Dalla FCA-Stellantis di Pomigliano,
contro lo spionaggio padronale-aziendale – SI COBAS FCA
Avevamo appena postato la denuncia della sistematica e provocatoria presenza di mazzieri FedEx in combutta con la polizia a San Giuliano milanese, che ci è arrivata da Napoli questa presa di posizione del SI Cobas FCA di Pomigliano d’Arco che denuncia la sistematica, e non meno provocatoria, attività di spionaggio aziendale e statale (con tanto di videocamere) fuori ai cancelli della fabbrica e nelle assemblee sindacali.
Ora: non sono ancora del tutto chiare le linee specifiche del “grande reset” (o piccolo reset) del capitalismo italiano che avverrà con i fondi “europei” a debito, ma un aspetto è già stato anticipato dall’azione dei governi Conte e Draghi: sarà all’insegna di un’intensificata repressione preventiva padronale e statale, per spegnere sul nascere quelle scintille che possono incendiare la prateria, e che è l’altra faccia dell’illimitata intensificazione dello sfruttamento sui luoghi di lavoro.
Ma – come si è visto di recente negli Stati Uniti con il movimento per George Floyd – a volte la violenza statale e padronale può, nel soffocare o cercare di soffocare il grido di ribellione o di resistenza, incendiare le piazze.
Il Pungolo Rosso
NON CI FERMERETE MAI!
Oggi abbiamo portato il nostro contributo in occasione del presidio tenutosi a Napoli contro repressione e rappresaglie. In questa occasione abbiamo messo uno striscione davanti al tribunale di Napoli con la scritta “Spionaggio in Fiat? Ci risiamo”. Ormai è diventata routine vedere le forze dell’ordine, muniti di videocamera, venire ai cancelli della Fiat di Pomigliano quando facciamo volantinaggio e assemblee sindacali durante il cambio turno.
Alla FCA/Stellantis di Pomigliano e in quasi tutte le fabbriche si respira aria di forte preoccupazione rispetto alla possibilità di ulteriori esuberi e ai continui spostamenti di operai da reparto a reparto, mentre chi entra in stabilimento continua ad essere tartassato, soffocato, strozzato da ritmi ormai olimpionici sulle catene di montaggio, più pesante ancora la situazione delle centinaia di operai con ridotte capacità lavorative, tenuti in attesa di collocazione.
Il nuovo piano industriale di Stellantis è vecchio e non realizzato, tanto che gira voce di altre fermate collettive. Qui i conti non tornano, e continueremo a stare dalla parte degli operai, non ci faremo intimorire da teoremi visti e rivisti decine di volte, continueremo a denunciare lo smantellamento produttivo ed occupazionale in tutti gli stabilimenti Stellantis italiani.
Certo non sarà qualche dirigente aziendale dai calzoni corti, o poliziotti al servizio dei padroni, a fermarci.
SI COBAS FCA – Pomigliano