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[BOLOGNA] Confermata chiusura Ups di Calderara: parte la mobilitazione operaia in difesa del lavoro

COMUNICATO STAMPA

Confermata la chiusura dell’HUB UPS di Calderara di Reno.

Parte la mobilitazione in difesa del lavoro!

Si è concluso oggi negativamente il Tavolo di Salvaguardia per l’appalto HUB UPS di Calderara di Reno.

A tale incontro era prevista la partecipazione dell’UPS allo scopo di illustrare il piano industriale e la possibile salvaguardia dei posti di lavoro.

Ancora una volta l’UPS ha scelto di non partecipare delegando la rappresentanza del tavolo la decisione di chiudere l’HUB e di dirottare la merce verso altri siti del territorio emiliano.

A tale tavolo l’azienda ha riproposto, peggiorandolo, l’accordo economico di incentivo all’esodo già proposto in precedenza, che non tiene conto dell’anzianità di magazzino maturata dai lavoratori.

Un accordo il cui importo economico si ridurrà notevolmente in prossimità della data del 15 ottobre prossimo.

Per coloro che invece non aderiranno ad alcuna proposta, il Consorzio TMG procederà al licenziamento collettivo entro e non oltre la data del 30 ottobre.

Un accordo inaccettabile che non contiene nessuna proposta di tutela del posto di lavoro o di ricollocazione lavorativa in altri appalti UPS del territorio di cui, alcuni, gestiti dagli stessi signori del Gruppo TMG, come ad esempio quello di Carpi, sito in cui vengono dirottati i colli prima appartenenti all’hub di Calderara di Reno.

L’accordo è stato invece sottoscritto dalla O.S. Uil Trasporti che, pur non avendo rappresentanza nel sito, in tutta la vicenda e in accordo col padrone, ha giocato il ruolo del firmatario compiacente degli esodi nell’intento di dividere i lavoratori e indebolire il Tavolo di Salvaguardia odierno.

A tale scopo ha addirittura creato un gruppo WhatsApp dal titolo “esodi TMG”, utilizzando i numeri di telefono cellulare dei lavoratori e richiedendo 50 euro a ciascun lavoratore per la firma del verbale di conciliazione per l’esodo.

Nessuna tutela dell’occupazione, nessun posto di lavoro, neppure presso i siti in cui verranno dirottate le merci che sino al 31 luglio sono state lavorate presso il magazzino di Calderara di Reno.

Totale deresponsabilizzazione della Committenza UPS, ennesima multinazionale che in pandemia ha incrementato i propri profitti, utilizzando i soldi dell’erario pubblico (cassa Covid), al fine di riorganizzare la propria attività spostando la merce laddove il costo del lavoro è inferiore e precario.

I lavoratori e le OO.SS che realmente li rappresentano, terminato il tavolo hanno deciso di indire lo sciopero e avviare la mobilitazione e metteranno in cantiere tutte le iniziative necessarie a difesa dei posti di lavoro e dell’occupazione.

8 settembre

P. S.I. Cobas Bologna Eleonora Bortolato

P. SGB Bologna Valentina Delussu