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[ITALIA] Ennesimo scandalo nella logistica: multinazionali, cooperative e sindacati coinvolti. Ma per le procure il problema sono le lotte operaie

ENNESIMO SCANDALO NEL MONDO DELLA LOGISTICA:

MULTINAZIONALI, COOPERATIVE E SINDACATI COINVOLTI,

MA PER LA PROCURA DI PIACENZA IL PROBLEMA SONO LE LOTTE

IN DIFESA DEL SALARIO DEI SINDACATI DI BASE…

Proprio ieri sui giornali locali la Procura ricordava alla collettività come significativa l’opera (ormai infinita, a tempo indeterminato…) di indagine contro S.I. Cobas e Usb, alla faccia dei tribunali di grado superiore che hanno indicato come “meritoria” l’opera dei due sindacati e messo in guardia dal trascendere le lotte operaie in azioni criminose. Al netto delle fin troppo facili ironie sul non-sense totale di questo dispendio di denaro pubblico, è clamoroso come solo poche ore dopo un nuovo scandalo, l’ennesimo, travolga il mondo della logistica.

L’impulso è come al solito della Procura di Milano, che pare aver compreso come sia la parte datoriale, e non certo gli scioperi, a costituire la parte marcia di questo sistema. E ancora una volta ci sono di mezzo tutti i “livelli” della trafila datoriale: committenza (spesso multinazionali a cui le amministrazioni svendono il territorio), datori di lavoro veri e propri (le “cooperative”…) e in questo caso (ma ne abbiamo visti centinaia di casi simili)…anche sindacati. Non certo quelli di base. Sindacati che “reggevano il gioco” con queste conciliazioni-truffa che permettevano risparmi milionari sul maltolto agli operai.

Di seguito riportiamo la nota emessa da Agenzia La Presse, ma chiedetevi: quante volte a voi o a una vostra conoscenza è capitato in questi anni di sentirsi dire “cambia la cooperativa, il sindacato ha detto che per essere assunti da quella nuova bisogna firmare questo foglio, ci danno anche duecento euro…”.

Siamo sicuri: tante. Ma con quella firma, si rinuncia spesso a dieci, venti, trentamila euro che sarebbero dovuti.

Qualcuno in Procura si è mai chiesto dove finiscono?

30 gennaio,

S.I. Cobas Piacenza

Milano:

pm indaga accordi logistica,

assunzione e 250 euro a chi rinuncia a Tfr

[30 gennaio – LaPresse]

– Il pubblico ministero di Milano, Paolo Storari, sta indagando sulle “conciliazioni sindacali” nel mondo della logistica in cui i lavoratori in appalto rinunciano a qualsiasi pretesa nei confronti delle aziende committenti su Trf, maturato negli anni, e in cambio ricevono 250 euro e un’assunzione a tempo detemrinato, oppure 100 euro e un’assuzione a tempo determinato. È quanto emerge dal decreto di sequestro preventivo d’urgenza da oltre 41 milioni di euro eseguito oggi dal Nucleo Pef della Guardia di Finanza di Milano nei confronti degli imprenditori Elena Chiapparoli e Aronne Premi di Bergamo e le società Chiapparoli Logistica e Consorzio Sal, attive nel settore appalti della logistica farmaceutica. Dal decreto di perquisizione si apprende come una quinta persona sia indagata: il gestore di fatto del Consorzio Sal, Nicola Rizzuto. Il pm della Direzione distrettuale antimafia ha trovato nel corso dell’inchiesta un “verbale di conciliazione sindacale” del 9 giugno 2023, indirizzato ai lavoratori, e nel quale una clausola riporta “la rinuncia espressa a ogni azione” nei confronti di Chiapparoli rispetto al “Tfr maturato negli anni precedenti” in cambio di una “assunzione diretta” dalla committente. Con un piano di assunzioni da 500 dipendenti, in particolare di lavoratori provenienti da due appaltatori che hanno presentato domanda di fallimento, l’azienda ha ottenuto di essere “sollevata da ogni forma di responsabilità in solido”. Secondo la Procura, che indaga per una maxi frode iva e contributiva da 250 milioni di euro su forniture di manodopera ‘schermate’ da contratti di appalto come nei casi di Dhl, Gls, Brt e altre multinazionali della lgositica, si tratterebbe di una “regolarizzazione” solo “formale” che “suscita notevoli perplessità” e verrà approfondita nel corso delle indagini. Quella delle ‘conciliazioni’, dette anche ‘tombali’, è una pratica molto diffusa nel mondo della logistica e in altri settori produttivi. Viene applicata in genere quando c’è un cambio di società in appalto lungo la filiera (ma i lavoratori rimangono sempre gli stessi) o nel passaggio dagli appaltatori alla committenza.