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[CONTRIBUTO] Stati Uniti: cresce l’opposizione dei ferrovieri all’accordo di svendita voluto da Biden&Co.

Riceviamo e pubblichiamo questo contributo dai compagni della redazione Il Pungolo Rosso, già disponibile sul loro sito (vedi qui):

Stati Uniti:

cresce l’opposizione dei ferrovieri

all’accordo di svendita voluto da Biden&Co

Lo scorso fine settimana l’economia statunitense ha corso il grosso “rischio” di fermarsi per uno sciopero generale nazionale dei ferrovieri, ma provvidenzialmente, per la violenta pressione dell’amministrazione Biden, si è arrivati ad un accordo-bidone che sta ricevendo un ampio rifiuto da parte dei ferrovieri. Su questa vicenda, riceviamo e volentieri riprendiamo dal World Socialist Web Site un articolo di Tom Hall che documenta la ribellione in atto di tanti ferrovieri statunitensi contro l’ipotesi di accordo. Chi leggeràapprenderà cose che neanche noi conoscevamo sulle condizioni vessatorie a cui debbono sottostare questi proletari e sulle rivendicazioni che da tali condizioni stanno emergendo con forza. Anche negli Stati Uniti, la ripresa delle lotte passa necessariamente per lo sbaraccamento totale delle burocrazie sindacali da parte della massa dei proletari risvegliata a sé stessa. 

Redazione Il Pungolo Rosso

https://www.wsws.org/en/articles/2022/09/19/rail-s19.html (originale inglese)

https://www.wsws.org/fr/articles/2022/09/20/chem-s20.html (versione francese)

Lavoratori delle ferrovie: diteci cosa ne pensate dell’accordo con la Casa Bianca.

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Contattate il comitato di base dei lavoratori ferroviari all’indirizzo railwrfc@gmail.com.

L’opposizione dei ferrovieri all’accordo di svendita concluso giovedì scorso con i sindacati e la mediazione dalla Casa Bianca per scongiurare uno sciopero nazionale, continua a crescere.

L’accordo non dà soluzione a nessuno dei reclami dei lavoratori ed è essenzialmente un rimaneggiamento dei termini contrattuali proposti dal Presidential Emergency Board (PEB) di Biden – prevede un solo giorno di malattia pagato all’anno, e tre giorni di malattia non pagati (invece che zero). In effetti, i funzionari sindacali hanno ammesso la scorsa settimana che non esiste ancora un accordo formale, e non ci sarà per diverse settimane, facendosi così beffe del principio “niente contratto, niente lavoro”.

L’accordo [l’ipotesi di accordo] viola lo schiacciante pronunciamento di oltre 100.000 ferrovieri per uno sciopero finalizzato ad ottenere un contratto che soddisfi le loro esigenze, espresso in un incontro nazionale online mercoledì notte da 500 lavoratori, sponsorizzato dal Comitato di base dei lavoratori delle ferrovie (Railroad Workers Rank-and-File Committee). L’assemblea ha approvato una risoluzione che avverte i sindacati che “qualsiasi tentativo di forzarci ad applicare contratti che non accettiamo e che non sono stati votati, o di farci lavorare senza contratto, violerà le chiare istruzioni date dai lavoratori.”

I sindacati speravano che l’annuncio dell’accordo avrebbe portato l’umore militante e determinato che c’è tra i lavoratori a cedere ad un sentimento di scoraggiamento. Ed invece non è andata in questo modo. I lavoratori sono furiosi per il tradimento e determinati a resistere.

Un segnalatore di Galesburg, Illinois, che ha partecipato alla riunione di mercoledì, ha detto al WSWS: “Se il sindacato ci rappresenta, deve rappresentarci. È una cazzata che hanno raggiunto un accordo provvisorio e l’hanno detto alla CNN prima di dirlo a noi. Tutti quelli con cui ho parlato di questo ‘accordo di principio’ hanno sostenuto che siamo stati venduti. Abbiamo già detto che avremmo aspettato [di conoscere i termini dell’accordo] e poi avviato una petizione. Non vogliamo più che la grande loggia [il quartier generale nazionale della Confraternita dei segnalatori ferroviari] entri nel nostro processo decisionale.

