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[COMUNICATO] Per una mobilitazione contro l’aggressione turca ai curdi siriani: viva l’unità tra le masse curde e arabe, viva l’internazionalismo proletario

PER UNA MOBILITAZIONE CONTRO L’AGGRESSIONE TURCA AI CURDI SIRIANI

Con l’autorizzazione degli Stati Uniti e della NATO, la Turchia di Erdogan ha scatenato una operazione bellica in territorio siriano contro le popolazioni curde del Rojava.

Si rinnova così, per l’ennesima volta, il cinico gioco delle potenze imperialiste e degli stati medio-orientali sulla pelle delle popolazioni curde dell’area, con la Turchia in testa, primo storico repressore delle istanze di auto-determinazione dei curdi.

Condanniamo con forza questa aggressione, che porterà altra morte e distruzione in una regione come quella medio-orientale flagellata da interminabili decenni da guerre imperialiste, in particolar modo quelle scatenate contro il popolo iracheno e contro i palestinesi, e da devastanti guerre per procura.

Agli occhi dei curdi del Rojava la decisione concordata tra Trump, Erdogan e la NATO appare un improvviso e vile tradimento del patto concluso tra il Pentagono e le milizie dell’YGP per distruggere l’Isis.

Ma questo voltafaccia era del tutto scontato in quanto per le grandi potenze la causa curda è da “appoggiare” solo ed esclusivamente nella misura in cui porta acqua agli interessi degli imperialismi che si contendono il controllo dell’area; solo ed esclusivamente in quanto serva ad attizzare odio e perenne inimicizia tra gli sfruttati curdi e gli sfruttati arabi e turchi.

Le cose vanno in questa maniera da un secolo esatto, dal vile “tradimento” dei curdi avvenuto nelle conferenze di Versailles (1919) e Sèvres (1920) ad opera di Gran Bretagna, Francia, Italia e Stati Uniti.

Anche questa drammatica vicenda conferma che per le popolazioni curde doppiamente oppresse dai paesi imperialisti e dagli stati capitalistici medio-orientali, la liberazione, e tanto più la liberazione delle coraggiose donne curde, non può passare attraverso gli “abili” maneggi della leadership curda (si veda la presa di posizione di Öcalan) con questo o quel padrino imperialista o capitalista, il cui “tradimento” è scontato in partenza. Passa solo attraverso la loro unità al di sopra delle artificiali frontiere imposte anche alle popolazioni curde dal trattato Sykes-Picot; attraverso l’unità con gli sfruttati e masse oppresse del mondo arabo, oggi in rivolta in Iraq, in Algeria, in Egitto.

Viva la causa della completa auto-determinazione e liberazione delle popolazioni curde di Siria, Turchia, Iraq, Iran nella loro lotta contro i secolari oppressori.

Viva l’unità tra le masse oppresse curde e arabe.

Viva l’internazionalismo proletario.

10 ottobre 2019

SI Cobas nazionale