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[ALESSANDRIA] Dossier “Miliardo Yida”: continua la lotta dei lavoratori per salario, salute e libertà sindacale

Come lo sciopero anche la solidarietà è un’arma, usiamola:

sabato 15 manifestazione dalla fabbrica Miliardo Yida

alle ore 15 in via Emilia 11 a Pontecurone

DOSSIER “MILIARDO YIDA”

La Miliardo Yida di Pontecurone (AL), sulla via Emilia tra Tortona e Stradella, è una fabbrica dove si processano i rifiuti di materiali plastici e metallici della raccolta differenziata.

Un lavoro di per sè duro e pericoloso, che gli operai svolgono senza le minime condizioni di sicurezza, sottoposti a un super-sfruttamento garantito da un sistema di appalti tutt’altro che trasparenti, come riconosciuto anche dalle indagini della Guardia di Finanza (54 contratti irregolari e 4 lavoratori in nero rilevati nell’ultimo controllo); azienda molto spesso attenzionata dalla Guardia di Finanza e dallo SPRESAL, ricevendo in questi anni più di 100.000 euro di multe.

Oltre alle sanzioni amministrative, lo stesso Spresal ha riconosciuto la presenza di rischio biologico e chimico nella lavorazione, cosa che prima delle denunce dei lavoratori non veniva riconosciuto dal DVR dell’azienda.

Da sempre nella Miliardo Yida il lavoro viene appaltato ad altre società (Service srl, LogisticaNazionale Srl e Team Società Cooperativa – aziende che formalmente assumono i lavoratori, ma che non hanno nessuna presenza sull’appalto).

Questo sistema di appalti è utile a giocare al ribasso sul prezzo della forza-lavoro, scaricando sugli operai i costi aziendali in termini di salario, diritti e salute.

I lavoratori infatti si trovano spesso a lavorare 12 ore al giorno, anche 7 giorni su 7, accumulando un sacco di ore di straordinario non retribuite, senza che ovviamente il CCNL sia applicato correttamente.

Inoltre, da tempo denunciamo l’assenza delle più elementari misure di sicurezza e di salute, che vanno dalla mancanza dell’applicazione dei protocolli di sicurezza per la prevenzione del contagio da Sars-Cov 2 (nella fabbrica si sono registrati molti casi di contagi da Sars-Cov 2 senza che nessuna misura di contenimento o di quarantena venisse presa) fino al fatto che spesso gli operai si trovano a dover lavorare rifiuti di varia natura (flebo, siringhe, coltelli, topi etc.) senza le adeguate strumentazioni per proteggersi, esponendo i lavoratori e i cittadini a diversi pericoli sanitari.

Inoltre, le condizioni igieniche presenti in fabbrica sono estremamente precarie per i lavoratori e per la cittadinanza. Basta dare una occhiata ai bagni dove gli operai vanno ad espellere i loro bisogni per capire di cosa si sta parlando.

Questa insostenibile situazione ha spinto i lavoratori nel Gennaio del 2020 ad organizzarsi con il SI Cobas, cercando di ottenere migliori condizioni di vita e di lavoro.

La reazione dell’azienda non è tardata ad arrivare: 20 lavoratori (l’intero gruppo organizzato col SI Cobas) vennero licenziati.

La proprietà pensava, facendo cosi, di stroncare sul nascere la lotta dei lavoratori; questi, invece, hanno stretto le file e continuato la loro lotta, arrivando, oltre allo sciopero, ad interpellare tutte le istituzioni competenti.

Nel video qui sotto si può vedere la parte dettagliata di questa prima fase della lotta, dove tra l’altro si è verificato un grave incidente sul lavoro che ha coinvolto uno dei
delegati del SI Cobas.

In quella situazione il lavoratore ha rischiato addirittura la vita.

L’elemento della sicurezza nel posto di lavoro è un elemento centrale della battaglia che gli operai della Miliardo Yida stanno portando avanti.

L’incidente sopracitato, che è uno dei tanti che colpiscono i lavoratori e le lavoratrici nelle fabbriche e nei magazzini di tutta Italia, è avvenuto per precisa colpa della proprietà, che ha trattato con negligenza e superficialità la salute e la sicurezza degli operai: come ha sottolineato lo SPRESAL in una delle sue tante ispezioni, i lavoratori, ad esempio, dovevano continuare camminare su un’asse sopra il macchinario, nonostante l’infortunio appena occorso e senza alcuna protezione per
evitare possibili incidenti mortali.

Qui di seguito, ci sono alcune foto del macchinario sopracitato e delle
ferite riportate dall’operaio.

Qui di seguito, invece, ecco un fotogramma che riprende la natura del macchinario in cui il lavoratore era caduto:

Tra le varie azioni giuridiche che come sindacato abbiamo messo in campo assieme agli operai, figurano ad esempio 20 denunce all’ITL di Alessandria nel Febbraio del 2020, dove i lavoratori hanno contestato tutta una serie di irregolarità, in particolare l’appalto fittizio e l’intermediazione di mano d’opera da parte della Miliardo Yida.

A seguito delle verifiche, l’ITL ha dato ragione ai lavoratori confermando l’irregolarità dell’appalto che da tempo denunciavamo, stabilendo inoltre che l’orario di lavoro arrivava anche a 12 ore come potete verificare nelle due lettere qui di seguito:

Nel mentre venivano portate avanti le azioni giuridiche, gli operai hanno continuato a protestare e a scioperare dai cancelli della fabbrica, riuscendo ad ottenere una netta vittoria nei confronti dell’azienda: grazie alla loro lotta tutti i lavoratori licenziati sono stati reintegrati dall’azienda chiamata LogisticaNazionale Srl (che ha sede a Roma).