“A causa del Railway Labor Act [la legge sul lavoro nelle ferrovie], queste società e i sindacati stanno vedendo come possono farla franca. La nostra assistenza sanitaria diventerà più costosa. La cosa più importante per noi è la retribuzione, su questo c’è un consenso generale. Siamo sottopagati come ramo della sicurezza di BNSF. Qualsiasi problema, anche minimo, sorga con i passaggi a livello o con gli scambi, noi siamo personalmente responsabili di ciò che accade nei confronti della FRA [Federal Railroad Administration]. Se siamo responsabili, dovremmo essere pagati per questo. Il salario è una questione importante. Io ho anche un grosso problema personale con le telecamere che monitorano la nostra guida. Non è una cosa orribile (in sè), ma le telecamere sono state utilizzate da BNSF come strumento utile per attuare licenziamenti, e non per accrescere la sicurezza dei treni”.

Un altro lavoratore di Galesburg ha detto: “Queste grandi logge non rappresentano i lavoratori che dovrebbero rappresentare. Tutto quello che è successo venerdì è che i sindacati hanno deciso di consegnare una vittoria a Biden, e probabilmente sono stati pagati sottobanco, o hanno ricevuto la promessa di un lavoro comodo dopo che avranno cessato di essere funzionari sindacali. È tempo che i lavoratori delle ferrovie si alzino e combattano per le nostre famiglie e i nostri mezzi di sussistenza! Questa raccomandazione del Consiglio presidenziale di emergenza è spazzatura!”

Numerosi sondaggi condotti sui social media mostrano che una schiacciante maggioranza dei ferrovieri è contraria all’accordo. Due sondaggi di Facebook condotti tra gli addetti alla manutenzione hanno mostrato che i lavoratori contrari all’accordo vanno dall’88% al 93%.

La risoluzione di mercoledì [del Comitato di base] viene ampiamente letta e distribuita. “Si sta diffondendo nelle sedi sindacali e su Facebook”, ha detto un membro del comitato al WSWS. “Tutti ne parlano”.

Anche una lettera di un anonimo ferroviere californiano viene ampiamente diffusa sui social media. Probabilmente ispirato dal Comitato di base, il lavoratore espone quelle che secondo lui dovrebbero essere delle linee rosse mancando le quali i lavoratori non dovrebbero accettare alcun contratto. “I membri del sindacato sentono che la loro voce è stata soffocata dalle azioni del presidente, che non ha tenuto conto del voto dei lavoratori a favore dello sciopero”, afferma. Le sue richieste includono da tre a cinque giorni (almeno) di malattia retribuiti, aumenti salariali generali dal 28 al 31%, l’adeguamento del salario del costo della vita, la introduzione di una indennità di turno e spese mediche vive con un plafond da $ 300 a $ 350.

“Se questi obiettivi non vengono rispettati e messi per scritto”, conclude il lavoratore, “rifiuteremo [il contratto], quindi non va nemmeno portato al voto (…). Questo è il minimo indispensabile che chiediamo di ratificare! Se nessuno di questi punti viene soddisfatto, siamo PRONTI a scioperare!”.

Anche se è stato in grado di collaborare con i burocrati del sindacato per organizzare questa svendita, l’establishment politico sa bene che non è ancora fuori pericolo. Un titolo preoccupato sul sito web The Hill di ieri suggeriva: “E’ possibile che l’accordo per evitare lo sciopero ferroviario vada in frantumi”.

Non c’è dubbio che il problema di superare l’opposizione della base sia stato il principale, anzi l’unico, argomento di discussione durante le trattative contrattuali, e che la paura di questa opposizione sia stata determinante nel motivare l’accordo. In un articolo di venerdì scorso basato sulle interviste con le persone coinvolte nei colloqui, Politico cita il direttore del Consiglio economico nazionale Brian Deese che ha affermato: “Il periodo cruciale è stato in realtà tra le 19:00 e le 21:00 quando il ministro dei trasporti Buttigieg, il segretario all’agricoltura Tom Vilsack e io abbiamo fatto un giro di telefonate ai CEO per segnalare che non era chiaro se questa cosa si poteva chiudere oppure no, che noi l’abbiamo presa molto sul serio e l’avremmo risolta, ma che bisognava che anche loro si muovessero”. Significativamente, questo “periodo cruciale” [della trattativa governo-sindacati] si è sovrapposto esattamente all’incontro indetto dal Comitato di base.

L’articolo chiarisce che l’establishment politico teme più di ogni altra cosa l’emergere della lotta di classe negli Stati Uniti. Il segretario al lavoro Marty Walsh ha descritto uno sciopero delle ferrovie nazionali in termini apocalittici: “[Non avete idea del] La grandezza di quello che sarebbe successo, maledizione!”. Queste dichiarazioni arrivano mentre Washington sta deliberatamente rischiando una guerra nucleare totale con la Russia per l’Ucraina.

