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VINTO ANCHE il ricorso d’urgenza presentato prosso il tribunale di Milano per DISCRIMINAZIONE DAI LICENZIATI della Papavero-GLS

DICHIARATA LA DISCRIMINATORIETÀ DEI LICENZIAMENTI INTIMATI DALLA COOPERATIVA PAPAVERO-GLS PER LA PARTECIPAZIONE AGLI SCIOPERI.

Il Tribunale di Milano ha accolto il ricorso presentato da Isaq Eilab contro la Papavero Soc. Coop., dichiarando la discriminatorietà del licenziamento intimato

Il Giudice ha ritenuto applicabile anche alla discriminazione di natura sindacale la procedura prevista dal D.lgs 286/98, sulla base della considerazione che le previsioni di cui al D.lgs 216/2003 vanno letto unitamente a quelle di cui all’art. 15, l. 300/70.

In particolare il Giudice ha ritenuto che il legislatore vuole assicurare parità di trattamento tra le persone, intesa quale assenza di qualsiasi discriminazione, anche nell’ambito del rapporto di lavoro.

Ha dichiarato poi l’illegittimità del licenziamento, intimato sulla base di fatti mai precedentemente contestati, in quanto tardivo e non circostanziato.

Ha rilevato poi l’estrinseco collegamento tra il licenziamento e i motivi correlati al carattere sindacale esercitato da Isaq compreso l’esercizio del diritto di sciopero:

– ha dichiarato che il mancato preavviso non rende lo sciopero illegittimo, in quanto lo stesso può essere esercitato in qualsiasi momento

– ha rilevato che il licenziamento è stato intimato a tutti e 16 i lavoratori che hanno aderito allo sciopero.

– ha rilevato la discriminatorietà di tale licenziamento.

– ha rilevato come la controparte non abbia assolto all’onere della prova.

Il giudice ha ordinato quindi la revoca della delibera di esclusione di I. E. da parte della Papavero, il ripristino del rapporto di lavoro presso la sede alla quale era precedentemente assegnato, con le pregresse mansioni, il risarcimento del danno nella misura equitativa di € 2000. Milano, 13 dicembre 2010

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Il tribunale di Firenze, sezione lavoro, con l’ordinanza depositata il 25/11/2010, ha accolto il ricorso d’urgenza contro i licenziamenti, e ordinato alla coop Papavero di riammettere al posto di lavoro i licenziati (dall’8 agosto 2010!).

L’ordinanza si incentra su un punto fondamentale:

il rapporto di lavoro dei licenziati con la coop Papavero, nominalmente “soci-lavoratori”, è in realtà un rapporto di lavoro subordinato. Ne conseguono sia la legittimità del ricorso alla magistratura del lavoro, sia l’applicabilità dell’art.18 della legge 300 (Statuto dei lavoratori) e il reintegro al posto di lavoro.

L’ordinanza del tribunale ribadisce che i licenziati dalla Coop Papavero hanno un rapporto di lavoro subordinato, perché:

– la cooperativa è stata costituita alla presenza di 4 soci che costituivano anche il totale dei soci (e nessuno dei lavoratori licenziati)

-l’approvazione dello statuto della cooperativa è successivo alla data di assunzione dei lavoratori licenziati (che non lo hanno mai votato in alcuna assemblea)

– i lavoratori licenziati non sono mai stati fatti partecipare alle assemblee della cooperativa, all’approvazione dei bilanci, al rendiconto degli utili, ecc.

L’ordinanza del tribunale illustrando il caso specifico dei licenziati della coop Papavero, descrive quello che avviene normalmente nelle cooperative, dove i padroni delle cooperative, con l’avallo dei padroni degli appalti (i committenti come la GLS Italy, la Billa, la Dhl, la Sogemi, l’Esselunga ecc.) utilizzano il trucco del “socio lavoratore”, per avere a disposizione manodopera a basso costo che è “socia” senza avere i diritti dei soci e lavoratrice senza avere i diritti dei lavoratori.

L’ordinanza del tribunale di Firenze è una prima vittoria, che si deve anche alle mobilitazioni e alle iniziative contro lo sfruttamento nelle cooperative che sono state condotte in questi mesi dai lavoratori, con l’appoggio del Coordinamento di sostegno alle lotte dei lavoratori delle Cooperative.

Se i lavoratori licenziati dalla coop Papavero hanno potuto resistere in attesa della sentenza (il tribunale di Milano, nonostante l’urgenza, deve ancora pronunciarsi su un altro ricorso per discriminazione!) è stato possibile grazie alla solidarietà concreta ed economica di numerosissimi lavoratori, precari, studenti, che hanno partecipato alle iniziative di sostegno.

L’appuntamento con la causa di merito sui licenziamenti alla coop Papavero, sempre al tribunale di Firenze, sarà preparato al meglio, con una situazione più favorevole ai lavoratori licenziati, se le mobilitazioni continueranno e le agitazioni nelle coop andranno avanti.

I lavoratori licenziati devono rientrare al lavoro e non si deve permettere alla Coop Papavero e alla GLS Italy di ignorare l’ordinanza del tribunale. Se occorre andremo a Cerro al Lambro per ottenere con la mobilitazione il loro reintegro.

 

LA MIGLIOR SOLIDARIETA’ E’ LA LOTTA – CONTINUANO LE MOBILITAZIONI NELLE COOP – I DUE LICENZIAMENTI POLITICI ALLA

COOP CLO DEVONO ESSERE RITIRATI

Continuano i presidi e i volantinaggi ai supermercati Billa, che appalta alla coop CLO la movimentazione merci ai magazzini di Lacchiarella! La Billa, come tutti i committenti delle coop, è direttamente responsabile delle condizioni di lavoro cui sono sottoposti i cosiddetti “soci” lavoratori. Tenendo bassi i loro salari, si tiene basso il prezzo pagato per gli appalti.