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[CONTRIBUTO] Stati Uniti. Verso un grande sciopero contro Ups, che rifiuta di tutelare la salute degli autisti

Riceviamo e pubblichiamo dai compagni della redazione Il Pungolo Rosso questo contributo, già disponibile sul loro sito (vedi qui):

Continuando nella sistematica attenzione all’”altra America”, la nostra America, riprendiamo questo articolo di Sonali Kolhatar che denuncia le condizioni estreme in cui in questa caldissima estate sono stati costretti a lavorare gli autisti dell’UPS – condizioni estremamente pericolose per la loro salute, fino anche alla morte. Ha dell’incredibile che nel paese tuttora più potente e ricco del mondo, e da parte di una multinazionale tra le massime, se non la massima, al mondo nel settore dei trasporti, 25 miliardi di ricavi nel solo mese di luglio, faccia resistenza a mettere l’aria condizionata nelle cabine di guida dei propri camion. Incredibile, ma vero. Come lo è il catalogo aziendale delle misure per difendersi dal caldo, quasi provocatorio. L’autrice dell’articolo nutre illusioni sull’appoggio dell’amministrazione Biden alle rivendicazioni dei lavoratori ed anche sull’importanza di un cambio di direzione alla guida dei Teamsters – ma quel che più interessa è che negli Stati Uniti continui a crescere l’agitazione dei lavoratori contro le grandi imprese multinazionali, e che queste agitazioni sindacali trovino un consenso crescente nella massa della popolazione arrivato al 70%, il più alto dagli anni ’60.

Redazione Il Pungolo Rosso

Stati Uniti. Si va verso un grande sciopero contro UPS,

che si rifiuta di tutelare la salute dei suoi autisti

– Sonali Kolhatar

(italiano – english)

Alla fine di agosto, mentre le temperature si innalzavano vertiginosamente in tutti gli Stati Uniti, un autista della United Parcel Service (UPS) ha scattato delle fotografie “prima e dopo” ad alcuni biscotti con gocce di cioccolato su una teglia. I deliziosi dolcetti erano stati cotti sul cruscotto di un camion UPS le cui
temperature interne sono salite a livelli pericolosi – non in un forno. È stato un modo ingegnoso per mostrare l’intrecciarsi degli orrori presenti della crisi climatica con l’avidità aziendale.

Business Insider, che ha ripubblicato le foto, ha spiegato che «gli autisti stanno documentando situazioni di calore estremo nei loro veicoli attraverso la condivisione di foto di termometri che segnano 150 °F [circa 65,5 °C, N.d.T.] e cuocendo bistecche e biscotti sui loro cruscotti».

Ma non sono solo biscotti e bistecche che cuociono nei camion. I conducenti stanno collassando e morendo a causa delle temperature estreme.

Morte da colpo di calore

Il ventiquattrenne Esteban Chavez Jr., che aveva lavorato per UPS per quattro anni, è morto in una calda giornata di giugno a Pasadena, in California, dopo essere svenuto nel suo camion mentre consegnava i pacchi. Circa 20 minuti dopo che era caduto dal posto di guida il proprietario di una casa nelle vicinanze lo ha notato e ha chiamato le autorità, ma era troppo tardi. La famiglia di Chavez crede che sia morto per un colpo di calore.

Alla fine di agosto, un conducente dell’UPS a Paso Robles, in California, ha avuto un colpo di calore durante la guida e si è schiantato contro un ristorante, causando gravi danni all’intero edificio.

A luglio, un altro autista dell’UPS è stato ripreso dalla videocamera di un citofono mentre avanzava malfermo verso l’ingresso di una casa in Arizona per consegnare un pacco, finendo per cadere in terra a causa dell’evidente spossatezza. Alla fine è riuscito a rialzarsi e tornare al suo camion. Il padrone di casa era così preoccupato che ha chiamato la polizia. Un autista dell’UPS con sede a Las Vegas, Moe Nouhaili, ha detto al Guardian che l’incidente è stato solo la punta dell’iceberg: «Qui si accasciano persone ogni settimana. Non si tratta solo di quell’autista in Arizona che sta diventando virale».

UPS ha rilasciato una dichiarazione in risposta al video dell’Arizona in cui si afferma che i conducenti «sono addestrati a lavorare all’aperto e a gestire gli effetti del caldo», come se l’azienda avesse scoperto un segreto fisiologico e addestrato i suoi conducenti a diventare impermeabili al caldo estremo. In effetti, ciò significa solo che l’azienda ha incaricato i conducenti di smettere di lavorare e di rivolgersi a un medico quando non si sentono bene.

UPS ha anche detto a Business Insider in risposta alle foto dei “biscotti da cruscotto”: «Non vogliamo che i nostri dipendenti continuino a lavorare al punto da rischiare la propria salute o lavorare in modo non sicuro». Ancora una volta, una tale risposta è offensiva e simile all’azienda che dice: «Vogliamo che lavorino finché non possono lavorare».

