L’Assemblea delle lavoratrici e lavoratori combattivi
saluta gli operai metalmeccanici
Si aggiungeranno agli altri metalmeccanici già presenti nell’Assemblea alcuni operai e delegati, nonché licenziati politici delle fabbriche metalmeccaniche e operai ed ex operai impegnati nella lotta per la difesa della salute sui luoghi di lavoro e nel supporto ai loro familiari: i compagni licenziati del SI Cobas ex operai della FCA di Pomigliano d’Arco, licenziati ex operai Ecologia Bruscino e delegati USB e FIOM della FCA di Melfi, delegati e operai del SOA della FCA di Termoli, altri operai della FCA di Cassino (già presenti operai FIOM), nonché esponenti del CIP Tagarelli di Sesto San Giovanni.
Gli operai sono dispersi e divisi dalla concorrenza, il loro rapporto col padrone si è individualizzato, con salari da fame. Il capitale riducendo il numero degli operai attivi, crea da un lato nuovi disoccupati che ingrossano le fila dell’esercito industriale di riserva, premendo al ribasso sulla concorrenza operaia e dall’altro impone l’aumento dei ritmi e dei carichi, intensificando lo sfruttamento, con la conseguenza di infortuni, malattie professionali e morti.
In questo scenario, pur se come controtendenza minoritaria alla totale afasia della mobilitazione di classe, diventa estremamente significativo e rilevante che si mettano a confronto per un fronte unico di classe, avanguardie operaie del settore metalmeccanico che con grandi difficoltà hanno resistito agli attacchi padronali in questi anni, con le avanguardie operaie della logistica (un settore connotato da una composizione di classe proveniente dalle fila dell’immigrazione, operai che in questi anni hanno aperto un ciclo di lotte duro fatto di veri scioperi, picchetti con blocco delle merci, che hanno visto anche scontri con le forze di pubblica sicurezza, per imporre ai padroni salari e condizioni di lavoro inimmaginabili rispetto alle condizioni di partenza precedenti alle lotte), nonché con altre sezioni del movimento proletario. Un confronto per misurare le difficoltà, le esperienze, andando gli uni alla scuola degli altri, comprendendo le dinamiche dello sviluppo capitalistico, le diverse possibili forme di lotta in un unico percorso di unità di classe che sia in grado di parlare e organizzare gli operai attivi e anche i disoccupati, nonché quegli altri lavoratori che pur non vivendo sotto padrone, ormai nella crisi si trovano pian piano ad affrontare analoghi problemi.