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Italtel 7 luglio 2005

Una volta tantum, avevamo ragione noi. La vita non è un film.

Come avevamo ampiamente previsto siamo arrivati al momento giusto, cioè l’ultimo.

Quello del prendere o lasciare.

Il sipario si è alzato sulla trattativa e sui giochi dietro le quinte.

La melina tra domanda e offerta, il tourbillon fatto di incontri e di tante arrivederci e grazie presunti ci hanno mostrato finalmente che la partita non era in stallo, come ci avevano detto, a causa dei nuovi scenari.

Serviva solo tempo. Per arrivare al ciak definitivo e ai titoli di coda.

Non siamo ad Hollywood ma neanche a Cinecittà e gli scenari non sono nuovi ma piuttosto quelli soliti, sdruciti e impolverati che si usano nei film senza pretese artistiche e di botteghino.

Ma anche i film di serie B hanno bisogno di tempo per essere girati e anche se approssimativamente devono mostrare una trama minimale, devono raccontare una storia che permetta da un lato alle comparse di finire recensiti male ma comunque (al di la del giudizio), e dall’altro lato permetta agli autori, produttori e registi (in questo caso il medesimo soggetto), di recuperare qualche soldo, fosse anche il costo dell’acetato di celluloide sulla quale le immagini rimarranno impresse a futura memoria.

Da oggi e come avevamo previsto, il precariato al quale ci sta abituando la retorica mimetica di Cgil, Cisl , Uil e dell’esecutivo Rsu, ha fatto una nuova vittima e proprio qui da noi a Castelletto.

La variabile della quota accantonata è diventata, per il secondo anno consecutivo, un’opera di carità che Italtel distribuisce come una ONG umanitaria ora per celebrare il trentennale della centrale digitale ora per evitare last minute, etreme e gravi nuove iniziative della Rsu del tipo: timbrare in uscita tutti tra le 16.30 e le 17 e trattenersi ognuno nella propria automobile in parcheggio fino alle 22 tassativamente soli (a meno che non si sia arrivati in dolce compagnia all’arrivo, nel qual caso è ammesso estraniarsi momentaneamente dalla lotta leggendo il giornale sui vetri).

Qualcuno in sala impreca sottovoce per i soldi sprecati del biglietto qualcun altro, (e noi con loro), si leva il cappello al passaggio della Star (pure bionda), che è riuscita da sola e come al solito a supplire ad un cast di dilettanti da scuola serale di recitazione.

Eppure sarebbe bastato un minimo per far meglio, ma forse quei cinque minuti di follia ad Istambul nella finale di Coppa dei Campioni, hanno stroncato persino i più “irridducibbili”.

Meglio perciò giocare di rimessa e recuperare l’uscita anticipata, il giorno successivo all’iniziativa Rsu.

Si dice che i cambiamenti che si consolidano a volte diventano definitivi, quindi da oggi e fin quando non cambieremo padrone (ma è possibile anche di peggio), non discuteremo più solo del se è meglio fare il ponte di Pasqua piuttosto che quello di S.Valentino ma potremmo addirittura misurarci con un se sia più dignitoso percepire come variabile del premio di risultato il corrispettivo di due otturazioni dentali o 50 euro in più.

L’azienda perciò vince e convince tra gli addetti alle riprese e al montaggio della pellicola con almeno 3 nomination: migliore regia, migliore sceneggiatura, migliori effetti speciali sul portafogli.

Ma un’oscar d’estate non lo si nega a nessuno e se sinceramente non pensiamo possa arrivare allo scialbo esecutivo della Rsu, è possibile che possa invece arrivare ad una parte della Rsu stessa.

E cioè a quella cosiddetta “sinistra radicale” di area bertinottiana, ( i fiomunisti per intenderci), che con il coupe de theatre “dell’impossibilità di sottoscrivere l’accordo sui 640 euro” salvano capre e cavoli dando a tutti noi un gustoso assaggio di ciò che ci aspetta col Prodi bis: sacrifici ma per il bene collettivo, quello dei padroni. (poi tanto usciamo e torniamo all’opposizione, che ci frega ?)

La loro proposta di aumento della quota fissa a mille euro prima, mutata in 800 euro di variabile poi e diventata pilatescamente 640 euro infine, (condite con lo specchietto dell’uscita anticipata a targhe alterne), sono perfettamente coerenti alla partecipazione del PRC all’UNIONE di collaborazione di classe.

Nonostante la scarsa adesione all’assemblea degli autoconvocati (31) e alle nostre iniziative indirizzate verso la conquista di una mensilità aggiuntiva (la 14ma), riteniamo importante mantenere aperto con tutti i lavoratori e le lavoratrici uno spiraglio di resistenza che va dal salario all’occupazione.

Per fare questo e per contestare la precaria politica salariale (una volta tantum per tutte) delle RSU, ma anche per rivendicare la 14ma come premio di risultato, il Comitato di Base Italtel di Castelletto indice uno:

SCIOPERO domani Venerdì 15 Luglio con presidio ingresso (Villa) del centro direzione Italtel lato Centro sportivo via Romoli, ore 09.00 – 12.00.

Sindacato.Intercategoriale.Cobas ITALTEL Lavoratori Autorganizzati 7 luglio 2005