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[CONTRIBUTO] Economia internazionale e Covid: si raffredda la crescita mondiale, si amplia il divario ricchi-poveri

ECONOMIA INTERNAZIONALE, COVID

SI RAFFREDDA LA CRESCITA MONDIALE,

E SI AMPLIA IL DIVARIO RICCHI-POVERI

[fonte: New York Times 13/10/2021 (vedi qui), World Economic Outlook e Fmi 2021 – traduzione a cura di: G. L.]

Quest’anno il tasso di crescita globale rimarrà attorno al 6%, un livello storicamente alto dopo una recessione, ma l’espansione riflette una vasta divergenza nelle fortune dei paesi ricchi e poveri, ha detto il Fondo Monetario Internazionale nel suo ultimo rapporto World Economic Outlook, ottobre 2021: https://www.imf.org/en/Publications/WEO/Issues/2021/10/12/world-
economic-outlook-october-2021
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Sono in aumento a livello mondiale povertà mondiale, fame e debito ingestibile.

L’occupazione è diminuita, specialmente per le donne, invertendo molti dei miglioramenti degli ultimi anni.

Nei paesi in sviluppo a basso reddito… le prospettive del mercato del lavoro per i lavoratori poco qualificati e i giovani continuano ad essere cupe rispetto ad altri gruppi demografici, e indicano una crescente disuguaglianza e una maggiore vulnerabilità dei redditi che scendono al di sotto delle soglie di povertà estrema nei paesi di questo gruppo.

Si stima che nel 2021 ci saranno circa 65-75 milioni di persone in più in estrema povertà rispetto alle proiezioni pre-pandemia.

L’accesso ineguale ai vaccini e all’assistenza sanitaria è alla base delle disparità economiche.

Mentre i richiami di vaccino stanno diventando disponibili in alcuni paesi più ricchi, ben il 96% delle persone nei paesi a basso reddito non sono ancora vaccinate.

Anche le prospettive per Stati Uniti, Europa e altre economie avanzate sono peggiorate.

Le fabbriche bloccate dalle limitazioni dovute alla pandemia e le strozzature nei porti chiave di tutto il mondo hanno causato carenze paralizzanti nell’approvvigionamento, a cui contribuisce anche la carenza di lavoratori in molti settori.

Il Dipartimento del Lavoro degli Stati Uniti riferisce che in agosto un numero record di 4,3 milioni di lavoratori hanno lasciato il loro lavoro, per cambiarlo, cercarne uno nuovo, o abbandonare il mercato della forza lavoro.

Secondo l’Organizzazione Internazionale del Lavoro Organizzazione Internazionale del Lavoro, nel 2020 la perdita di ore lavorate è stato equivalente a 255 milioni di posti di lavoro a tempo pieno.

Ma il processo è disomogeneo tra le economie e i lavoratori.

Le economie dei mercati emergenti e in via di sviluppo sono state mediamente colpite più duramente delle economie avanzate.

Secondo le stime dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) l’America Latina e i Caraibi e l’Asia meridionale sono tra le regioni in cui la perdita di ore di lavoro nel 2020 è stata particolarmente forte.

… Si prevede che la crescita dell’occupazione rimanga indietro rispetto alla ripresa economica.

Tutte le economie avanzate dovrebbero recuperare i livelli di produzione pre-COVID-19 entro la fine 2022, ma solo i due terzi dovrebbero recuperare il precedente livello di occupazione.

Simile andamento anche per i mercati emergenti e le economie in via di sviluppo.

Questa divergenza tra il recupero della produzione e il recupero occupazionale fa prevedere che i cambiamenti strutturali legati a COVID-19 possano provocare un aumento dell’ineguaglianza e delle tensioni sociali.