In risposta alle condizioni insostenibili della guida senza aria condizionata in condizioni di caldo estremo, i conducenti di UPS chiedono al loro datore di lavoro di dotare i camion delle consegne di aria condizionata, una protezione diretta e facile contro i colpi di calore. UPS dovrebbe poterselo permettere. A luglio la più grande compagnia di trasporti del mondo ha registrato ricavi per quasi 25 miliardi di dollari, in significativo aumento rispetto allo scorso anno.

Carol Tomé, CEO di UPS, ha giustamente attribuito gli enormi profitti della sua azienda al duro lavoro dei dipendenti, dicendo: «Voglio ringraziare i dipendenti di UPS di tutto il mondo per aver fornito un servizio eccezionale ai nostri clienti». Ha aggiunto: «Mentre l’ambiente esterno è in continua evoluzione, il nostro quadro improntato alla strategia “il migliore, non il più grande”, ha fondamentalmente potenziato quasi ogni aspetto della nostra attività, consentendo una maggiore agilità e solide prestazioni finanziarie».
Ma «ogni aspetto della nostra attività» non include quello più basilare: condizioni di lavoro sicure per i lavoratori che rendono possibili quegli enormi profitti.

La formazione UPS per “stare freschi”

Invece di dotare i camion di aria condizionata, l’azienda ha utilizzato parte dei suoi profitti per creare un video di formazione dall’aspetto elegante e condiscendente chiamato “Cool Solutions” che dura poco più di un minuto e offre consigli di base come “riposarsi”, “mangiare sano”, “rimanere idratati” e, senza alcun
senso di ironia, “rimanere al sicuro e al fresco dal caldo”.

Il video suggerisce anche che i conducenti cerchino spazi freschi come negozi di alimentari o minimarket e uffici o edifici governativi per abbassare la propria temperatura. «La chiave è conoscere le tue postazioni di raffreddamento poiché avranno l’aria condizionata e in esse puoi fare una pausa e rinfrescarti». A quanto pare, la società multimiliardaria si rifiuta di considerare la possibilità di trasformare i camion stessi in spazi dove stare freschi.

La buona notizia è che gli autisti UPS sono stati rappresentati sindacalmente dai Teamsters per molti decenni, e le condizioni di lavoro non sicure delle consegne estive in camion senza aria condizionata sono destinate a diventare un punto centrale di negoziazione nelle trattative contrattuali del prossimo anno. UPS Teamsters ad agosto ha dato il via a una campagna in occasione del 25° anniversario di uno storico sciopero del 1997, quando quasi 200.000 conducenti smisero di lavorare.

L’inizio della campagna è avvenuto altresì a un anno esatto dalla scadenza dell’attuale contratto. Un lavoratore, Andrew Hancock, ha dichiarato al lancio della campagna: «UPS ha realizzato enormi profitti sulle nostre spalle e stiamo venendo a riscuotere ciò che l’azienda ci deve».

Questo avvertimento ai dirigenti di UPS arriva in un momento in cui si sono allineate diverse componenti critiche che possono promuovere i diritti dei conducenti si sono allineate. Anzitutto stiamo vivendo un periodo storico di elevata attività sindacale (soprattutto tra note aziende di marca come Starbucks, Amazon e Trader Joe’s), e anche l’amministrazione Biden ha assicurato che il National Labor Relations Board si trova fermamente dalla parte dei sindacati – come ci si aspetterebbe. E un nuovo sondaggio Gallup ha rilevato che oltre il 70 percento degli americani sostiene i sindacati – in crescita di diversi punti rispetto all’anno scorso e il massimo storico dal 1965.

Cosa ancora più importante, l’International Brotherhood of Teamsters dopo più di due decenni ha un nuovo presidente, Sean O’Brien, pronto ad affrontare l’America delle corporations. O’Brien ha detto in un discorso del maggio 2022: «colpiremo duramente, colpiremo velocemente … chiederemo quello che meritiamo di avere».

Come altre società che stanno affrontando una sindacalizzazione combattiva, UPS sembra già avere messo in atto le proprie contromisure in tal senso, ed è accusata di aver licenziato due conducenti con sede a New York per il loro attivismo sindacale.

O’Brien ha detto a CNN.com che, sebbene nessuno desideri uno sciopero, UPS deve «capire che non avremo paura di usare quell’arma, se necessario». È difficile sopravvalutare il significato di tali parole combattive. La CNN ha sottolineato: «Uno sciopero dell’UPS ora sarebbe il più grande degli ultimi decenni e forse il più grande sciopero di sempre negli Stati Uniti contro una singola società».

Nota

Questo articolo è stato prodotto da Economy for All, un progetto dell’Independent Media Institute. Sonali Kolhatkar è la fondatrice, conduttrice e produttrice esecutiva di “Rising Up With Sonali”, un programma televisivo e radiofonico che va in onda su Free Speech TV e sulle stazioni Pacifica.

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UPS Risks Major Strike: Refuses to Prioritize Driver’s Safety

LABOUR  •  September 6, 2022  •  Sonali Kolhatkar

In late August, as temperatures soared around the United States, a driver for United Parcel Service (UPS) took before-and-after photos of chocolate chip cookies on a baking sheet. The delicious-looking confections were baked on the dashboard of a UPS truck whose internal temperatures shot to dangerous levels – not in an oven. It was an ingenious way to showcase the modern-day horror of the climate crisis intersecting with corporate greed.

