Italtel in cassa in anticipo e prepara nuovi esuberi .
La decisione di anticipare la settimana di CDS prevista per febbraio 2010 (15-19), nel mese di Novembre 2009 (13-20), nella sua gravità non ci sorprende minimamente perché conferma quello che andiamo dicendo dal 2005 (personalmente io lo dicevo pure quando stavo nella Fiomme), che la concertazione altro non è che una alleanza nefasta contro i lavoratori e che gli accordi che vengono firmati non rappresentano soltanto un continuo stillicidio di arretramento e sacrifici a senso unico, ma una vera e propria arma strategica per guadagnare tempo e preparare nuovi attacchi nella pianificazione della ristrutturazione permanente.
I “roboanti” segnali di guerra e le velate minacce di ripercussioni sulle relazioni sindacali (relazioni, storicamente in Italtel mooooolto perniciose), non dovrebbero ingannare.
Però dobbiamo fare un primo bilancio e ammettere a malincuore che il senso di responsabilità con cui si è giustificato il punto in cui siamo, che ha garantito un ridimensionamento industriale morbido (moribo-ndo), contrapposto agli estremisti schizoidi, ha vinto.
Ci costa ammetterlo ma questo è.
Pazienza, il nostro impegno non è mai mancato, ma non è servito a molto.
Le Rsu marciano unite verso il fallimento della loro politica, da quasi 5 anni senza nessuna opposizione interna, schiacciate nel tritacarne del bilateralismo. Eppure Selital testimonia.
Mentre i capitalisti DCR e Creditori vari imprimono una accelerazione precisa verso i reali interessi in Italtel, tutto scorre sereno verso la tranquilla letizia del Natale.
Interessi che non possono essere circoscritti a ciò che ci viene esposto nei comunicati aziendali e duplicato attraverso i ripetitori di segnale delle Rsu.
Interessi che non sono la “missione industriale” fine a se stessa che ci viene dipinta, ma il volore che invece rappresenta.
E si perché i Fondi, le Banche, Cisco e Telecom, tutti e ognuno per i suoi scopi, chi per gli investimenti operati (i prestiti accesi) e chi per l’uso del marchio e della presence commerciale, hanno utilizzato Italtel come un’a sorta di impianto minerario.
Un impianto di estrazione.
Il loro interesse per Italtel è un interesse puramente contingente di estrazione di valore.
Per estrarre valore da una miniera che ha ormai esaurito il materiale esclusivo che caratterizzava il suo posto nel mercato (il prodotto proprietario), dal quale estraeva al netto dei costi il massimo valore possibile e che da tempo, venuto meno ciò, il valore rimane il margine su materiale altro, appare evidente che bisogna integrare i profitti delle Banche e di DCR soprattutto con la riduzione dei costi. Ma attenzione !
Non penserete mica alle tariffe degli operatori per i cellulari Aziendali oppure all’Harris Bar nell’Head Quarter (Il quartiere generale dei Testoni) !
No, no, il costo principale su cui bisogna risparmiare è il costo umano.
E sembra proprio non esserci alcun argine a questa certezza.
Dispiace molto per i lavoratori di Selital, per i lavoratori di Lares, per quelli di Tecnosistemi, per tutti quelli dell’ex filiera di Italtel, Olivetti, Siemens, Nokia, per tutti i lavoratori in Italia che hanno lasciato trascorrere tempo prezioso e non hanno saputo (non hanno voluto), interpretare il segno dei tempi, tranquillizzati da coloro nei quali avevano riposto il loro futuro, che li usavano in manifestazione dietro a patetici “Noi la crisi non la paghiamo”…….
Non per libera scelta, ne per ignoranza ma per banale comodità.
Peccato, perché sono segni che vanno colti in anticipo, il ritardo in questi casi, come dimostra il vissuto di questi anni, è fatale.
A noi comunque, infami Stalinisti della Fiomme e cari Fasci Aziendali, non c’è frega un cazzo se la domanda è debole. Noi la Crisi la paghiamo ma non saremo gli unici a pagare.
Sindacato.Intercategoriale.Cobas ITALTEL Lavoratori Autorganizzati 30 Novembre 2009