Solidarietà con il Comitato Autonomo Abitanti Barona
Il SI Cobas esprime la sua piena solidarietà con i 5 componenti il Comitato Autonomo Abitanti Barona che sono stati colpiti da provvedimenti di divieto di dimora in Milano con obbligo di firma, ad opera della Questura di Milano.
I reati che vengono loro imputati (concorso, violenza e minacce, estorsione, rapina, danneggiamento con profitto e violenza con aggravanti) appaiono essere una chiara montatura poliziesca e giudiziaria, che fa seguito ad analoga operazione condotta nel dicembre scorso contro il Comitato del Giambellino, volta a colpire chi sostiene le persone che, impossibilitate a pagare un affitto che a Milano è sempre più esoso, occupa per necessità appartamenti lasciati vuoti e spesso in pessime condizioni dall’Aler o da MM.
C’è inoltre da chiedersi come mai per individui giudicati tanto pericolosi, accusati di violenza per fatti risalenti al settembre 2018, si siano attesi ben 13 mesi prima di prendere misure cautelari…
Come SI Cobas abbiamo esperienza di come apparati dello Stato possano costruire macchinazioni ai danni di chi organizza le lotte dei proletari, e di come funziona la macchina del fango mediatica, con le accuse di “estorsione” contro Aldo Milani, sbattute in prima pagina su tutti i media la sera stessa, salvo poi occultare la notizia dell’assoluzione con formula piena.
La stessa macchina del fango è stata scatenata contro i ragazzi della Barona, e il provvedimento che li confina fuori Milano è volto ad impedire la prosecuzione l’attività del Comitato.
È così che le “autorità” pensano di risolvere un problema reale, quello della casa a Milano, tenendo migliaia di appartamenti Aler vuoti, sgomberando con la forza chi li occupa per necessità, incriminando chi li difende e organizza servizi sociali nel quartiere, come il doposcuola – e lasciando invece scorazzare coloro che il racket delle case sfitte lo praticano veramente?
Abbiamo denunciato come il diritto penale sia sempre più interpretato e utilizzato contro le lotte sociali; i decreti Salvini, ora leggi, forniscono nuova legittimazione alla persecuzione di chi le conduce, e la loro cancellazione era tra gli obiettivi dello sciopero generale del 25 ottobre e della manifestazione del 26 a Roma.
Gli avvenimenti del Cile, Ecuador, Libano, Algeria, Iraq mostrano che la vera risposta contro la repressione è l’estensione del movimento alla massa dei proletari e dei giovani.
Rilanciamo per questo l’invito a prendere parte attiva a un fronte di lotta anticapitalista, che porti avanti le rivendicazioni che riguardano milioni di proletari: dal salario al fisco, dalla casa all’ambiente e il razzismo.
SI Cobas – Coordinamento di Milano