CobasPubblico Impiego

[INPS] Chiusura al pubblico di tutte le sedi – rischi per la salute e la vita determinati dal Covid -19

Al Presidente INPS, Pasquale Tridico

Al Direttore Generale INPS, Gabriella Di Michele

Al Responsabile della Direzione Centrale risorse umane INPS, Maria Grazia Sampietro

Al Responsabile della Direzione centrale Presidente e Organi collegiali INPS, Vito La Monica

Al Responsabile della Direzione Centrale benessere organizzativo sicurezza e logistica INPS, Marco Ghersevich

Oggetto: chiusura al pubblico di tutte le sedi INPS – gravi rischi per la salute e la vita determinati dal perdurare della diffusione del virus COVID-19.

La scrivente Organizzazione Sindacale CHIEDE a codesta Amministrazione che vengano chiuse temporaneamente tutte le sedi INPS, garantendo al personale il salario pieno, senza applicare alcun tipo di decurtazione, da subito ed almeno fino al 3 dicembre 2020, data prevista come termine dell’efficacia delle diposizioni contenute nel DPCM del 3 novembre 2020 (salvo il protrarsi e/o l’aggravarsi della situazione emergenziale in corso determinata dalla diffusione del virus Covid-19)

La richiesta di chiusura di tutte le sedi è dettata dalla evidente necessità di ridurre il più possibile i rischi per la salute e la vita determinati dalla grave emergenza sanitaria collegata al perdurare della diffusione del virus COVID-19. Tale emergenza sanitaria, che ha determinato diversi provvedimenti governativi già dallo scorso gennaio, è tuttora in corso e risulta oggi pesantemente aggravata dall’evidente mancato potenziamento del servizio sanitario e dei trasporti pubblici e da scelte sbagliate od omissive da parte del governo e delle istituzioni. Ulteriore motivazione della richiesta sopra avanzata è rappresentata dalla crescente e preoccupante pressione sugli ospedali, ormai a rischio collasso, considerata anche la colpevole pressoché totale mancanza di assistenza sociosanitaria domiciliare o ambulatoriale o comunque extra ospedalizzata ed il mancato tracciamento dei cittadini contagiati o venuti a stretto contatto con contagiati, oltre che di quelli in difficoltà e abbandonati a sé stessi

In particolare, si CHIEDE che, coinvolgendo tutti i direttori regionali e provinciali in qualità di datori di lavoro, vengano adottate da subito le misure sottoelencate:

–       disporre la chiusura al pubblico di tutte le sedi INPS almeno fino al 3 dicembre 2020, data prevista come termine dell’efficacia delle diposizioni contenute nel DPCM del 3 novembre 2020 (salvo il protrarsi e/o l’aggravarsi della situazione emergenziale in corso determinata dalla diffusione del virus Covid-19);

–       prevedere il ricorso allo smart working per tutto il personale senza alcun rientro in sede, ad eccezione delle attività ritenute essenziali il cui svolgimento andrà affidato prioritariamente a dirigenti e responsabili di ufficio con criteri di rotazione ed escludendo, in ogni caso, i dipendenti considerati “fragili” dal medico competente;

–       chiudere gli sportelli fisici ed organizzare la necessaria attività di informazione all’utenza esclusivamente con l’ausilio degli sportelli telematici;

–       fornire ai dipendenti, prioritariamente a quelli che ne sono sprovvisti, tutti i dispositivi informatici e digitali necessari per svolgere il lavoro a distanza;

–       garantire il ricorso generalizzato ad una adeguata formazione su piattaforme digitali per il necessario trasferimento delle competenze, considerato il numero considerevole dei prossimi pensionamenti;

–       escludere il ricorso allo straordinario festivo;

–       prevedere il buono pasto per il personale in smart working;

–       adottare tutte le misure anti covid-19 disposte dal governo e dalle istituzioni ed in particolare programmare le necessarie operazioni di sanificazione delle sedi con una cadenza settimanale.

Si ricorda che sulla base del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i. è fatto obbligo al datore di lavoro di tutelare la salute dei lavoratori sul luogo di lavoro, assicurando che le condizioni di lavoro siano esenti da ogni rischio e fornendo non solo tutti i dispositivi di protezione individuale che si rendano necessari ma anche informando il personale sull’utilizzo di tali DPI e sui fattori di rischio.

Si ribadisce che, coinvolgendo tutti i direttori regionali e provinciali in qualità di datori di lavoro, deve essere garantita la piena applicazione della normativa vigente in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, aggiornando i DVR (Documento di Valutazione dei Rischi) con i provvedimenti adottati e da adottare per ridurre i rischi collegati alla diffusione del virus COVID-19. Si segnala, nuovamente, che ci sono direzioni provinciali ancora sprovviste di DVR adeguato.

Si sottolinea che, per le ditte che svolgono attività lavorativa nelle sedi, codesta Amministrazione deve farsi carico di verificare l’aggiornamento del DUVRI (Documento di Valutazione dei Rischi da Interferenza) e l’applicazione della normativa vigente in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, anche in considerazione di tutte le misure anti COVID-19.

Il S.I. Cobasnel caso in cui non vengano accolte le richieste sopra indicate e non vengano tenute in debita considerazione le criticità sopra segnalate, riterrà codesta Amministrazione responsabile dei danni cagionati a dipendenti e/o utenti, che accedono alle sedi, nel corso dell’attuale fase emergenziale legata all’epidemia del virus COVID-19.

Distinti saluti.

11 novembre 2020                                                       

 p. S.I. COBAS Pubblico Impiego