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[COMUNICATO] Solidarietà ai lavoratori del Pio Albergo Trivulzio, contro la repressione in atto

SOLIDARIETÀ AI LAVORATORI DEL PIO ALBERGO TRIVULZIO

CONTRO LA REPRESSIONE IN ATTO!

Il fatto quotidiano del 12 e 13 Novembre 2020 riporta la storia di un infermiere licenziato il 30 Settembre 2020 e di un operatore tecnico di Farmacia sospeso per 30 giorni (da giovedì 12 novembre) e che da Giugno 2020 a Settembre 2020 ha subito 7 giudizi disciplinari dopo 31 anni di lavoro senza nessuna pecca.

Lo stesso quotidiano riporta anche il clima di terrore che il direttore del Trivulzio (Dr Calicchio) ha scatenato contro i dipendenti con 120 sanzioni disciplinari inflitte a medici, infermieri e tecnici.

Quali sono le “colpe” vere di questi lavoratori e lavoratrici?

Le “colpe” sono quelle di aver denunciato pubblicamente e mediaticamente, nel pieno della pandemia di Marzo 2020, le condizioni di non sicurezza con cui tutti i giorni erano costretti a lavorare – mascherine, gel, percorsi separati, ecc. – con pazienti fragili e anziani e di cui le cronache giornalistiche sono piene per le
morti causate in questa, come in altre strutture, del territorio milanese e Lombardo.

Nel pieno dell’apoteosi con cui tutti i vertici regionali lombardi sollevano indorare il personale sanitario e tecnico, chiamandoli “i ns eroi”, si consumava tutta la loro incompetenza nella gestione della pandemia che ha fatto risaltare tutta l’inadeguatezza della sanità lombarda (altro che eccellenza) sul taglio dei medici di
famiglia, della medicina territoriale e della chiusura dei tanti ospedali al solo scopo di favorire i privati.

Passata la festa gabbato lo santo!

Questo vien da dire vedendo tutta la repressione che si è abbattuta sui lavoratori passati da eroi a pericolo pubblico per aver denunciato le carenze e la tracotanza del DG Dr Calicchio che minacciava di licenziamento chi avesse usato la mascherina per non creare allarmismo.

Quel “ i ns eroi” suona ancora di più come una beffa e una ipocrisia non rispondente alla realtà di chi tutti i giorni ha lavorato, e lavora, con il rischio addosso e dei tanti operatori che sono stati infettati.

Quindi tutto il ns appoggio a questi lavoratori che subiscono i provvedimenti disciplinari fino al licenziamento e che intendiamo – come S.I. Cobas – dare spazio di conoscenza affinché si possa intraprendere una azione di lotta unitaria contro questi ipocriti e inadeguati dirigenti che si vendicano solo perché hanno il potere.

Diciamo a questi due delegati di Cisl e Cgil di non affidare unicamente alla magistratura la vostra soluzione che se volete avere una possibilità in più di difesa dovete mettervi in gioco e entrare in lotta chiamando tutti i lavoratori a solidarizzare e unirsi alla vs lotta, lotta che non vedo da parte dei vs sindacati di
riferimento.

In tutta la sanità a livello nazionale le dirigenze aziendali cercano di punire quei lavoratori e delegati che difendono la sanità pubblica per tutti e i diritti dei lavoratori a lavorare in sicurezza come avvenuto a Roma, a Genova, a Napoli, ecc.

Come lavoratori dobbiamo tornare a lottare uniti se vogliamo tornare ad essere protagonisti della ns esistenza senza guardare le tessere sindacali quando gli obbiettivi sono unificanti come un licenziamento.

PROPONIAMO UN PRESIDIO DAVANTI AL P.A.T. DA ORGANIZZARE CON TUTTE LE SIGLE SINDACALI E FORZE SOCIALI CHE SONO DISPONIBILI.

IL SI COBAS CON TUTTA LA SUA STRUTTURA E’ PRONTO!

S.I. COBAS