Approfondimenti politiciCobasLogistica

[ITALIA] “Libero” e “Rete4” accusano il sindacato d’istigazione alla violenza… Bugie per coprire la violenza di padroni e fascisti

LIBERO E RETE 4 ACCUSANO IL SI COBAS

DI ISTIGAZIONE ALLA VIOLENZA…

LE SOLITE FREGNACCE CHE SERVONO A COPRIRE E LEGITTIMARE

LA VIOLENZA DEI LORO AMICI:

I PADRONI E I FASCISTI

Lo scorso 7 dicembre il quotidiano “Libero”, organo della destra reazionaria e razzista, ha pubblicato un articolo a margine della manifestazione nazionale del 3 dicembre a Roma, nel quale, con lo stile provocatorio e miatificatorio che contraddistingue questa “testata”, si accusa il SI Cobas di voler “menare” l’attuale ministro della difesa Crosetto.

Lo “scoop”, costruito ad arte, si basa su un intervista rilasciata in piazza da un nostro compagno agli inviati della trasmissione “Quarta repubblica”, i quali si sono presentati al corteo non qualificandosi come tali bensì più genericamente come “giornalisti Mediaset”.

https://www.facebook.com/sicobas.lavoratoriautorganizzati.9/photos/pcb.1946532188878802/1946532105545477

Nelle parole del nostro compagno non vi è alcun invito a “menare” Crosetto, bensì, molto più semplicemente, la messa in evidenza di come il vero monopolio della violenza sia oggi interamente nelle mani dei padroni, dello stato borghese e guerrafondaio e dei loro servi fascisti e razzisti lasciati liberi di scorazzare dal governo attuale e da quelli precedenti.

Contrariamente ai pennivendoli di Libero e di Rete 4, la nostra indignazione, la nostra rabbia e la nostra solidarietà va a quelle migliaia di proletari immigrati che attraversano il mediterraneo in maniera proibitiva e se non muoiono in mare, sbarcano sulle nostre coste subendo le umiliazioni dello stato italiano nei Cpr oppure vengono consegnati nelle mani del sistema schiavistico del bracciantato agricolo; va a quei milioni di proletari russi ed ucraini mandati al massacro in una guerra imperialista cercata e voluta dal grande capitale, dai suoi governi e dalle lobby nazionali ed internazionali degli armamenti: una macelleria che va avanti da quasi un anno grazie al sostegno attivo ed entusiasta dei guerrafondai nostrani come Meloni e Crosetto (e dei loro soci in affari del PD); va a quei lavoratori che ogni giorno rischiano la vita per portare a casa un misero salario a causa dell’assenza di sicurezza in fabbriche e magazzini nei quali vale una sola legge, quella del profitto; va a quegli studenti come Luana D’Orazio, uccisi prima da un padrone che senza scrupoli li spreme come limoni in nome di una finta “formazione”, poi dallo Stato che li uccide una seconda volta nelle aule di Tribunale con condanne a dir poco ridicole; va a quei proletari detenuti nelle carceri italiane i quali a differenza dei padroni che evadono, inquinano e uccidono, per un furtarello o per un atto di insubordinazione al potere costituito vengono condannati a pene abnormi, e non di rado annientati e torturati dallo “stato democratico”…

Dunque, come SI Cobas nazionale, condividiamo pienamente le dichiarazioni rilasciate dal nostro compagno a Rete 4: ovemai dovesse capitare che una sola briciola di quella violenza quotidiana utilizzata contro i proletari dovesse riverberarsi come un boomerang contro chi la pratica, che si tratti di Crosetto o di qualsiasi altro rappresentante dello stato borghese, non ci strapperemo i capelli!

