CampaniaCobas

[NAPOLI] Primo maggio di lotta: lavoratori e studenti in piazza a Soccavo. I disoccupati chiamano alla mobilitazione cittadina

Stamattina centinaia di operai, studenti e disoccupati in piazza a Soccavo, per un primo maggio di lotta contro la guerra e l’economia di guerra, per costruire un’opposizione di classe al governo del carovita e dei salari da fame e alle politiche di degrado e saccheggio delle periferie.

In piazza lavoratori del Porto, di FedEx, Brt, Zara e del comparto igiene ambientale:

https://www.facebook.com/disoccupati7novembre/videos/1155989128530117

Il corteo, che è stato accolto con sostegno e simpatia dagli abitanti e dai proletari del quartiere, si è concluso nello spazio occupato “CAP”, da tempo divenuto una delle sedi del movimento dei disoccupati 7 novembre.

Avanti SI Cobas!

1° maggio

S.I. Cobas


PER UNA MOBILITAZIONE UNITARIA CONTRO DISOCCUPAZIONE, PRECARIETA’ E SFRUTTAMENTO A NAPOLI!

PER CHIEDERE RISPOSTE CONCRETE ED IMMEDIATE ALLE ISTITUZIONI CHE CONTINUANO A NON RISPETTARE GLI IMPEGNI NONOSTANTE LA PIOGGIA DI SOLDI IN ARRIVO!

Sono diversi gli spezzoni e le vertenze di lavoratori, disoccupati, precari che hanno storie, vissuto percorsi, intensità e composizioni diverse ma che hanno come controparti le stesse istituzioni e gli stessi enti che dovrebbero sbloccare la propria condizione di disoccupazione, non lavoro o precarietà: Governo, Ministeri, Prefettura, Regione Campania, Città Metropolitana e Comune di Napoli.

Noi che stiamo in piazza tutti i giorni e stiamo pagando sulla nostra pelle la lotta incessante di 8 anni con denunce, condanne, avvisi orali, multe, procedimenti, indagini per associazione a delinquere facciamo appello alle diverse vertenze in città ed invitiamo tutte e tutti a confrontarci unitariamente.

Pur mantenendo ognuno la propria autonomia e le diversità che ogni vertenza assume, riteniamo urgente costruire una stagione di mobilitazioni unitarie capace di tradurre in piazza quella forza necessaria per far in modo che ci siano risposte concrete, reali ed immediate per i bisogni delle centinaia e migliaia di disoccupati e disoccupate della città rappresentati in vari tavoli istituzionali che ancora non sono in grado di tradursi in impegni concreti!

La nostra storia è nota, parla la piazza e la lotta conduciamo tutti i giorni ma crediamo che l’escalation di guerra, dopo due anni di Covid-19, le conseguenze ed i costi sociali che stiamo pagando, il restringimento di quei pochi spazi di agibilità politica e sindacale di chi lotta e l’atteggiamento delle istituzioni dinanzi all’utilizzo delle risorse del PNRR in città deve farci assumere un ulteriore responsabilità oltre quella che continuiamo ad assumerci: continuare a portare avanti la nostra lotta e vertenza in una prospettiva di unità per non contrapporre platee, disoccupati e fomentare una guerra tra poveri che conviene solo ai politicanti e non ai proletari.

Per questo ci vediamo Martedì 10 Maggio h 17:00 a Via Mezzocannone 16 e chiediamo a tutti/e di partecipare!

2 maggio

Movimento di Lotta – Disoccupati “7 Novembre”


PRIMO MAGGIO DI LOTTA CONTRO LA GUERRA

Da due mesi l’Ucraina è devastata dalla guerra: centinaia di migliaia di proletari vengono mandati al massacro e a massacrare altri proletari per servire gli interessi di bande di capitalisti; l’occidente, Italia compresa, spende milioni di euro per armare e foraggiare il governo fantoccio di Kiev in modo da prolungare ad oltranza la carneficina: l’effetto sono decine di migliaia di morti, militari e civili, e oltre 11 milioni di sfollati: tra chi è rimasto nei teatri di guerra, milioni sono senza acqua, elettricità, riscaldamento.

