CobasdisoccupatiImmigrazionePiemonte

[ITALIA] Colpire al cuore. L’appello e la forte denuncia della sorella di Yunes: dire la verità, non perdonare, non dimenticare

Riceviamo e pubblichiamo dalle compagne del Comitato 23 settembre questo contributo, già disponibile sulla loro pagina (vedi qui):

COLPIRE AL CUORE

Un notabile affiliato alla Lega ha freddato con un colpo al cuore un immigrato marocchino di 39 anni.

Si chiamava Yunes.

Contro chi si volta dall’altra parte, con la scusa che era povero, senza fissa dimora, non del tutto in sè, un perdente, insomma, facciamo nostra la richiesta di verità e giustizia, dando voce all’appello della sorella, che con la forza necessaria ridà alla sua figura umanità e dignità.

Un appello che chiede giustizia, che i giudici si sono affrettati a negare parlando di eccesso di legittima difesa, (per difendersi dalle spinte è giusto girare armati con il colpo in canna), una giustizia che deve venire dal basso, una giustizia che non si realizzerà nelle aule dei tribunali ma nella solidarietà militante degli oppressi e nel rifiuto dei sentimenti subumani e dell’odio di classe e razzista che sta alla base di gesti come questi.

Quest’odio fa parte della repressione sociale e di stato che si accanisce non solo contro chi si oppone e lotta ma anche contro chi mostra, con le difficoltà della propria vita, il volto assassino di questo sistema sociale.

Atti come questo rendono evidente la volontà di intimidire e sopprimere chi non è in grado di “rispettare le regole”.

Ancora una volta sono le donne che gridano giustizia nelle molte occasioni in cui i familiari vengono colpiti qui e perseguitati e incarcerati nei loro paesi:

https://www.facebook.com/PSMusulmana/videos/526984948724032

Raccogliamo l’appello e la forte denuncia della sorella di Yunes: dire la verità, non perdonare, non dimenticare.

Solo la lotta unitaria per la dignità e per i diritti degli oppressi e degli sfruttati di tutti i paesi toglierà definitivamente spazio a sentimenti ed individui sub-umani, come l’autore di questo delitto, che sono alla base e ai vertici del nostro sistema sociale.