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[NAPOLI] Ora basta: rispetto per i disoccupati! Comune e Città Metropolitana: scelte assurde sulla pelle dei proletari

ORA BASTA: RISPETTO PER I DISOCCUPATI!

CITTA’ METROPOLITANA E COMUNE DI NAPOLI: SCELTE ASSURDE SULLA PELLE DEI DISOCCUPATI!

Lunedi scorso, il Sindaco dinanzi a tutta la Giunta Comunale e i Dirigenti di Città Metropolitana aveva assicurato che l’incontro di ieri sarebbe stato chiarificatore delle possibilità e atti concreti che si potevano portare avanti per dare risolutezza al percorso.

Purtroppo così non è stato e ieri abbiamo dovuto mettere in piedi una giornata di lotta in cui oltre che il clima in piazza molto teso con i disoccupati in strada, la nostra delegazione è rimasta nella Sala Borsellino fino a quando, nero su bianco, non fosse sancita la disponibilità dell’Ente Metropolitano di individuare, nel breve periodo entro inizio settimana prossima, con gli assessori di competenza del Comune di Napoli, soluzioni ed atti amministrativi per dare una prospettiva positiva e conclusiva alle nostre richieste, alla nostra vertenza ed in generale a percorsi virtuosi finalizzati all’inserimento lavorativo.

Dopo anni in cui siamo riusciti ad individuare e stendere nel dettaglio progetti utili alla città, individuare risorse economiche locali per avviare una sperimentazione utile, strappare disponibilità del Ministero dello Sviluppo Economico per incentivi e finanziamenti finalizzati all’inserimento di disoccupati di lunga durata della città all’interno di progetti rivolti alla riapertura del patrimonio pubblico e la valorizzazione culturale e sociale dei luoghi della città, dopo esserci quasi sostituiti in alcuni passaggi alle istituzioni nell’elaborazione di idee e strumenti, quale risultato?

Il risultato ad ora è l’incapacità della Città Metropolitana di Napoli ed il Comune di Napoli di tradurre amministrativamente un lungo percorso di lotta e proposta che avrebbe potuto portare un miglioramento alla città ed alla vita di centinaia di lavoratori inoccupati e senza salario.

Invece rimpalli di responsabilità ed accuse reciproche, tavoli e contro-tavoli, incontri ed appuntamenti e questo è il risultato?.

Anzi, peggio. Il rischio è che mentre per il movimento e per le sue aspirazioni ben più grandi non ci sono atti concreti, Città Metropolitana e Comune buttano qualche milione di euro pubblico per un banale affidamento di servizio di guardiania e per sistemare poche decine di lavoratori che di certo non era nei piani ed indirizzi politici se non ci fosse stata la nostra lotta e la nostra mobilitazione: un risultato che nulla ha a che vedere con la nostra lotta, l’indirizzo politico costruito ed il percorso edificato solo dalla nostra determinazione con sacrifici e senza sosta.

Non possiamo restare a guardare.

Non possiamo permettere assolutamente che ciò avvenga.

Se da un lato la Regione Campania ha chiuso le porte alle istanze dei disoccupati, senza mettere a disposizioni le sue strutture amministrative per individuare risorse che potessero sostenere le progettualità da noi indicate, chiudendo le porte dopo le prime interlocuzioni e scaricando sull’incapacità del Comune la responsabilità della chiusura, quest’ultimo insieme a Città Metropolitana ha dimostrato l’incapacità politica ed amministrativa consegnando al movimento solo rabbia, falsi impegni e conseguenze penali vista l’escalation repressiva che si scaglia sui disoccupati con denunce, multe e identificazioni.

Tutto questo in un contesto generale in cui la crisi economica capitalistica, che paghiamo ben prima del Corona Virus e della pandemia, si scaglia in maniera drammatica sulle condizioni di vita di milioni di disoccupati nel paese, soprattutto al Sud e nella nostra città.

In un momento dove ci sarebbero tanti lavori necessari alle nostre città e quartieri da rimettere al centro (dal potenziamento di alcuni servizi pubblici, dalla sanità ai trasporti, dalla messa in sicurezza dei territori alla manutenzione degli spazi verdi e pubblici fino alle strutture da valorizzare) ma non interessa a chi ha solo l’obiettivo di fare profitti o campagne elettorali.

Infatti mentre la “politica” è impegnata sulle future tornate elettorali per le quali è sempre facile e veloce individuare risorse, percorsi e bandi sembra non interessare nessuno dare le risposte a centinaia di disoccupati organizzati che chiedono la garanzia di un salario e di un lavoro utile alla società, ai nostri territori ed alle nostre città.

Per tali motivi pensiamo che sia arrivato il momento di non stare più dietro ai loro tempi che non possono e non sono i nostri.

Per questo già da domani saremo di nuovo in piazza alle 11.00 a Piazzetta Orticello a Loreto convintamente per rafforzare il percorso del Fronte Unico di Classe con altri proletari, lavoratori e disoccupati sia per unirci ed essere più forti sia per costruire una prospettiva unitaria e far pagare la crisi ai padroni.

Martedì alle 14:00 saremo di nuovo in Piazza Municipio per la nostra vertenza e chiediamo il supporto a tutti e tutte.

Non è solo una vertenza, non è la nostra lotta ma riguarda la dignità di centinaia di disoccupati della città che stanno lottando per tutti e per tutte oltre che per loro stessi, per rimettere al centro gli interessi degli ultimi di questa città, per ritrovare fiducia e coraggio nella possibilità di cambiare qualcosa e per far si che le istituzioni diano risposte concrete e reali ai proletari.

Per questo continuiamo a tenere i nostri sportelli aperti per nuove iscrizioni di nuovi disoccupati perché la nostra è una prospettiva inclusiva e di massa non una corsia preferenziale ma vogliamo che venga riconosciuta questa nostra lotta.

Noi non molliamo.
Resistiamo un minuto in più di loro.

LAVORO O NON LAVORO:
DOBBIAMO CAMPARE

Napoli, 5 giugno

Movimento di Lotta – Disoccupati “7 Novembre”



ISCRIVITI AL MOVIMENTO DI LOTTA!

Abbiamo una vertenza costruita con sudore, sacrificio, lotta e repressione.

Ma oggi a pagare le conseguenze della crisi sanitaria ed economica siamo sempre noi: carovita, licenziamenti, disoccupazione, precarietà, miseria e lutto.

Dobbiamo ricostruire un grosso movimento di massa, nei quartieri popolari, nelle nostre città per dare voce ai proletari, agli ultimi, agli sfruttati.

Le istituzioni, i governi ed i padroni temono la possibilità che i milioni e migliaia di proletari, disoccupati, licenziati, lavoratori a nero, precari di questa città come delle altre si possano organizzare.

Dobbiamo organizzarci!

Lottare per un salario garantito, per un lavoro utile che serva davvero ai bisogni dei nostri territori e comunità, per bloccare l’aumento dei prezzi, per rendere grautiti gli accessi ai servizi per tutte le famiglie proletarie.

Una lotta che mette al centro i nostri bisogni materiali, concreti, urgenti.

Una lotta che guarda ad una società fondata non più sullo sfruttamento e profitto di pochi.

Partecipa, organizzati, lotta!

Movimento di Lotta – Disoccupati “7 Novembre”