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[CONTRIBUTO] Satnam Singh: la barbarie e l’orrore della schiavitù bracciantile

Riceviamo e pubblichiamo questo contributo dai compagni della Tendenza internazionalista rivoluzionaria, già disponibile sul sito dei compagni della redazione Il Pungolo Roso (vedi qui https://pungolorosso.com/):

Satnam Singh: la barbarie e l’orrore della schiavitù bracciantile

– TIR

Nella giornata di ieri si è spento dopo ore di agonia il bracciante agricolo di origine indiana Satnam Singh (31 anni), il quale nella giornata di lunedì 17 giugno aveva perso un braccio: tranciato di netto da un macchinario per il taglio del fieno mentre prestava il suo lavoro in condizioni schiavistiche per un’azienda agricola di Latina.

La dinamica dell’incidente e gli eventi ad esso successivi ci restituiscono il quadro della barbarie con cui sono alle prese quotidianamente migliaia e migliaia di proletari immigrati giunti nella “democratica” Italia per raccogliere e lavorare i prodotti che finiscono sulle nostre tavole.

Resisi conto dell’amputazione del braccio, i padroni e i caporali hanno omesso ogni soccorso, limitandosi a caricare Satnam Singh su un furgone e a scaricarlo come un sacchetto della spazzatura fuori la sua abitazione, assieme all’arto amputato che è stato messo in una cassetta per la raccolta degli ortaggi.

Uno scenario degno di un film splatter: peccato che invece della fantasia di un regista abbiamo a che fare con la cruda realtà di un capitalismo sempre più vorace e predatorio, che in nome del profitto non si fa alcuno scrupolo a massacrare e brutalizzare non solo le migliaia di Singh, quelli che sono sfuggiti alla morte in mare o nel deserto, ma masse di esseri umani senza porsi alcun limite.

Ovviamente, Singh era senza permesso di soggiorno, cioè rappresentava il perfetto prototipo del bersaglio privilegiato delle campagne d’odio razzista con le quali le destra in Italia e in Europa si assicurano vagonate di consensi, soffiando sul fuoco dell’orda reazionaria in atto, funzionale all’insaziabile fame di profitti della piccola e media borghesia, ma anche target privilegiato di quella “sinistra” che in decenni di governo ha alimentato e foraggiato la nuova tratta degli schiavi senza permesso di soggiorno coprendola sotto il comodo manto della “pietas” e di un ipocrita retorica della ’”accoglienza”.

Come sempre, ora assistiamo al vomitevole carosello l’indignazione dei sindaci, dei ministri, degli ispettorati e dei bonzi di Cgil-Cisl-Uil: domani, spentisi i riflettori delle cronache, tornerà tutto come prima, analogamente a quanto accade con i 3 morti di lavoro al giorno o con quanto accaduto all’indomani dell’omicidio del sindacalista SI Cobas Adil Belakhdim, di cui in queste ore ricorre il terzo anniversario della mortefuori ai cancelli della Lidl di Biandrate (NO)…


E continuerá ad essere così fintanto che gli sfruttati e gli oppressi non decideranno di dire basta a questo sistema di barbarie, iniziando a rivendicare non tanto e non solo “un giusto salario”, quanto la soppressione e la distruzione di un sistema fondato sullo sfruttamento del lavoro salariato.

E, con esso, del suo stato, dei suoi funzionari, e di tutti i suoi reggicoda “democratici”…

TIR – Tendenza internazionalista rivoluzionaria