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[ITALIA] A Napoli un grande segnale. Uniti si vince: contro guerra e carovita, per salario e lavoro

A NAPOLI UN GRANDE SEGNALE!

Siamo ancora impegnati insieme a tanti e tante realtà che hanno pernottato a Napoli per l’assemblea di questa mattina.

E non bastano poche righe per riportare la forza e l’importanza di quanto avvenuto in questi mesi e settimane fino alla manifestazione di ieri.

Non possiamo che partire da un grande ringraziamento a tutte e tutti coloro che hanno sostenuto facendo chilometri la piazza di Napoli.

Innanzitutto non è la mobilitazione ma il processo in atto ad essere importante.

Napoli ha visto una giornata di lotta determinata, forte.

Gli stessi giornali scrivono partecipata da 20.000 persone, proletari: lavoratori e lavoratrici, disoccupati e disoccupate, studenti e studentesse, comitati di lotta ambientali, movimenti per il diritto all’abitare, i lavoratori delle campagne, reti sociali.

Una piazza vera con azioni di lotta reali ed autodifese contro alcune catene della grande distribuzioni, fuori la sede dell’Enel Energia e del Banco di Napoli, all’ingresso del Porto di Napoli fino all’ingresso del Comune di Napoli.

Una piazza chiara nei contenuti costruite attorno alla necessità di rafforzare la nostra lotta per il salario, per campare, per un lavoro socialmente necessario oggi sotto attacco dai rinvii istituzionali e dalla repressione.

Una piazza che, partendo da questa lotta, è diventata una piazza generale e generalizzata.

Contro la guerra imperialista, contro il nostro imperialismo e le politiche di esclation militare, le spese e le basi militari a danno della spesa sociale per salari, sanità, scuola, trasporti, servizi.

Per l’unità internazionale di tutti gli sfruttati, per la garanzia del salario, per la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario, per il superamento della contraddizione tra ambiente, salute, natura e lavoro tramite piani straordinari per il lavoro necessario per la messa in sicurezza dei territori e le bonifiche ambientali.

Contro il carovita e l’aumento dei prezzi dei beni, la speculazione finanziaria e gli extraprofitti delle multinazionali dell’energia per forti aumenti salariali ed il ripristino della scala-mobile, per una patrimoniale sui grandi profitti.

Contro patriarcato e sessismo come elemento da portare nel fuoco concreto della lotta di classe.

Questo è stato possibile grazie alla disponibilità di chi in questo anno ha costruito processi di convergenza nelle varie città a sostegno delle lotte prevalenti dentro la proposta dell”insorgenza” che per noi questo significa, soprattutto nei nostri territori, lavorare alla ricomposizione di classe ed all’unità tra proletari, occupati e non, autoctoni e non, dando una prospettiva generale.

Siamo stati alla Gkn con il Collettivo Di Fabbrica – Lavoratori Gkn Firenze siamo stati a Bologna con Bologna for Climate Justice ed a Firenze, siamo stati da sempre con i nostri fratelli e compagni facchini ed operai del Si Cobas Lavoratori Autorganizzati , siamo stati nelle iniziative con gli studenti e le studentesse, gli attivisti/e di Friday For Future al fianco ai nostri del movimento per il diritto all’abitare di Roma e dei Blocchi Precari Metropolitani, in tour nel nostro Sud da Cosenza a Taranto, da Palermo a Bari passando per Catania con tantissime realtà.

Ma hanno aderito tante realtà con le quali ci scusiamo perché avrebbero meritato la visibilità che ogni lotta merita.

Ma ieri era importante esserci per sostenere questo processo.

Siamo stati promotori di dichiarazioni congiunte con le tante disponibili tra le realtà di lavoratori e lavoratrici ed i comunicati delle realtà anticarcerarie, con le realtà transfemministe, delle realtà del sindacalismo di base, delle realtà territoriali.

La vittoria della nostra vertenza è legata a doppio filo alla capacità di collegarci ed allargare la lotta di classe a livello generale.

Nelle prossime ore saremo impegnati nuovamente in piazza per far applicare gli impegni assunti dalle istituzioni a tutti i livelli: Ministero degli Interni, Ministero del Lavoro, Prefettura di Napoli e le istruzioni ed enti locali.

E lo faremo ancora più forti e carichi di prima.

Vogliamo il pane e vogliamo le rose.

Vogliamo campare e per farlo dignitosamente dobbiamo impegnarci nel mettere in discussione questo modello economico capitalistico che è la radice di tutte le emergenze sociali, ambientali, economiche.

Per questo ci sentiamo parte di questo movimento che da Bologna fino a Napoli si è manifestato nuovamente ieri in piazza e che auspichiamo potrà rafforzarsi dentro una prospettiva di un movimento generale, di classe e rivoluzionario.

Siamo ancora impegnati nell’ospitalità delle tante e tanti che sono rimasti a Napoli, grazie all’impegno militante degli abitanti di Villa Medusa – Casa del Popolo e i compagni/e del Laboratorio Politico Iskra.

6 novembre

Movimento di Lotta – Disoccupati “7 Novembre”