collegata all’epidemia del COVID-19.

Non vogliamo qui certo difendere i vertici dell’Istituto colpevoli, a nostro avviso, di troppi annunci ad effetto senza spiegare alla cittadinanza le grosse difficoltà in cui si trovava ad operare l’Istituto sia per la complessità delle procedure relative alla cassa integrazione, sia per l’enorme mole di lavoro piombato sull’Istituto, per la situazione emergenziale determinata dall’epidemia del COVID-19,  in aggiunta a quello ordinario, ciò che ci preme è scardinare il meccanismo che oppone lavoratori e cittadini ai dipendenti pubblici, accusati da politicanti di turno, come Pietro Ichino, di aver approfittato dello smart working per fare vacanza.

La realtà vissuta sulla pelle dei lavoratori e delle lavoratrici di questo Istituto in questi mesi è stata ben diversa; lo smart working si è rivelato come uno strumento di sfruttamento selvaggio (nel lavoro pubblico come in quello privato) delle risorse umane senza il rispetto delle più elementari tutele, tanto che oggi si parla di diritto alla disconnessione.

In questa situazione la decisione di riaprire gli sportelli fisici su quasi tutto il territorio nazionale, senza garantire la necessaria sicurezza ai lavoratori si sta rivelando come una decisione scellerata, anche perché in assenza di un ripensamento sulle modalità di gestione dello sportello attuate sino ad oggi si rischia di far accedere gli utenti più volte agli sportelli senza risolvere i problemi e creando maggior esasperazione tra l’utenza.

Nel ribadire la nostra solidarietà ai lavoratori e alle lavoratrici dell’INPS, affermiamo la necessità di un’unificazione delle lotte di tutti i lavoratori, pubblici e privati, per scardinare gli steccati costruiti in questi anni da chi ci vuole divisi e non solidali nella difesa dei diritti nel mondo del lavoro e dei servizi gratuiti offerti dalla Pubblica Amministrazione.

9 luglio 2020                                                                                           

p. S.I. COBAS Pubblico Impiego INPS

 Cinzia Guarducci/Enzo Perfetto