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Italtel 9 giugno 2005

Mr. Dubilier mò caccia il dàner, before you leave, please.

Siamo alla vigilia di un lungo ciclo di lacrime e sangue.

Stormi di gufi tristi dell’economia di destra e sinistra (Fazio, Amato, Bersani, Ciampi, Pera e chi più ne ha…), invocano il rigore e l’unità, (condividiamo il portafogli, il tuo però), tra i lavoratori e le organizzazioni politiche e sindacali che li dirigono. Mentre tutti si rimpallano le responsabilità.

Sono le stesse organizzazioni che denunciano il declino industriale ed economico, la precarietà, per rifarsi una verginità che neanche il bisturi del miglior chirurgo plastico potrebbe ricostruire, dopo essere stati protagonisti e non comparse del sistema capitalista che crolla trascinando i lavoratori verso il baratro argentino.

Sono gli stessi che spalleggiano la Provincia palazzinara, che dopo aver scalzato la signora della Milano-Serravalle si avvia a fare il pieno con un piano viabilistico al servizio di immobiliari, banche come anche degli speculatori edilizi che ammorbano l’area del rhodense.

Chi se la ricorda la panzana del parco scientifico difesa a spada tratta dalla Rsu ?

L’Ostracismo durante il pontificato della Colli da parte delle amministrazioni locali uliviste alla realizzazione della 172bis, ( la superstrada che servirà l’area logistico-shopping-ricettiva di Castelletto), nell’era Penati sembra come per magia svanito. E’ la magia dell’appalto!

Tutto era noto da più di 2 anni ma nonostante ciò, chi doveva vigilare ha continuato a fare il proprio mestiere, cioè quello di amplificatore degli interessi e delle verità aziendaliste, senza mai sollevare un’iniziativa o almeno un dubbio neanche dopo la vendita dei terreni e degli edifici ai Casprini, all’ulivo-polista Tronchetti Provera e alla sua corazzata immobiliare RealEstate.

La concertazione tra politica, impresa e sindacati non ha solo favorito la privatizzazione e il vuoto occupazionale, ma ha dettato i tempi della deindustrializzazione-finanziaria e del risparmio sui salari.

Risparmi realizzati attingendo ai soldi pubblici statali con settimane, mesi di cigs finalizzate esclusivamente all’ottenimento della mobilità e fatte solo e sempre da tutti quei dipendenti che non percepiscono le variabili da 2000 a 7-8000 euro che invece arrivano ad 1/3 dei restanti, col silenzio assenso della Rsu.

Risparmi realizzati con l’accordo che raddoppia la chiusura agostana a 2 settimane e l’utilizzo metodico di 16-17 giorni/anno di calendario chiusure. Risparmi sull’acqua minerale in mensa. Risparmi col contributo provinciale alle spese sui trasporti di una azienda che dimostra ogni anno la propria stima nell’impegno di tutti i lavoratori attraverso i tagli al salario, il ricorso alla cigs nominativa (e al nero per campare con 600 euro al mese), oppure calpestando quel minimo di aiuto socialmente utile alla prevenzione come lo screening annuale del pap-test nell’infermeria aziendale, in favore delle lavoratrici donne.

Per rifiutare questa logica oggi siamo chiamati a mobilitarci e resistere per il diritto al lavoro e ad un giusto salario che ci permetta di sopravvivere alla speculazione degli amici di quel ciccione di Billè, ma allo stesso tempo, per non andare ad ingrossare le file dei precarizzati delle leggi Treu e Biagi.

Come lavoratori oggi e per la prima volta dopo quasi vent’anni, abbiamo la possibilità di tentare in Italtel una difficile risalita alla superficie oppure viceversa continuare la lenta discesa sul fondo fino all’embolia dei nuovi e massicci esuberi scatenati nell’inevitabile merge col nuovo acquirente.

Lo SLAI COBAS ITALTEL invita i lavoratori a non perdere tempo e soldi ai comizi di CGIL-CISL-UIL e UGL (chi propone la globalizzazione degli oneri e la privatizzazione degli utili), ma a partecipare invece alla difesa locale del nostro futuro e contro le trombe aziendaliste:

  • Per la variabile a 1200-1300 euro come premio di risultato a recupero di oltre 15 anni di mancati aumenti contrattuali interni e contro l’uso di parametri per il calcolo legati ad un mercato moribondo e alla retorica del CCNL dei confaziendali.

  • Contro lo scippo dei nostri TFR e per non affidare le sorti della vecchiaia ai mercati finanziari tramite i fondi Pensione gestiti da padroni e sindacati.

  • Contro i tagli proposti dalla direzione Italtel e la concertazione del dare e avere (dare quote di salario diretto e differito sempre maggiori e avere in cambio quote di salario da tagliare ulteriormente l’anno successivo).

  • Per un rinnovo contrattuale dei metalmeccanici che recuperi realmente il deficit delle famiglie con l’ingresso nell’area euro contrapposto ai 100 eurini che non coprono neanche gli aumenti della bolletta energetica del 2005 figuriamoci il 2006.

SCIOPERO domani Venerdì 10 Giugno con presidio ingresso (Villa) del centro direzione Italtel lato Centro sportivo via Romoli dalle 09.00 alle 12.00.

Sindacato.Intercategoriale.Cobas ITALTEL Lavoratori Autorganizzati 9 giugno 2005