Business Insider, which republished the photos, explained that “drivers are documenting extreme heat conditions in their vehicles by sharing photos of thermometers clocking 150 degrees and cooking steaks and baking cookies on their dashboards.”

It’s not just cookies and steaks that are baking in the trucks. Drivers are collapsing and dying from the extreme temperatures.

Death by Heatstroke

Twenty-four-year-old Esteban Chavez Jr., who had worked for UPS for four years, died on a hot day in June in Pasadena, California, after passing out in his truck while he was delivering packages. About 20 minutes after he fell out of the driver’s seat, a homeowner nearby noticed and called authorities, but it was too late. Chavez’s family believes he died of heatstroke.

In late August, a UPS driver in Paso Robles, California, had a heatstroke while driving and crashed into a restaurant, causing serious damage to the entire building.

In July, another UPS driver was caught on a doorbell video camera stumbling toward the entrance of an Arizona home to deliver a package and falling down in apparent exhaustion. He eventually managed to stand back up and return to his truck. The homeowner was so alarmed that he called the police. One Las Vegas-based UPS driver, Moe Nouhaili, told the Guardian that the incident was just the tip of the iceberg: “People are just dropping weekly here. It’s not something where that one driver in Arizona is going viral.”

UPS released a statement in response to the Arizona video saying that drivers “are trained to work outdoors and for the effects of hot weather,” as if the company has unlocked a physiological secret and trained its drivers to become impervious to extreme heat. In fact, all it means is that the company has instructed drivers to stop working and seek medical help when they feel unwell.

UPS also told Business Insider in response to the photos of the dashboard cookies, “We never want our employees to continue working to the point that they risk their health or work in an unsafe manner.” Again, such a response is insulting and akin to the company saying, “We want them to work until they can’t work.”

In response to the untenable conditions of driving without air conditioning in extreme heat, UPS drivers are demanding that their employer outfit delivery trucks with air conditioning – a direct and easy protection against heatstroke. UPS ought to be able to afford it. In July the world’s largest transportation company reported nearly $25-billion in revenues, up significantly from last year.

UPS CEO Carol Tomé rightly attributed her company’s massive profits to the hard work of employees, saying, “I want to thank UPSers around the world for delivering outstanding service to our customers.” She added, “While the external environment is ever changing, our better not bigger strategic framework has fundamentally improved nearly every aspect of our business, enabling greater agility and strong financial performance.”

But “every aspect of our business” does not include the most basic one: safe working conditions for the employees who reap those massive profits.

UPS Training for Staying Cool

Instead of outfitting trucks with air conditioning, the company used some of its profits to create a slick-looking and condescending training video called “Cool Solutions” that lasts barely more than a minute and offers such basic advice as “getting rest,” “eating right,” “staying hydrated,” and – with no sense of irony whatsoever – “staying safe and cool from the heat.”

The video also suggests that drivers seek out cool spaces like grocery or convenience stores and office or government buildings to bring down their temperatures. “The key is to know your cooldown locations as they will have air-conditioned air where you can pause and cool down.”

Apparently, the multibillion-dollar corporation refuses to consider turning the trucks themselves into cool spaces.

The good news is that UPS drivers have had union representation with the Teamsters for many decades, and the unsafe working conditions of summer deliveries in non-air-conditioned trucks are set to be a central negotiating point in next year’s contract negotiations. UPS Teamsters in August kicked off a campaign on the 25th anniversary of a historic strike in 1997 when nearly 200,000 drivers stopped working.

The campaign kickoff also took place exactly a year before the current contract expires. One worker, Andrew Hancock, said at the campaign launch, “UPS has been making huge profits off of our backs and we are coming to collect what the company owes us.”

This warning shot to UPS’s executives comes at a time when several critical components that can foster the rights of drivers have lined up. Not only are we living through a time of historically high union activity, especially among well-known, name-brand companies like Starbucks, Amazon, and Trader Joe’s, but also the Biden administration has ensured that the National Labor Relations Board is staunchly on the side of unions – as it was meant to be. And, a new Gallup poll has found that more than 70 percent of American support unions – up several points from a year ago, and the highest support since 1965.

Most importantly, the International Brotherhood of Teamsters has a new president, Sean O’Brien, after more than two decades – and he’s ready to take on corporate America. O’Brien said in a May 2022 speech, “We’re going to strike hard, we’re going to strike fast… we’re going to demand what we’re worth.”

Like other corporations facing aggressive unionization, UPS already appears to be engaging in union busting, and is accused of firing two New York-based drivers over their labor activism.

O’Brien told CNN.com that while no one desires a strike, UPS needs to “understand we’re not going to be afraid to pull that trigger if necessary.” It is hard to overstate the significance of such fighting words. CNN pointed out, “A UPS strike now would be the largest in decades – and perhaps the largest US strike ever against a single corporation.” •

This article was produced by Economy for All, a project of the Independent Media Institute. Sonali Kolhatkar is the founder, host, and executive producer of “Rising Up With Sonali,” a television and radio show that airs on Free Speech TV and Pacifica stations.