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[MONTBLANC] Continua la protesta operaia a Firenze. I lavoratori dal negozio in centro: “No justice, no shopping”

NO JUSTICE NO SHOPPING

Il racconto della protesta dei lavoratori in appalto #Montblanc che hanno occupato ieri le luminarie di via Tornabuoni a Firenze contro lo strapotere dei brand della moda (Montblanc appartiene al gruppo Richemont, 22mld di fatturato nel 2022) e il rischio licenziamento per cambio appalto e delocalizzazione.

Insieme a loro i lavoratori ex #Gkn: due storie diverse ma simili, accomunate dal rischio concreto di ritrovarsi licenziati dal 1 gennaio a causa della delocalizzazione della multinazionale automotive.

Continua la convergenza tra le lotte operaie e le tante realtà che in questi anni si sono mobilitate insieme al Collettivo di fabbrica Gkn, che chiama tutte e tutti a stringersi ancora una volta attorno alla fabbrica il 31 dicembre, quando i licenziamenti saranno definitivi: dalle 18 davanti ai cancelli interventi, collegamenti e concerto.

Una gioiosa barricata per dire no alla speculazione, si alla fabbrica socialmente integrata.

18 dicembre,

SI Cobra Prato e Firenze

https://www.facebook.com/SiCobasFirenze/videos/386807180576471


OCCUPATE LE LUMINARIE DI VIA TORNABUONI

NOI SENZA LAVORO, LORO SENZA VERGOGNA

I lavoratori #Montblanc a rischio licenziamento occupano la luminaria di via Tornabuoni, insieme ai lavoratori dell’ex #Gkn che saranno licenziati per capodanno.

Il grande pacco natalizio di luci proprio di fronte al negozio del brand svizzero, oggi pomeriggio viene riempito da tende e striscioni. Il messaggio è chiaro: il regalo di Montblanc ai lavoratori in appalto che per anni hanno fabbricato le sue borse, in vendita a più di 1.500€ l’una, è lasciarli in mezzo alla strada delocalizzando il lavoro.

Tutto è iniziato quando i lavoratori dello stabilimento Z Production di via Gattinella, appalto Montblanc, hanno deciso lo scorso febbraio di sindacalizzarsi e scioperare per conquistare il diritto alle 40 ore lavorative settimanali, dopo anni di supersfruttamento.

Invece di esultare per il ripristino dell legalità nella propria filiera, la scelta della holding finanziaria di chiudere l’appalto è evidentemente legata all’aumento del costo del lavoro dovuto al rispetto di leggi e contratto nazionale.

Una scelta vergognosa che arriva da una società finanziaria che ha chiuso il 2022 con 2 miliardi di utili. Insieme a loro tante e tanti solidali, dai lavoratori Gkn agli studenti che nella scorsa settimana hanno occupato il Machiavelli Capponi, a due passi dal negozio.

Continua la convergenza tra le lotte operaie e le tante realtà che in questi anni si sono mobilitate insieme al Collettivo di fabbrica Gkn, che chiama tutte e tutti a stringersi ancora una volta attorno alla fabbrica il 31 dicembre, quando i licenziamenti saranno definitivi: dalle 18 davanti ai cancelli interventi, collegamenti e concerto.

Una gioiosa barricata per dire no alla speculazione, si alla fabbrica socialmente integrata.

17 dicembre,

SI Cobas Prato e Firenze


Nuova protesta dei lavoratori oggi davanti al negozio Montblanc di via Tornabuoni a Firenze i lavoratori in appalto che da anni producono le borse di #Montblanc passeranno il Natale in cassa integrazione, con il rischio di un imminente licenziamento.

Ma qui non c’è nessuna crisi di mercato.

Quella che si sta preparando è una delocalizzazione in piena regola. Unico obiettivo: abbattere i costi del lavoro e massimizzare i profitti.

Una sorta di punizione collettiva verso quei lavoratori che all’inizio di questo anno avevano denunciato nei loro appalto condizioni di lavoro di vero e proprio sfruttamento, rivendicando e ottenendo la regolarizzazione dei contratti e delle condizioni di lavoro.

Una cosa è certa: le borse del brand continueranno ad essere prodotte sul nostro territorio.

Ma l’azienda in questi mesi ha chiuso le porte ad ogni possibilità di ricollocamento dei operai attualmente impiegati negli appalti Z Production ed Eurotaglio presso quelli che saranno i nuovi fornitori.

A dirla tutta, ad oggi non c’è chiarezza nemmeno su chi saranno questi nuovi fornitori.

Alla faccia delle tante parole che si spendono su “trasparenza delle filiere” e “responsabilità sociale di impresa”.Una holding finanziaria che ha chiuso il 2022 con 2 miliardi di profitti si prepara a lasciare senza lavoro decine di operai per massimizzare i profitti.

Non ci sarebbe molto altro da aggiungere.

Chiediamo alla Regione Toscana di intervenire e convocare subito tutte le parti al tavolo per consentire la tutela dei posti di lavoro e dei diritti nella filiera.

15 dicembre,

SI Cobas Prato e Firenze