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[FIRENZE] Ancora una strage di operai: crolla cantiere Esselunga. Sciopero provinciale per salute e sicurezza, contro i morti sul lavoro

CROLLO DI UN CANTIERE ESSELUNGA A FIRENZE

L’ENNESIMA STRAGE DEI PROFITTI

Finora almeno 3 morti, 3 feriti e altrettanti dispersi: sembrerebbe che addirittura gli operai non erano formati per lavorare nell’edilizia!

Ogni giorno più di tre morti nei luoghi di lavoro in Italia: una strage senza fine, mentre il governo elargisce ai padroni finanziamenti a pioggia e deregolamenta gli appalti senza alcuna verifica e cura della sicurezza sul lavoro.

Nel sistema capitalistico gli operai sono carne da macello!

Solo con la lotta i lavoratori possono evitare un destino di sfruttamento e di morte!

16 febbraio,

SI Cobas

[nella foto: alcuni parenti delle vittime al Cantiere Esselunga di via Mariti dopo il crollo]


Certamente positiva la decisione unitaria del sindacalismo di base di indire uno sciopero provinciale di 24 ore, anziché di due come Cgil e Uil (la Cisl ha ormai deciso di boicottare attivamente lo sciopero, in perfetta sintonia con il padronato e il governo Meloni). C’è, però, almeno una cosa che in questo comunicato va senz’altro criticata:

non c’è alcun cenno al fatto che la strage della Esselunga è stata essenzialmente una strage di lavoratori immigrati, dato che 4 degli operai morti ammazzati su 5 erano immigrati: Mohamed Toukabri, tunisino, 54 anni, Mohamed El Farhane, marocchino 24 anni, Taoufik Haidar, marocchino, 43 anni, Bouzekri Rahimi, anch’egli marocchino, e forse 3 di loro erano “irregolari”, cioè irregolarizzati dalle norme del razzismo di stato; i tre feriti sono anch’essi tutti e tre immigrati, di origini rumene.

Redazione Il Pungolo Rosso


Riceviamo e volentieri pubblichiamo, come altre volte abbiamo fatto, il comunicato che ci è pervenuto dal compagno Carlo Soricelli, fondatore e animatore dell’Osservatorio nazionale di Bologna morti sul lavoro, sulla strage di proletari avvenuta ieri, 16 febbraio, in Italia sui luoghi di lavoro, a causa delle “regole” di sfruttamento sempre più brutali imposte dai padroni e delle leggi che tutelano non la sicurezza dei lavoratori, ma la sicurezza del profitto.

Come nota Soricelli, è impressionante, e di continuo crescente, il numero dei lavoratori immigrati sul totale dei mortisia nei cantieri edili che in agricoltura. Alla Esselunga di Firenze tre di loro su quattro erano “irregolari”cioè irregolarizzati dall’infame legislazione del razzismo di stato che è accuratamente studiata da decenni, dalle destre e dal centro-sinistra, per rendere difficile l’accesso alla regolarità, e costringere centinaia di migliaia di nostri compagni e fratelli di classe ad andare a lavorare nelle condizioni di massimo pericolo per la loro salute e per la loro vita. A proposito, Carlo, perché li chiami “stranieri”? 

Redazione Il Pungolo Rosso

https://cadutisullavoro.blogspot.com

Ieri 15 morti sul lavoro. Una margherita spogliata dai petali ogni giorno. Ieri 3 stragi Esselunga in Italia. Complessivamente i lavoratori morti sui luoghi di lavoro sono stati 10, ma altri 5 sono morti in itinere e per malori sui luoghi di lavoro. Cinque sui luoghi di lavoro sono morti a Firenze all’Esselunga; uno a Pisa travolto dall’albero che tagliava; uno a Verona, due in Emilia Romagna, nel bolognese e in Forlì Cesena (tutti e tre schiacciati dal trattore che guidavano) – sono già 16 i morti in questa strage nella strage che sono gli agricoltori schiacciati dal trattore. In provincia di Cosenza è morto un altro straniero di origine albanese, è stato travolto dal carico di una gru. Ogni giorno c’è una strage sul lavoro, ma mediaticamente se ne parla solo quando i lavoratori muoiono tutti insieme. Gli stranieri sotto i sessant’anni sono ormai il 40% dei morti nei cantieri. Come sembra lo siano 4 su 5 nella strage di Firenze, sembrano siano marocchini. I morti sui luoghi di lavoro con più di 60 anni sono già 44 accertati. I morti sul lavoro complessivamente sono già 194 complessivi, di questi 148 sui luoghi di lavoro. Il mio video Facebook sulle strage di ieri

Osservatorio nazionale di Bologna morti sul lavoro

Il primo osservatorio nato in Italia (e ancora l’unico) che monitora e registra tutti i morti sul lavoro in Italia dal 1° gennaio 2008, anche quelli che non dispongono di un’Assicurazione o che ne hanno una diversa da INAIL

Attivo dal 1° gennaio 2008

Una voce fuori dal coro minimalista su queste tragedie…