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[INTERNAZIONALISMO] Il 30/6 a Genova contro fascismo, razzismo, decreti sicurezza: lotta di classe anticapitalista!

30 GIUGNO – CONTRO FASCISMO, RAZZISMO, DECRETI
SICUREZZA: LOTTA DI CLASSE ANTICAPITALISTA!

Cinquantanove anni fa, la reazione di tanti proletari impedì a Genova il congresso dell’MSI, lugubre erede del regime fascista, spingendo verso la caduta del governo Tambroni.

I “ragazzi con le magliette a strisce” scrissero una pagina esemplare di storia del movimento di classe, scavalcando partiti e sindacati riformisti che, dietro le roboanti denunce, nascondevano la subordinazione ai padroni e al loro Stato.

Sono passati quasi sessant’anni.

Esaurita la fase dello sviluppo capitalistico e con essa l’illusione che benessere e diritti fossero acquisiti una volta per tutte, i padroni sono tornati all’offensiva e ci hanno strappato ogni diritto e ogni conquista.

Attacco ai salari, disoccupazione di massa, ritmi di lavoro massacranti, precariato dilagante, morti sul lavoro, degrado progressivo dell’ambiente e crescita delle malattie da inquinamento sono oggi il nostro pane quotidiano.

I governi di centro destra e di centro sinistra hanno accompagnato e favorito la riscossa padronale con decine di leggi per abolire l’articolo 18, istituire i “contratti atipici” (diventati la norma), devastare il sistema pensionistico, tagliare la spesa sociale e dirottare sui profitti le risorse strappate ai proletari. Il governo Lega/5 Stelle, dietro la foglia di fico del reddito di cittadinanza e di quota 100, ha aggiunto alla macelleria sociale dei governi precedenti una massiccia dose di razzismo e di nazionalismo e il tentativo sempre più scoperto di rilanciare l’attacco alle pur parziali conquiste delle donne, rafforzando le catene del patriarcato, che assicurano, con la subordinazione sessista, il controllo reazionario sull’intera società.

Quanto a razzismo e nazionalismo, Il primo, costringendo a forza gli immigrati nello status di clandestini, serve a garantire a padroni grandi e piccoli manodopera da sfruttare in condizioni semischiavistiche e a fomentare diffidenza e odio fra proletari autoctoni e immigrati, condizione perché l’attacco a entrambi proceda sempre più intenso.

Il secondo, nel disfacimento del vecchio ordine internazionale e con una nuova crisi economica alle porte, può diventare la carta vincente per arruolare i lavoratori a difesa del “proprio” Stato, impedendo sul nascere ogni tentativo di
organizzare una difesa dall’attacco padronale sempre più asfissiante.

Ed è in previsione delle possibili reazioni a questi attacchi che i due decreti-sicurezza hanno predisposto la sistematica criminalizzazione delle lotte, prevedendo anni di carcere per picchetti e blocchi stradali, per il possesso anche solo di un fumogeno nelle manifestazioni, dilatando il reato di resistenza a pubblico ufficiale, moltiplicando daspo e provvedimenti amministrativi contro la libertà di movimento.

Chi, come il PD, si traveste oggi da alfiere dei “valori democratici” e baluardo contro il fascismo e il razzismo mente spudoratamente.

Il PD è stato parte integrante e, spesso, punta di diamante dell’attacco antioperaio e del razzismo di Stato che oggi ci avvelena: la legge Turco-Napolitano e i decreti Minniti, per non citare altro, stanno lì a testimoniarlo.

E quindi oggi, più ancora che nel ’60, occorre mettere mano ad una strategia che, facendo leva sui settori più combattivi (oggi in larga misura rappresentati dagli operai immigrati), sappia però parlare a tutto il proletariato, per stimolarne la
reazione e indirizzare le lotte contro i padroni e il governo, contro lo Stato e le sue istituzioni, costruendo un fronte anticapitalistico di tutti gli sfruttati, che sappia far tesoro delle lezioni del passato e coniugare la generosità delle spinte di
classe con la lucidità di una battaglia contro le condizioni stesse del dominio della borghesia.

Su tutti questi temi, partecipa alla ASSEMBLEA PUBBLICA mercoledì 26 giugno alle 15.00 al pad. 8 dell’Ospedale San Martino

PARTECIPA E FAI PARTECIPARE ALLA
MANIFESTAZIONE DEL 30 GIUGNO
ORE 17, PIAZZA ALIMONDA – SPEZZONE S. I. COBAS