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[BOLOGNA] No green pass, no stato di emergenza. I lavoratori il 19/2 in presidio dall’Inps

NO GREEN PASS
NO STATO DI EMERGENZA

Da due anni viviamo sotto il regime dello “stato di emergenza”: i cortei sono vietati, le assemblee e le riunioni sono vietate o ristrette, i diritti basilari sono limitati da decreti arbitrari e grotteschi.

La finanza internazionale ha imposto il proprio governo, il governo Draghi, col compito di svendere il paese e disciplinare la popolazione: i tagli alla sanità (altri 6 miliardi in meno quest’anno), le privatizzazioni, la maniacale repressione del dissenso, l’aumento delle bollette e dell’inflazione, i licenziamenti di massa e la macelleria sociale che abbiamo subito negli ultimi mesi non sono che l’inizio di quella che chiamano “la nuova normalità”.

Tra tutte le misure criminali del governo la più clamorosa è l’introduzione del lasciapassare (il cd. green pass) per accedere al lavoro, ai trasporti pubblici e ai servizi essenziali come poste, università, banche e uffici comunali.

L’Italia è l’unico paese al mondo (!) dove per andare a lavorare, rinnovare la carta d’identità o salire su un autobus serve il certificato vaccinale.

Non c’è nulla di medico, sanitario o “scientifico” nel Green Pass: si tratta unicamente di uno strumento di discriminazione e oppressione, il cui scopo è far ricadere la responsabilità della pandemia sui comportamenti individuali e sulle fasce più deboli della società, creando ad arte una categoria di capri espiatori, i “no vax”, categoria in cui ora ricadono paradossalmente anche persone vaccinate ma senza terza dose.

Il governo chiude gli ospedali, elimina i fondi INPS per la quarantena, ma accusa i non vaccinati di provocare un’emergenza sanitaria.

Il lasciapassare è uno strumento di oppressione in particolare dei lavoratori, e ancor più dei lavoratori migranti, già sottoposti insieme alle loro famiglie al pesante ricatto del permesso di soggiorno.

Il lasciapassare e la deliberata criminalizzazione del dissenso, al fine di coprire le gravissime responsabilità e omissioni dello Stato e del potere economico, stanno provocando lo sgretolamento della dimensione collettiva, dell’idea di comunità, stanno minacciando in ultima analisi la tenuta sociale e le basi stesse della democrazia.

A fronte di questa gravissima situazione il S.I. Cobas chiama ad uno sforzo comune per unire l’opposizione al governo Draghi e al lasciapassare, un’opposizione libera dalle fuorvianti polemiche alimentate dalla stampa di regime, un’opposizione che veda lavoratrici e lavoratori in prima fila.

Ci vediamo sabato

19 febbraio, ore 14.30,

davanti all’INPS in viale Gramsci, 6 – BOLOGNA

Alla lotta!

S.I. Cobas Bologna