Quando un lavoratore o un attivista sindacale viene colpito dalla repressione o dal licenziamento, o si suicida dalla disperazione perché non è più in grado di mantenere la famiglia non abbiamo mai visto Crosetto preso dalla disperazione, né strapparsi i capelli (ha la scusante di non averli); quando i soldati ai fronti si scontrano sul piano militare non abbiamo visto Crosetto strapparsi i capelli, anzi egli è un convinto sostenitore di chi produce armi che fanno migliaia di morti e permettono di alzare il livello dei profitti capitalistici, e non a caso è stato per anni presidente di AIAD, ossia il ramo di Confindustria che rappresenta i grandi colossi del settore dell’aerospazio, della sicurezza e della difesa…; analogamente, quando dei ragazzi marocchini che festeggiano in strada a Verona la vittoria della loro nazionale vengono linciati da squadracce di fascisti, non vediamo nessun Crosetto ne alcun esponente di governo strapparsi i capelli, magari per il semplice motivo che il loro partito, Fratelli d’Italia, al governo ci è andato anche grazie ai voti di quelle squadracce.

Se non ci disperiamo per una del tutto remota ipotesi di violenza nei confronti di un nemico della nostra classe, non lo facciamo certo perché invidiosi del fatto che la destra abbia vinto le elezioni e non potremmo avere più come “sinistra” le prebende, bensì al contrario perché noi siamo contro chi pensa di sviluppare la lotta dagli scranni parlamentari.

Il SI cobas non ha mai fatto campagne elettorali né appoggiato i candidati di nessuno schieramento.

Anzi, di quella “sinistra” confindustriale, salottiera e ferocemente antioperaia a cui Libero cerca strumentalmente di associarci, siamo sempre stati irriducibilmente nemici: in piazza contro Draghi lo scorso anno c’era il SI Cobas, non certo la destra amica di Libero e di Rete 4, che con Draghi ci andava a braccetto e lo sosteneva in parlamento!

Questi “signori” evitino quindi di sproloquiare di “incitazione alla violenza” e si guardino bene dall’usare le nostre manifestazioni per i loro squallidi disegni reazionari o per i tornaconti elettorali dei loro padroni.

Le nostre lotte per aumenti salariali, contro la guerra e il carovita, sono impermeabili ed incompatibili con ogni tipo strumentalizzazione da parte della cloaca istituzionale, di qualsiasi colore essa sia.

Infine, una doverosa precisazione riguardante quell’esempio fulgido di TV spazzatura rappresentato dal programma “Quarta Repubblica”.

Questi squallidi personaggi si sono presentati alla manifestazione di Roma con l’intento esplicito di provocare: prima sono andati “a caccia” di lavoratori immigrati che non parlano la lingua italiana, provando ugualmente ad intervistarli con l’obbiettivo di presentarli agli occhi de’opinione pubblica come “gente che va in piazza senza sapere perché”, poi, a seguito dell’invito di alcuni compagni di andare in testa al corteo, laddove si trovavano i responsabili dei rapporti con la stampa, hanno simulato una inesistente aggressione; infine, non appena sono stati finalmente “intercettati” dagli organizzatori della manifestazione e gli è stata data la possibilità di intervistare un rappresentante dell’esecutivo nazionale che ha spiegato con dovizia di particolari i motivi e le ragioni dello sciopero generale e della manifestazione, guarda caso hanno completamente tagliato la suddetta intervista dal servizio andato in onda su Rete 4.

Alla luce di questa condotta del tutto infame e provocatoria, che nulla a che vedere con l’abc del “diritto-dovere” all’informazione, d’ora in poi in SI Cobas diffida la redazione di Quarta Repubblica a stare alla larga dalle nostre iniziative, di qualsiasi tipo esse siano.

Per quanto ci riguarda, non ci interessa minimamente far parte del tritacarne mediatico, ne tantomeno svolgere il ruolo di “utili idioti” nei finti talk-show costruiti ad arte per alimentare l’infernale macchina di propaganda razzista e reazionaria.

Per noi parlano le lotte operaie e proletarie che mettiamo in piedi ogni giorno: e non è un caso che di quelle lotte tutti i media ufficiali si guardano bene dal parlarne, per paura che facciano da esempio e si diffondano a macchia d’olio mettendo in crisi il loro sistema di guerra, miseria e sfruttamento.

Per i servi dei padroni è più comodo il silenzio, o il fango.

SI Cobas nazionale