In #Dhl da giorni i lavoratori e lavoratrici a livello nazionale, stanno bloccando le merci per contestare il processo di internalizzazione e le sue pratiche e dettagli che il datore di lavoro sta procedendo a definire in maniera univoca e al ribasso, con il sindacato padronale Cgil:
https://www.facebook.com/sicobas.lavoratoriautorganizzati.9/videos/758079596052135
Tutto questo senza ascoltare e chiudendo alle proposte del #SI Cobas portate al tavolo di trattativa che dura da diversi mesi.
Come al solito quindi i padroni agiscono con la collusione dei sindacati compiacenti e mettono in campo nei confronti della lotta intrapresa fuori dai magazzini un dispositivo repressivo, in combutta anche con le istituzioni borghesi, che oggi è intervenuto, come fuori dai magazzini Coop di Pieve Emanuele (MI) settimana scorsa, con una decina di camionette e l’intervento della polizia sui lavoratori e lavoratrici e i solidali arrivati da altre realtà come i lavoratori di Sda, provocando l’intervento delle ambulanze presso la Dhl di Settala per sgomberare l’ingresso allo stabilimento e fare entrare crumiri e fare continuare l’attività lavorativa.
I lavoratori e lavoratrici non accettano gli accordi peggiorativi siglati di nascosto e concordati con la complicità di Cgil e continuerà con la lotta fino alla vittoria, fino a che non sarà accettata la piattaforma proposta da SI Cobas!
E la solidarietà non si ferma, perché toccano uno, toccano tutt*!
La vostra repressione non ci fa paura!
Uniti e avanti!
Sempre verso la vittoria SI Cobas!
SI Cobas
DHL ANCORA VIOLENZA DI POLIZIA E CARABINIERI
CONTRO LAVORATORI IN SCIOPERO
SÍ INTERNALIZZAZIONE,
NO PERDITA DIRITTI
LOTTA CONTRO ACCORDI TRUFFA CGIL-CISL-UIL
Nei magazzini Dhl di Settala (MI), Livraga (LO), Corteolona (PV), Piacenza e Novara i lavoratori sono in sciopero da venerdì 26 maggio.
Dopo mesi di trattativa con la nostra organizzazione sindacale, la scorsa settimana Dhl ha deciso di interrompere ogni dialogo per escludere completamente il SI Cobas: nonostante nei magazzini in agitazione sindacale siamo il sindacato maggiormente rappresentativo.
Intanto, Dhl con i “tre porcellini” Cgil-Cisl-Uil hanno firmato accordi di internalizzazione sulla pelle dei lavoratori: cioè con perdita dei diritti conquistati grazie alle lotte dei lavoratori iscritti al SI Cobas ed estesi a tutta la forza lavoro di questi magazzini.
Quindi i sindacati confederali – pur rappresentando una minoranza esigua e passiva, oltre ad ostacolare ogni rivendicazione migliorativa e avversare una linea combattiva – si prestano a firmare gli accordi-truffa proposti dai padroni a difesa del profitto.
A ció si aggiunge la provocazione padronale e la repressione di stato, per dividere e indebolire il fronte di lotta.
Sabato e oggi, dal magazzino di Dhl Settala, scortati da reparti di polizia e carabinieri in assetto antisommossa, sono stati fatti entrare a forza una quindicina di crumiri della Cgil e qualche lavoratore delle agenzie interinali (quest’ultimi non hanno neanche la tutela dei diritti minimi) con l’obiettivo di spezzare il picchetto operaio dai cancelli e rompere l’unità dei lavoratori:
Tale comportamento violento e antisindacale é un esempio del continuo ed inaccettabile attacco di padroni e stato contro la libertà sindacale e l’interesse dei lavoratori per migliorare le loro condizioni di vita e lavoro (vedi anche il recente caso del fallito tentativo squadrista contro i lavoratori Clo in sciopero dal magazzino Coop di Pieve Emanuele nel milanese).
In particolare, mentre la multinazionale Dhl in Italia guadagna profitti record, seppure ufficialmente inquisita dalla magistratura per evasione fiscale ha pure a disposizione squadre di uomini in divisa e armati, subito inviati dallo stato e pronti a manganellare i lavoratori in sciopero – come successo a Settala.
La protesta operaia in questi cinque importanti magazzini Dhl dimostra che lo stato difende e favorisce l’interesse economico dei padroni.
Infatti, se da un lato la magistratura si limita a recuperare le tasse di Iva non versata senza colpire oltre la multinazionale responsabile del gioco degli appalti al ribasso, dall’altro lato l’azienda prova a realizzare le internalizzazioni sulla pelle dei lavoratori a perdere dei diritti acquisiti con le lotte mentre contro i lavoratori in sciopero la questura manda polizia e carabinieri per tentare a suon di manganellate di ripristinare il potere che il committente aveva precedentemente; per di piú la prefettura ha già dato esempio di costruire teoremi giudiziari antioperai con indagini, denunce e processi a carico sia dei lavoratori che del sindacato infine risultati innocenti e assolti da ogni accusa:
http://sicobas.org/…/milano-dhl-picchetto-e-diritto-di…/
Contro questo ennesimo, grave attacco contro la libertà sindacale e i diritti dei lavoratori, per migliorare le condizioni di vita e lavoro: lo sciopero va avanti.
La lotta continua fino alla vittoria.
INDIETRO NON SI TORNA
SI Cobas