Questa mattina siamo stati in Presidio sotto la Prefettura di Alessandria con i lavoratori della MG/Arcaplanet, ancora in sciopero per tutta la giornata odierna, per richiedere un incontro col Prefetto sulla situazione che c’è al magazzino di Tortona.
A fine presidio, tramite rassicurazioni dirette da parte dello stesso Questore di Alessandria, sembrerebbe ci sia disponibilità della Prefettura a fissare l’incontro nei prossimi giorni per poter discutere della pesante situazione che i lavoratori MG stanno subendo in magazzino.
Staremo a vedere se alle parole seguiranno i fatti, venendo così a cessare quel silenzio istituzionale, di cui da settimane Arcaplanet ed MG si stanno approfittando per affondare l’attacco ai lavoratori in lotta, licenziando il delegato sindacale, coprendo di lettere disciplinari (per giustificare futuri licenziamenti) i lavoratori che hanno aderito agli scioperi, esercitando pressioni per ottenere le firme delle conciliazioni tombali, impedendo di conseguenza ogni vertenza legale sulle migliaia di euro di arretrati.
La pazienza dei lavoratori e la responsibilità dimostrata fino ad ora non sono peró eterne, anche in una situazione di crisi sanitaria come quella attuale.
Se qualcuno pensa che la crisi pandemica e il lockdown siano l’occasione per bloccare ogni sciopero, reprimendo i lavoratori e aggirando il blocco dei licenziamenti, con le lettere disciplinari si dovrà ricredere, assumendosi la responsabilità politica e sociale del proseguo degli scioperi, qualsiasi forma essi potranno assumere.
La lotta dei lavoratori MG va avanti a testa alta, rivendicando salario, contratto e dignità!
Qui sotto comunicato della convocazione dello sciopero e del presidio odierno:
Cosa succede in Arcaplanet?
Arcaplanet e MG Srl sono state costrette a concedere i primi aumenti salariali dopo gli scioperi sul magazzino di Tortona, provano a stroncare la lotta dei lavoratori con pressioni e minacce, arrivando a praticare anche il licenziamento politico.
Il primo bersaglio é stato Youssef, giovane delegato sindacale S.I. Cobas, prima sospeso e poi licenziato per aver partecipato allo sciopero.
Altri lavoratori e altri lavoratrici, accusati dello stesso “crimine”, sono potuti rientrare in azienda solo con la promessa al padrone d’iscriversi ai sindacati confederali CGIL-CISL-UIL e firmare l’accordo tombale sugli arretrati (rinunciando a recuperare migliaia di euro di differenze retributive e contributive).
Intanto fioccano lettere contestazione e sospensioni per tutti i lavoratori che alzano la testa.
Prefettura e Ispettorato del Lavoro di Alessandria si nascondono dietro un interessato silenzio, che di fatto incoraggia queste pratiche anti-sindacali, così schierando contro i lavoratori.
I sindacati confederali non solo non si oppongono alla rappresaglia padronale, ma se ne fanno strumento, veicolando loro stessi le pressioni aziendali durante colloqui individuali con i lavoratori.
Martedì saremo sotto la Prefettura di Alessandria per denunciare questa situazione e richiedere di essere convocati dal Prefetto.
La pandemia e la crisi non possono essere utilizzate dalle aziende per aumentare lo sfruttamento dentro le fabbriche e i magazzini aggirando il blocco dei licenziamenti, continuando a mandare gli operai al macello, senza alcuna misura di prevenzione per la salute e sicurezza!
Immediato ritiro dei licenziamenti e delle sospensioni!
Libertà di organizzazione e sciopero nei luoghi di lavoro!
Difesa della salute e sicurezza per tutti i lavoratori e lavoratrici!
Se ci possono licenziare, possiamo anche scioperare!
S.I. Cobas Alessandria – Tortona