Nonostante quest’ultima avesse, almeno a parole, dato disponibilità nei tavoli con la Prefettura a proseguire nell’interlocuzione coi lavoratori per affrontare il resto delle problematiche che da tempo venivano poste, né LogisticaNazionale né la Miliardo Yida hanno mai voluto incontrare gli operai e la loro rappresentanza.

Le condizioni di lavoro assolutamente inaccettabili all’interno della fabbrica, dunque, sono rimaste le stesse, subendo ulteriori peggioramenti per quanto riguarda le condizioni di sicurezza legate al picco pandemica di questi ultimi mesi.

In particolare, più di 10 lavoratori hanno contratto il Covid: nonostante ciò l’azienda non si è interessata minimamente della loro situazione, continuando a far lavorare gli operai come se i contagi non ci fossero stati e mettendo a rischio la salute non solo degli altri lavoratori, ma quella di tutta la cittadinanza.

Ciò ha costretto i lavoratori a protestare nuovamente facendo un presidio sotto la sede dello SPRESAL di Alessandria durante la giornata di Sciopero Nazionale del 23 Ottobre. Il SI Cobas e la rappresentanza dei lavoratori, in questa occasione, ebbe un incontro con la direzione dello SPRESAL, la quale era a conoscenza della situazione all’interno della fabbrica ancor prima dello scoppio della pandemia.

Nonostante le gravi mancanze ed irregolarità, l’ente si è limitato a fare all’azienda solo a qualche sanzione amministrativa.

Indipendentemente dall’azione delle istituzioni competenti, i lavoratori sono andati avanti nella lotta, scioperando per rivendicare aumenti salariali, un vero ed efficace protocollo di sicurezza per la prevenzione del contagio da Sars-Cov 2, ticket mensa di 5.29 euro al giorno, fine di ogni discriminazione di carattere sindacale.

Nonostante il forte ritmo mobilitativo degli operai, Miliardo Yida e LogisticaNazionale hanno continuato ad ignorare i lavoratori, le richieste di incontro del SI Cobas, non prendendo minimamente in considerazione le loro legittime richieste.

Dopo le pressanti e rinnovate richieste di controllo e tutela a vari enti statali (Prefettura, ITL, ASL) nessuna soluzione alle loro problematiche è stata trovata: per questo gli operai si sono trovati costretti per l’ennesima volta a scioperare e protestare dai cancelli della fabbrica.

A seguito di queste azioni di lotta, LogisticaNazionale ha pensato bene di licenziare 6 lavoratori, adducendo motivazioni ridicole, come il presunto disinteressamento di questi nei confronti dell’attività lavorativa (i lavoratori, infatti, di ritorno dal loro paese d’origine, avrebbero fatto, come da norme sanitarie nazionali, regolarmente il periodo di quarantena).

Contro questi atti provocatori ed intimidatori dell’azienda, i lavoratori hanno risposto immediatamente con lo sciopero, in sostegno ai loro colleghi.

A seguito delle proteste, i lavoratori erano riusciti a strappare un incontro in Prefettura con la presenza delle aziende il giorno 7 Aprile.

Nonostante la disponibilità iniziale e di facciata, la Miliardo Yida e la LogisticaNazionale si sono tirate indietro disertando l’incontro in cui si sarebbero dovute discutere, oltre al reintegro dei lavoratori illegittimamente licenziati, le problematiche sopracitate, in particolare quelle legate alla tutela della salute e dei protocolli di sicurezza.

I fatti in tal senso sono a dir poco eloquenti: Miliardo Yida conferma che la sua linea di condotta è quella di non voler rispettare i lavoratori e i loro diritti, fregandosi di ogni legge e normativa contrattuale e di sicurezza.

Addirittura, a uno degli ultimi scioperi alla Miliardo Yida la proprietà esce fuori dagli uffici, si mette in mezzo alle forze dell’ordine e, osservando il picchetto, si segna i nominativi dei lavoratori partecipanti (pronunciando frasi incomprensibili) come potete vedere in questa foto.

A ciò, si va ad aggiungere l’aggressione subita da un giovane operaio da parte del padrone proprio qualche giorno fa e che abbiamo denunciato con una azione dai cancelli.

Nel materiale che troverete nella cartella in cui è contenuto questo dossier, ci sono anche due video: uno in cui è evidente il tipico comportamento vessatorio che la
proprietà utilizza con gli operai (mandandoli “affanculo”) e uno che abbiamo fatto subito dopo l’aggressione subita dal lavoratore.

Questa situazione non è accettabile da parte del SI Cobas e dei lavoratori, perciò continueremo la lotta, rivendicando il reintegro immediato degli operai licenziati e il soddisfacimento delle loro legittime richieste salariali e di sicurezza.

In tal senso, ci mobiliteremo di fronte ai cancelli della Miliardo Yida Sabato 15 Maggio dalle ore 15.30; per il reintegro dei 6 lavoratori licenziati, per la messa in sicurezza della fabbrica; vogliamo chefiniscano gli “incidenti” sul lavoro e le aggressioni contro gli operai; vogliamo il rispetto degli accordi firmati, della libertà sindacale e di
sciopero.

SI Cobas Alessandria – Tortona