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[MILANO] Vefer: lotta contro licenziamenti ed appalti di comodo. Gli operai in assemblea permanente: riprendiamoci il lavoro

VEFER DI LISSONE (MI):

ASSEMBLEA PERMANENTE CONTRO LICENZIAMENTI

E APPALTI DI COMODO!

Dopo dieci ore di assemblea dei lavoratori licenziati tenutasi sul posto di lavoro, azione che ha bloccato per una giornata intera l’attività produttiva di un reparto di Vefer a Lissone, i lavoratori sono stati ricevuti in delegazione in prefettura a Monza con la società appaltatrice, Itala Project, e l’azienda committente.

La determinazione degli operai all’interno dello stabilimento ha dimostrato che la lotta paga: l’azienda ha finalmente accordato di retribuire entro il fine settimana tutti gli arretrati salariali del mese di settembre, e ha definito l’apertura di un tavolo di trattativa per risolvere tutte le questioni di natura economica che hanno visto i lavoratori subire negli ultimi mesi il ricatto della cassa integrazione, respinta persino dall’Inps e, soprattutto, per rimettere in discussione l’operazione di dismissione della forza-lavoro con la società committente come diretto interlocutore per discutere la questione occupazionale.

Il posto di lavoro non si tocca: reintegro immediato di tutti i licenziati!

3 novembre,

S.I. Cobas

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Aggiornamenti dalla Vefer di Lissone (MI)

La mobilitazione dei lavoratori è riuscita a strappare un tavolo urgente in Prefettura alla presenza della controparte.

Stamane, durante l’assemblea permanente in fabbrica, il SI Cobas, assieme ai lavoratori, ha chiesto un incontro con le RSU di CGIL CISL UIL presenti in azienda, con la speranza di ottenere un segnale unitario di solidarietà e di sostegno ai licenziati.

La risposta dei delegati confederali è stata ancora una volta aggiacciante: infatti hanno dichiarato di non poter solidarizzare con la lotta perché i licenziamenti riguardano un appalto e non i dipendenti diretti della fabbrica, e addirittura che non considerano i licenziati come “loro colleghi” in quanto “dipendenti di due aziende diverse”.

Ancora una volta, abbiamo avuto la riprova concreta di come la linea filopadronale, corporativa e aziendalista di Cgil-Cisl-Uil sia un veleno che filtra e penetra a fondo tra i lavoratori, distruggendo sul nascere non solo ogni ipotesi di lotta, ma persino le più elementari forme di solidarietà di classe tra operai che fino a ieri lavoravano ogni giorno fianco a fianco e nelle medesime mansioni.

Intanto il presidio all’interno dell’azienda va avanti in attesa che la vertenza finalmente si sblocchi.Reintegro immediato di tutti i licenziati!

Avanti SI Cobas!

3 novembre,

S.I. Cobas

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Comunicato dei lavoratori SI Cobas a seguito dell’iniziativa di lotta di stamattina.

VEFER DI LISSONE (MI): NO AL LICENZIAMENTO DI 60 OPERAI,

RIPRENDIAMOCI IL LAVORO!

Per tanti anni siamo stati sfruttati, in poche ore ci hanno licenziati.

Siamo i lavoratori dell’appalto in gestione a Itala Project S.r.l. come tutti i lavoratori dell’impianto Vefer di Lissone svolgiamo attività di ogni tipo in fabbrica, da quelle di produzione a quelle di logistica e preparazione del prodotto.

Il sistema ormai abbiamo imparato a conoscerlo, tanti di noi lavorano qui da un decennio, durante il quale cooperative e appaltatori si sono trasformati e avvicendati lasciandosi alle spalle crediti verso di noi (salari, spettanze e Tfr non corrisposte, Ccnl non rispettati) e verso lo stato (evasione fiscale e contributiva).

Da circa un anno ci hanno messo in cassa integrazione, ma per motivi a noi oscuri non abbiamo mai percepito un euro con una conseguente perdita economica ingente per ciascuno di noi, abbiamo infatti lavorato circa 5 giorni in media in meno ogni mese e vari istituti non ci sono mai stati retribuiti.

Venerdì scorso il S.I. Cobas ha ricevuto una Pec dall’appaltatore con la quale ci è stato comunicato il licenziamento collettivo per recessione consensuale del contratto di appalto dal primo Novembre.

Ad oggi non abbiamo neanche ricevuto ancora l’intera retribuzione del mese di Settembre.

Il lavoro alla Vefer non è cosa semplice, è un lavoro fisico e usurante sia per i pesi che siamo costretti a sollevare che per gli acidi con i quali dobbiamo lavorare, non ci fa certo piacere doverci stare 8 ore al giorno, ma per noi è necessario avere un salario per vivere e quindi oggi, nonostante tutto abbiamo deciso di essere presenti sul posto di lavoro e mettere di fronte alle proprie responsabilità chi per anni del nostro lavoro si è arricchito, in primis l’azienda committente Vefer che fattura circa 70.000.000 di euro all’anno e che adesso non si degna, nonostante ripetuti solleciti del sindacato a sedersi con noi al tavolo per scoprire le carte sulle future intenzioni.

Chiediamo agli operai assunti Vefer di essere solidali con noi, perchè questa potrebbe essere l’anticamera di un processo più ampio in cui a pagare un prezzo saranno anche loro con la dismissione di interi settori e reparti.

La nostra lotta è la vostra, non illudetevi anche voi siete solo merci per i padroni da buttare via quando non più necessari al loro profitto.

Il posto di lavoro non si tocca, lo difendiamo con la lotta!

Lissone (MI), 02/11/2022

Lavoratori Vefer in assemblea permanente