PER UN VERO RINNOVO CONTRATTUALE
CONTRO LO SFRUTTAMENTO E L’AUTOPRODUZIONE!
IL 23 MAGGIO E’ SCIOPERO
Mentre i padroni boicottano il rinnovo del CCNL Porti, nei fatti già impongono quotidianamente le loro condizioni di ricatto e sfruttamento all’interno dei Terminal, fregandosene di ogni contratto e di ogni legge, ivi comprese le norme sulla sicurezza.
Il tentativo di introdurre a tutti i costi l’autoproduzione sulle operazioni di rizzaggio e derizzaggio, come è successo agli inizi di maggio ad opera di una nave GNV-MSC nel porto di Napoli, è solo l’ulteriore conferma che l’unica forma di lavoro ammessa da armatori e padroni è quella semischiavistica, in cui i lavoratori accettano di rinunciare a ogni diritto e tutela salariale e si fanno guerra tra loro pur di mantenere un “posto di lavoro” sempre più da fame.
Tutto ciò sarà possibile sin quando gli operai continueranno ad abbassare la testa e dire “signorsì” a ogni sopruso e a ogni ricatto padronale.
Pur non dimenticando le gravi e in numerevoli responsabilità dei sindacati confederali Filt-Fit-Uilt nell’aver avallato e co-determinato questa situazione di supersfruttamento e di passività operaia, il SI.. Cobas, in segno di unità con tutti i portuali e i terminalisti d’Italia, indice 24 ore di sciopero per l’intera giornata di giovedi 23 maggio, in concomitanza con lo sciopero indetto dai confederali ma con autonoma piattaforma e parole d’ordine.
Invitiamo tutti i lavoratori dei Terminal a mobilitarsi per impedire un ennesimo massacro sulla pelle degli operai e a partecipare a tutte le iniziative di lotta indette per la giornata di giovedi.
Lottare per un vero rinnovo del contratto l’infame ricatto dell’autoproduzione significa difendere il proprio salario e il proprio posto di lavoro.
SOLO LA LOTTA PAGA
22/5/2019
S.I. Cobas Nazionale