E la totalità dei proletari, in Russia come in Europa pagano a caro prezzo gli effetti delle sanzioni e del forte aumento del costo della vita.

Il Primo Maggio gridiamo un forte NO ALLA GUERRA IMPERIALISTA!

– No alle sanzioni decise dal governo Draghi insieme agli altri belligeranti europei e Nato; le sanzioni sono atti di guerra che colpiscono i proletari russi e si ripercuotono pesantemente anche su di noi senza fermare la guerra!

– No alle forniture di armi che prolungano guerra e massacri! Sosteniamo i portuali di Genova, gli aeroportuali di Pisa, i ferrovieri e sul fronte opposto quelli della Bielorussia, che si oppongono al trasporto di armi verso i teatri di guerra!

– No al riarmo deciso dal governo Draghi e dai governi di tutta Europa! Il riarmo dell’Europa, uno dei tre maggiori poli imperialisti, prepara guerre ancora più catastrofiche: il governo italiano, che ha già aumentato del 20% le spese militari negli ultimi 3 anni nonostante la pandemia, le aumenterà di un altro 50% nei prossimi sei. Ecco dove vanno i fondi del PNRR! E per finanziare il militarismo si chiederanno sempre nuovi sacrifici ai lavoratori!

– Solidarietà al popolo ucraino che subisce gli orrori della guerra, conteso tra l’imperialismo occidentale e quello russo dopo decenni di politica di espansione della NATO sul fronte orientale;

– Solidarietà ai rifugiati di ogni nazionalità; onore e solidarietà a chi in Russia, Kazakistan, Bielorussia si oppone alla guerra, sfidando una dura repressione!

– Fraternizzazione tra i proletari ucraini e russi contro i propri governi reazionari e guerrafondai: costruiamo legami internazionalisti tra i proletari di tutti i paesi contro i rispettivi governi borghesi!

– Meno armi, più spesa sociale, per la scuola, per la salute, contro la sua mercificazione che tanti morti ha provocato nella pandemia e tanti ancora ne sta provocando in nome del “liberi tutti” del governo.

– No all’economia di guerra, che tra sanzioni e speculazione accelera l’aumento di elettricità, del gas e del costo della vita in generale. Se i prezzi aumentano mentre i salari sono al palo, qualcuno si sta arricchendo, in Italia e all’estero: la rendita di petrolio e gas, gli speculatori dell’”energia verde”, i monopoli dell’agroalimentare e delle materie prime.

Un’inflazione vicina al 7% significa un taglio di 140 euro di potere d’acquisto su un salario mensile medio, che era già più basso di 30 anni fa.

I soldi ci sono, gli effetti della crisi non devono pesare sui proletari, ma su chi ha accumulato maxi-profitti da sfruttamento e rendite.

Manifestiamo il Primo Maggio e prepariamo lo sciopero generale del 20 maggio contro la guerra e l’economia di guerra:

– per forti aumenti salariali uguali per tutti i lavoratori e lavoratrici di tutti i settori;

– per una scala mobile dei salari da agganciare all’aumento dei prezzi;

– per un salario garantito che permetta una vita dignitosa a tutti i lavoratori e i disoccupati;

– per una forte riduzione dell’orario di lavoro: lavorare tutti, lavorare meno, in lavori socialmente utili;

– per il diritto alla salute gratuita, territoriale ed universale;

– per il diritto alla casa, no agli sgomberi delle occupazioni sociali abitative, no alle speculazioni sui quartieri;

– no alla repressione degli scioperi e delle lotte dei lavoratori;

– per mettere fine alle politiche discriminatorie e razziste sui permessi di soggiorno, strumento decisivo di divisione dei lavoratori e assoggettamento padronale.

– contro le politiche di degrado, di speculazione e di emarginazione dei quartieri della periferia.

Il 1 maggio 2022 manifestazione cittadina, proletaria e internazionalista a Soccavo, ore 10,00 piazza Giovanni XXIII.

SI COBAS Napoli e Caserta