Dennis Pierce, presidente della Brotherhood of Locomotive Engineers and Trainmen, ha dichiarato a Politico: “C’è molta rabbia (tra i lavoratori) per il modo in cui sono stati trattati in tutti i sindacati. Ciò rende difficile ratificare i contratti quando i lavoratori sono in stato di agitazione”.

I commenti di Pierce chiariscono che il compito della burocrazia sindacale è quello di cercare di rimuovere questo stato di “agitazione” isolando e demoralizzando i lavoratori. Ci sono tre modi principali in cui stanno tentando di farlo.

Il primo è differire il voto sul contratto il più a lungo possibile, nel tentativo di ridurre lo slancio dei lavoratori. Il BLET ha indicato che ci vorrà almeno un mese [!!] prima che una proposta di contratto sia disponibile per la votazione. “Questa è una rottura con la tradizione”, ha osservato un membro del Comitato di base. “Di solito, i colloqui sotto la RLA vanno avanti all’infinito, ma il voto viene convocato dopo pochi giorni. Penso che lo stiano facendo anche come favore ai Democratici, per posticipare il voto oltre le elezioni di metà del mandato”.

Il secondo è la diffusa censura nei confronti delle opinioni critiche sui social media. I lavoratori riferiscono che uno dei principali gruppi di Facebook utilizzati dai lavoratori, Fight for Two Person Crews, ha cancellato in massa i commenti critici verso l’accordo di giovedì. Una revisione dei commenti nel gruppo suggerisce anche un marcato cambio di tono, in precedenza dominato dalla rabbia per il PEB e per le burocrazie sindacali, e ora dominato dall’elogio per l’accordo.

Il giorno dell’accordo, la National Conference of Firemen and Oilers, che è affiliata alla Service Employees International Union, ha annunciato che avrebbe smesso di commentare l’accordo sulla sua pagina Facebook, con l’assurdo pretesto che lo faceva per “proteggere i nostri membri dal rischio di punizioni da parte dei vettori”. Nella dichiarazione il sindacato ha anche ammesso che da mesi “proteggeva i (suoi) membri” – cioè li censurava – “rimuovendo i commenti che potevano essere presi come minacce per un’azione concertata di sciopero”.

La presa di posizione si conclude con la velata minaccia di un’azione legale contro i lavoratori nel caso scioperassero, dichiarando la sua opposizione allo sciopero e aggiungendo: “Sosterremo uno sciopero solo se è LEGALE e in conformità con le disposizioni della legge sul lavoro nelle ferrovie e della costituzione NCFO”.

Il terzo modo per tentare di demoralizzare e fermare i lavoratori contrari all’accordo, è schierare le forze delle agenzie di pseudo-sinistra del Partito Democratico per catturare e neutralizzare il malcontento dei lavoratori. Venerdì scorso, la fazione sindacale Railroad Workers United (RWU) ha tenuto il suo incontro online, presieduto dallo scrittore di Labor Notes, ed ex membro dello staff del Partito democratico, Jonah Furman.

Labor Notes ha svolto un ruolo di primo piano come sostenitore e apologeta della burocrazia sindacale. Nella conferenza di quest’estate hanno preso la parola il presidente dei Teamsters Sean O’Brien, che è il diretto superiore di Dennis Pierce (il BLET è affiliato ai Teamsters) e Bernie Sanders, che ha votato nel 1991 per mettere fine all’ultimo sciopero nazionale dei ferrovieri. Sanders, inoltre, si è impegnato in manovre ciniche la scorsa settimana al Senato, bloccando un’ingiunzione sponsorizzata dai repubblicani mentre i Democratici alla Camera avevano già un linguaggio simile pronto per l’uso.

Gli oratori della riunione della RWU hanno respinto la prospettiva di organizzare i lavoratori in modo indipendente dagli apparati sindacali. Un relatore ha espressamente respinto qualsiasi sciopero o interruzione del lavoro organizzato senza l’approvazione della burocrazia, sostenendo che questa non era una decisione [vincolante] per i lavoratori, ma solo per la dirigenza sindacale.

Ma l’unico modo con cui i lavoratori possono sconfiggere i tradimenti dell’apparato sindacale è organizzare una ribellione di base contro di esso, lottando per contrastare le loro svendite e per imporre il controllo democratico da parte della base. L’organizzazione dell’opposizione dei ferrovieri passa attraverso la costruzione del Comitato di base dei ferrovieri.

Per avere assistenza nella creazione di un comitato di base nel tuo posto di lavoro, contatta il Comitato di base dei lavoratori delle ferrovie all’indirizzo railwrfc@gmail.com